Politik | Istruzione

"I bimbi italiani non si cacciano"

Galateo frena sulla commissione paritetica: "Ci diano 7,5 milioni per la formazione degli insegnanti e il patentino agganciato ai gradi scolastici". Ramoser: "A Gries solo 26 bambini su 80 parlano bene il tedesco".
scuola di gries grundschule
Foto: wikimedia
  • L’Svp torna alla carica sui troppi bimbi italiani nelle scuole tedesche e chiede con insistenza l’istituzione della commissione paritetica per poter respingere quelli non sufficientemente preparati linguisticamente. Il vicepresidente Marco Galateo, che sulle prime si era mostrato possibilista rispetto a questa ipotesi, risponde a muso duro che “i bimbi italiani non si cacciano” e chiede poi 7,5 milioni di finanziamenti aggiuntivi per la formazione degli insegnanti. 

    “Tra i nuovi iscritti nella scuola di Gries – ha detto l’assessora comunale Johanna Ramoser a Alto Adige Tv - solo 26 bambini su 80 parlano bene il tedesco. I dirigenti ora hanno fatto i colloqui coi genitori, hanno chiesto loro di fare i corsi e di trovare qualcuno che aiuti i bambini, ma se poi i dirigenti in autunno quando fanno le verifiche vedono che non ci sono miglioramenti, che non c’è impegno, deve poter intervenire la commissione paritetica”.  In poche parole devono poter essere respinti e obbligati a frequentare le scuole italiane. Come sempre l’approccio Svp non prevede di affrontare le cause del fenomeno, ma di eliminare il sintomo.  

    “Gli italiani non si cacceranno da nessuna scuola, non è quello il metodo giusto. Certo il tema va affrontato ma se noi nominassimo la componente italiana della commissione, questa potrebbe respingere il bambino e in caso di opposizione è previsto addirittura l’arrivo delle forze dell’ordine. Sembrano metodi un po’ bruschi. Possiamo ragionare sul miglioramento dell’offerta plurilingue nel perimetro della scuola italiana. Ma se la Svp vuole parlare di scuola e insegnanti sarà favorevole ad assegnare in bilancio 7,5 milioni di euro in più per pagare i docenti, altrimenti non saprei a chi affidare gli studenti che non vuole la scuola tedesca. E oltre a questo mettiamo anche un carico da 90: chiediamo che il patentino di bilinguismo venga agganciato ai gradi scolastici”.

    Nei giorni scorsi pure l’ex sindaco di Lana e neo capogruppo Harald Stauder era arrivato in soccorso di Ramoser. “La situazione delle scuole tedesche di Bolzano è ormai inaccettabile. È inaccettabile che le famiglie di Bolzano debbano mandare i propri figli nelle scuole dei comuni limitrofi, perché la percentuale di bambini tedeschi nelle scuole tedesche di Bolzano diminuisce di anno in anno e, di conseguenza, ne risentono sia lo sviluppo linguistico che l'integrazione sociale dei nostri bambini tedeschi. Il diritto all'uso della propria lingua madre qui viene limitato".

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Günther Stocker Di., 27.02.2024 - 09:47

Antwort auf von nobody

Das ist ein guter Witz! Komplimente!

Die Welt wird gleich unter gehen, weil sich ein paar Eltern Vorteile erhoffen wenn sie Einschreibungen an Schulen und Kindergärten der "anderen" Sprachgruppe vornehmen.

Und ein paar Pollitiker meinen diesen Vorgang zu schäbigen politischen Spielchen zu missbrauchen.

Politik auf unterstem Niveau, nur um niedrigste Instikte und Gefühle zu bedienen!

Unsere Kinder haben was besseres verdient!

Di., 27.02.2024 - 09:47 Permalink
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Evelin Grenier Di., 27.02.2024 - 14:04

Antwort auf von Alberto Stenico

Ho assistito personalmente a scene in cui dei genitori albanesi pretendevano dall'insegnante della scuola tedesca che quella gli parlasse in italiano. Mi pare che il conflitto nasca quando una delle due parti in causa inizia ad usare dei toni arroganti per comunicare.
Viene quindi spontaneo a quel punto alla dirigente scolastica chiedere a quei genitori come mai non hanno iscritto il figlio alla scuola italiana.
Però ovviamente si fa prima a dare dei razzisti a tutti quanti, pur di non parlare del problema vero.

Di., 27.02.2024 - 14:04 Permalink
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Evelin Grenier Di., 27.02.2024 - 10:35

Galateo nella sua pagina Facebook parla di un finanziamento di 12 milioni per la scuola italiana da fondi PNRR.

In più, come scrive qui il Sig. Gobbato, chiede 7,5 milioni sempre per la scuola italiana anche dalla provincia.

Mi pare di capire che con questi soldi la scuola italiana possa sicuramente andare a migliorare la sua attrattività.

Nella scelta della scuola io personalmente noto che molte famiglie non parlanti tedesco scelgono la scuola tedesca soprattutto perché la ritengono più prestigiosa ed innovativa anche come metodi didattici e approccio pedagogico, rispetto alla scuola italiana.

