Politik | VOTO IN AUTUNNO

"Parlo anche con Bonvicini..."

"Uniti al centro, con Bizzo". L'appello numeri alla mano di Angelo Gennaccaro. "Da soli rischiamo di non fare eletti". Il progetto per le comunali a Bolzano e Merano.
Gennaccaro
Foto: Salto.bz

salto.bz: Angelo Gennaccaro, assessore del Comune di Bolzano e leader di Io sto con Bolzano, lei è uno degli interlocutori dell’area di centro, civica, moderata o del “buongoverno” come si vuole chiamare, nella quale c’è molto movimento nella fase che precede le elezioni provinciali. Con chi sta parlando e quale progetto condividete?

Angelo Gennaccaro: faccio una premessa importante. Molti di quelli che oggi si vogliono definire al centro al centro non ci sono mai stati. Io nasco invece come uomo di questa area. La mia esperienza inizia con l’Udc quando mi sono avvicinato alla politica a 26 anni. Quindi, fuori dai blocchi di centrosinistra e centrosinistra. Poi ho fatto cinque anni di consigliere comunale sempre nell’Udc, rimanendo fermamente al centro, e nel 2015 quando presentata l’occasione delle nuove elezioni comunali ho fondato all’interno di un percorso partecipato una lista civica che si ricolloca nuovamente al centro. E che da sola fa il 5%, una sorta di 2.000 voti sulla città di Bolzano. Fatta prevalentemente di giovani che stanno sviluppando una passione politica, fino alla nostra consigliera comunale Nicole Mastella del gruppo linguistico tedesco. Abbiamo portato una prospettiva nuova dicendo da sempre che lo schema destra e sinistra è superato. Vedo che la stessa cosa la dice ora chi era all’interno del Pd e sono gli stessi che ci avevano fatto ponti d’oro perché entrassimo nei democratici.

Parla di?

Roberto Bizzo. Oggi dice che destra e sinistra sono schemi sorpassati. Quando lo dicevamo noi eravamo visti come i malvagi perché non aderivamo al progetto del partito democratico.  

Faccio una premessa. Io nasco come uomo di centro, con l'Udc. Oggi c'è chi viene dal Pd, si definisce di centro e dice che lo schema destra e sinistra è superato. Parlo di Roberto Bizzo. Quando lo dicevamo noi ci davano dei malvagi

Oltre che di pedigree centrista, sembra questo il messaggio agli interlocutori, lei ha anche un suo zoccolo duro di consenso che va tenuto conto nei ragionamenti politici che si stanno facendo. Quindi, tornando a prima, chi sta sentendo?

Abbiamo un dialogo aperto con i gruppi di Merano, anche molto differenti tra loro. In primis quello della Civica per Merano con Andrea Casolari, ora all’opposizione. Ho anche un rapporto di dialogo reciproco con l’assessore Nerio Zaccaria che è Alleanza per Merano. Con loro mi confronto da tempo. Ultimamente si è aggiunto il gruppo di Diego Zanella, che ho conosciuto personalmente. È positivo che ci sia un confronto a Merano perché ci sono prospettive per le comunali del 2020 e concrete possibilità che il prossimo sindaco possa essere nuovamente un esponente del gruppo linguistico italiano. Nel caso naturalmente queste forze riescano a mettersi assieme.

C’è già chi ritiene che abbia maggiori chance, Casolari, Zanella o Zaccaria, per un eventuale dopo Rösch?

Non è di questo che si parla. Ora occorre creare un gruppo forte. Facendo sì che Merano sia un blocco unito, con forze che non avevano mai collaborato a fini elettorali ma che cominciano a farlo. Poi c’è Bolzano.

Dialoghiamo con i gruppi di Casolari, Zaccaria e Zanella a Merano, dove ci sono concrete possibilità che il prossimo sindaco torni a essere del gruppo linguistico italiano. Però bisogna unirsi. E anche a Bolzano la prospettiva è sulle comunali. C'è la nostra lista, Io sto con Bolzano, ma ci sono anche altri movimenti. Non nego, sto parlando anche con Matteo Bonvicini del Pd

Anche in questo caso la prospettiva è sulle comunali?

Sì. Nel capoluogo l’area in qualche modo è catalizzata da Io sto con Bolzano, ma ci sono altri movimenti. Sto parlando, non lo nego, con Matteo Bonvicini che in questo momento è dentro il Pd piuttosto in sofferenza. Cerchiamo di capire quali saranno gli sviluppi. Ricordo però che questo mettere insieme esperienze civiche di amministratori, la buona politica rispetto al populismo e alla demagogia, non vuole essere la brutta copia del Pd. Non ci sono mai entrato nemmeno quando aveva il 40% e non intendo farlo ora. L’obiettivo è un’aggregazione ampia che unisca amministratori del territorio validi e capaci.

Lo scopo immediato però non è una lista per le provinciali?

Tutto il progetto ha una valenza provinciale, con delle prospettive per le comunali. Vogliamo far nascere una lista civica, territoriale che si vuole richiamare anche alla buona amministrazione di Bolzano del sindaco Caramaschi che non è iscritto al Pd e a nessun altra forza. Un progetto di buona amministrazione da trasportare alle comunali del 2020.

Basta la vostra area o serve unire le forze?