Ben vengano quindi questi miglioramenti. Speriamo che possano sortire un effetto positivo.

Di., 27.02.2024 - 10:35 Permalink
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Max Benedikter Di., 27.02.2024 - 14:21

Es ist ein bißchen wie mit dem Wolf. Die deutsche Schule will sich einfach nicht auf eine multiethnische Gesellschaft einstellen, schiebt die Schuld den Italieninern (und mehrsprachigen Familien) zu und verpasst dabei eine Gelegenheit ALLE Kinder auf eine Welt vorzubereiten, wo man mindestens 3 Sprachen sprechen muss.
Die deutsche Schule soll endlich mal ihre Hausaufgaben machen!

Di., 27.02.2024 - 14:21 Permalink
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Andreas Inama Mi., 28.02.2024 - 16:57

Antwort auf von Max Benedikter

Ich habe einige Lehrpersonen in meinem Bekanntenkreis, die an deutschen Grund- und Mittelschulen in Meran unterrichten. Nehmen wir das Beispiel einer 5. Klasse, die dort von meiner Bekannten unterrichtet wird: Auf 20 Schülerinnen und Schülern kommen 3, die in dieser Klasse deutscher Muttersprache sind. Und allein dieses Verhältnis sollte aufzeigen, dass es hier nicht nur um den Schutz der deutschen Muttersprachler geht, sondern auch jener, deren Muttersprache eben nicht Deutsch ist und die teilweise von ihren Eltern dazu gedrängt werden, trotzdem eine deutsche Schule zu besuchen.

Die einzige Person in ihrem sozialen Umfeld, die mit ihnen Deutsch spricht, ist die Lehrperson. Mit den Kindern in der Schule und in ihrem privaten Umfeld, also Familie und Freunde, sprechen sie vorwiegend Italienisch; mit Migrationshintergrund in der Familie womöglich noch eine andere Sprache. Wie sollen sie denn den Lehrpersonen folgen können und in diesen wichtigen Jahren den Lehrstoff richtig aufnehmen, wenn sie nur wenige Stunden am Tag Deutsch hören? Und ihnen zu Hause ihre Eltern auch nicht helfen können, weil sie die Unterrichtssprache nicht sprechen? Gerade wir, die wir mit zwei Sprachen von Kindesbeinen an aufgewachsen sind und trotzdem nicht alle "perfekt" zweisprachig sind, sollten verstehen, dass es nicht für jeden leicht ist, einfach so eine Fremdsprache zu lernen, zumal man eine Sprache generell nicht einfach im Vorbeigehen lernt.

Diese Kinder bekommen einen großen Teil des Lehrstoffs nicht mit, weil sie ihn schlicht und ergreifend nicht verstehen, und kommen teilweise schlecht vorbereitet in die nächste Schulstufe, da es wegen der sprachlichen Barriere in der Grundschulzeit schon an den Grundkompetenzen mangelt. Und dort geraten sie wieder ins Hintertreffen, was irgendwann nicht mehr aufholbar ist. Und was sagen die Lehrpersonen? Die sind verzweifelt, weil sie genau wissen, dass diese Kinder leider eine wirklich schwere Zeit haben werden.

Man kann an unserem Schulsystem sehr viel kritisieren, wirklich sehr viel. Aber dass in dieser Problematik – jenseits mangelnder Strukturen und fehlenden Budgets – im Bildungssystem noch viele andere, teilweise gewichtigere Faktoren eine tragende Rolle spielen, auf die Lehrpersonen und das ganze Schulsystem keinen Einfluss haben, sollte man in dieser Diskussion nicht außer Acht lassen. "Die deutsche Schule soll endlich mal ihre Hausaufgaben machen!" oder "... non prevede di affrontare le cause del fenomeno, ma di eliminare il sintomo." ohne konkreten Lösungsvorschlag ist mir hier zu einfach gedacht und wird diesem komplexen Sachverhalt und einem eigentlich differenzierten Medium wie SALTO nicht gerecht.

Mi., 28.02.2024 - 16:57 Permalink
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Simonetta Lucchi Mi., 28.02.2024 - 17:18

Antwort auf von Andreas Inama

Sig. Inama, i programmi scolastici non esistono, sono stati aboliti oltre 15 anni fa. Nessuno può rimanere indietro perché ogni insegnante può stabilire un piano individuale a seconda delle classi. Ci sono dei magnifici materiali CLIL o prodotti dalle scuole europee e internazionali che si possono usare per classi plurilingui e che funzionano perfettamente in quanto studiati per potenziare gli apprendimenti linguistici senza diminuire i contenuti, quindi le conoscenze. Sono temi su cui si lavora da decenni perché il plurilinguismo e l'integrazione sono problemi di tanti luoghi, non certo solo in Sudtirolo. Basta conoscerli e saperli utilizzare e mettersi un attimo in gioco.