Mai come in questo momento è necessario costruire un’aggregazione ampia. Sono convinto che oltre ai gruppi di Merano e Bolzano ci possa essere una convergenza con l’operazione che sta costruendo Bizzo. Bisogna però anche essere realisti. Tutti sono bravi a dire facciamo uno, due, tre consiglieri. Io però parlo numeri alla mano.

Dobbiamo unire le forze, costruire un'ampia aggregazione per le provinciali. Una lista civica, territoriale, che porti a esempio la buona amministrazione anche di Bolzano con Camaraschi. Ma serve essere coesi. Bizzo faccia un passo avanti in questa direzione. Se ci disgreghiamo rischiamo di non fare nessun eletto. E da solo neanche il suo progetto può farlo.

A questo proposito, i suoi 2.000 voti rientrano nei calcoli che si fanno sui voti necessari per riuscire a eleggere un consigliere. Li sta facendo anche lei?

Li abbiamo già fatti. Io ho fatto 2.000 voti alle comunali, altri 2.000 li ha fatti la lista di Casolari e altrettanti quella di Zaccaria. Aggiungiamo i voti che Zanella ha preso nel Pd. Da qui possiamo partire per un ragionamento.

 

 

Ci sarebbero i voti per un consigliere provinciale, stando i conti della serva applicati alla politica altoatesina.

Io non voglio dirlo. Non la penso così, non faccio i conti così facili. Io dico che se noi andiamo uniti possiamo fare un risultato. Un altro piccolo risultato lo può portare a casa Bizzo, ma essendo l’area di riferimento così piccola un rischio che non si può correre è la disgregazione del gruppo linguistico italiano: se noi ottenessimo, poniamo il caso, 4.000 voti e altrettanti il progetto di Bizzo, nessuno dei due farebbe un eletto.

Secondo lei Bizzo da solo con Noi per l’Alto Adige riuscirà a fare un eletto?

A domanda secca, no. Bizzo non è riuscito ad aggregare forze abbastanza rappresentative e pare che abbia qualche difficoltà a trovare un capolista. Ha chiesto a tanti di farlo, ma se tutti dicono di no ci sarà un motivo. Mi auguro che lui possa fare un passo in avanti verso un’aggregazione più ampia. Anche perché il mondo è cambiato. Le elezioni del 4 marzo devono aver fatto capire da che parte tira il vento. Curare il malato terminale con l’aspirina non serve. E intendo il gruppo linguistico italiano, che nel 2013 ha espresso 5 consiglieri su 35. Per via di personalismi su personalismi si continua a creare frammentazione, in tutti gli schieramenti. Il modo per scongiurare questo rischio è proprio unire le forze, trovare un punto di raccordo.

Candidato sindaco? Non ho preso in considerazione questa eventualità. Caramaschi sta lavorando bene, se vorrà fare il secondo mandato lo sosterremo. Quanto al Pd, un dialogo per entrare nella lista non c'è mai stato. Ma con loro lavoro bene a livello amministrativo. Con Tommasini stiamo per lanciare una rivoluzione in tema di scuola e sport

Lei ha parlato di Caramaschi e del Comune di Bolzano. Pensa a un progetto per candidarsi a sindaco?

Non ho preso in considerazione questa eventualità. Per noi c’è Caramaschi, sta lavorando bene. Lo sosteniamo fortemente e se deciderà di fare il secondo mandato sarà un candidato da sostenere. Lui rappresenta un collegamento con la buona amministrazione che si vuole ripercuotere in questa lista per le provinciali.

Anche nel Pd dicono che sono i contatto con lei, con Casolari, Zaccaria, oltre naturalmente a Zanella che è ancora fino a prova contraria del partito. C’è la possibilità di un vostro ingresso a sorpresa nella lista dem?

Un dialogo per entrare non c’è mai stato. Il Pd secondo me deve avere la forza di capire cosa vorrà diventare. Noi non abbiamo aderito quando era al 40% continuando a ribadire una vocazione centrista, per aggregare il centro della sinistra e il centro della destra. Io sono del partito popolare europeo, con il Pd ho poco a che fare. Poi a livello amministrativo il discorso è diverso. Siamo partner nella giunta comunale, con i democratici c’è uno scambio fitto e assieme a Tommasini sto operando bene: lanceremo a breve una bella rivoluzione nel mondo sportivo costruita assieme per dare maggiori spazi nelle scuole alle associazioni sportive.

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Massimo Mollica Mi., 25.07.2018 - 11:54

Pongo una domanda agli amici di lingua tedesca. Ma onestamente i rappresentanti della SVP fanno gli stessi ragionamenti? Parlano di nomi che porterebbero voti? E quindi di allenanze tra chi si sente di centro/sinistra/destra? Senza mai nominare uno straccio di idea, di cosa o meglio di chi si vuole rappresentare? Di cosa si vuole migliorare? Probabilmente questi ragionamenti li fanno, ma li fanno dentro 4 mura. Di sostanza però hanno un partito seriamente organizzato, dove si discute e si dibatte sui temi. Ci si confronta e si vota. E chi prende più voti prova a governare in base alle sue idee. Per non aprlare di un congresso pubblico fatto OGNI ANNO, dove si tirano le somme di cosa si è fatto e come si può migliorare.
Possibile che tutto questo non avvenga in uno straccio di partito di lingua italiana? Cos'è che impedisce tutto ciò?

Mi., 25.07.2018 - 11:54 Permalink