Mi., 28.02.2024 - 17:18 Permalink
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Andreas Inama Mi., 28.02.2024 - 18:26

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Signora Lucchi, i materiali CLIL o gli altri prodotti dalle scuole europee e internazionali non specificati sarebbero sicuramente un buon approccio per risolvere parti del problema, sebbene aiutino solo parzialmente a imparare anche una base colloquiale di una lingua non essendo progettati per la didattica linguistica, ma per materie molto specifiche. E la lingua colloquiale è quella che fa funzionare la comunicazione nella vita professionale, nella vita privata, insomma, nella società. Non ha senso, se qualcuno può spiegare in un tedesco perfetto come funziona la fotosintesi, ma poi non sa partecipare in una semplice conversazione tra amici.

Non sto dicendo che non ci sia spazio per migliorare, ma è importante anche non ignorare la realtà. Nelle scuole tedesche, molti bambini faticano a imparare il tedesco perché non lo usano nella loro vita quotidiana. Ci sono molte idee teoriche su come potrebbe funzionare l'insegnamento, ma la realtà è complessa e non segue regole fisse. È piena di variabili che anche i materiali didattici, per quanto sviluppati da decenni, non riescono sempre a prendere in considerazione.

Mi., 28.02.2024 - 18:26 Permalink
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Simonetta Lucchi Mi., 28.02.2024 - 20:17

Antwort auf von Andreas Inama

Non è assolutamente così. Il Clil si basa invece proprio sull'uso libero e spontaneo della lingua, certo, insegnando anche contenuti disciplinari quindi specifici. Oltre a un semplice assunto: le lingue si imparano solo se si fanno amare senza creare costrizioni. Oltre a questo sarebbe importante una prosecuzione nell'orario pomeridiano come spesso in altri Paesi. Già solo un esame di lingua per l'iscrizione a scuola presuppone il fallimento. Mi scusi ma oltre a due anni di specializzazione universitaria in Clil, sono stata anche formatrice di docenti Clil per le università di Trento e Bolzano, quindi un po' ne so. Ma ormai rinuncio.

Mi., 28.02.2024 - 20:17 Permalink
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Salto User
nobody Di., 27.02.2024 - 19:40

Sowohl die deutsche als auch die italienische Schule hat auf Veränderungen nicht reagiert. Es ist begrüßenswert, dass Italiener wollen, dass ihre Kinder gut Deutsch lernen. Auf der anderen Seite gibt es zunehmend mehr Schülerinnen und Schüler mit Migrationshintergrund. Das wird einfach den Lehrerinnen und Lehrern überlassen, ohne politisch sinnvolle Rahmenbedingungen zu schaffen und genügend finanzielle Mittel bereitzustellen. Also will man nicht. Aber offiziell labert man/frau vom Zusammenwachsen der Sprachgruppen und dass die Wirtschaft auf ausländische Arbeiter angewiesen ist. Alles bloße Heuchelei?

Di., 27.02.2024 - 19:40 Permalink
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Evelin Grenier Mi., 28.02.2024 - 09:53

Die "arme" Kinder mit Migrationshintergrund die die deutsche Schule besuchen sprechen alle perfekt Italienisch. Ihre Eltern haben meistens auch die italienische Staatsbürgerschaft schon bekommen.

Es ist die neue Generation der italienischsprachigen Südtiroler. Ihre Eltern sind zum Teil die italienischen Wähler die 2023 nicht wählen gegangen sind.

OK. Was ist das Problem mit der deutschen Schule?
Ist es vielleicht ein Problem wenn in einer Klasse 10 Kinder Deutsch können und 10 andere nicht?

Nein. Meine Tochter besucht so eine Klasse. Die deutschsprachigen Kinder versuchen mit den italienischsprachigen Kindern immer Deutsch zu sprechen, auch in der Pause. Die italienischsprachigen Kinder dürfen antworten wie sie wollen. Sind sie im Stand zum Teil deutsche Vokabeln zu verwenden? Gut. Antworten sie nur auf italienisch? Auch das ist in Ordnung. Schon in wenigen Monaten sieht man bei vielen dieser Kindern riesige Fortschritte.

Es stimmt also überhaupt nicht dass die deutsche Schule "die Kinder mit Migrationshintergrund ausschließen will".

Das Problem entsteht wenn in einer Klasse nur 2-3 Kinder Deutsch können und die anderen 17 nicht. Und weil, wie ich oben geschrieben habe, diese Kinder (und ihre Eltern) meistens perfekt Italienisch sprechen, fragt man sich ob es für sie wirklich die richtige Wahl/Lösung ist eine deutsche Schule zu besuchen?

Warum entspricht die italienische Schule nicht ihren Erwartungen / Bedürfnissen ?

Herr Galateo hat das Problem sehr gut verstanden und will versuchen diese potentiellen Wähler für sich zu gewinnen.

Mi., 28.02.2024 - 09:53 Permalink
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Simonetta Lucchi Mi., 28.02.2024 - 16:40

Io ho mandato mia figlia in un paese limitrofo di Bolzano, 5 minuti di auto, scuola tedesca, in cui erano solo sei bambini per classe. A Bolzano è stato impossibile iscrivere mia figlia anche se conosce perfettamente il tedesco. Io insegno italiano nelle scuole superiori italiane, dove anche più della metà degli studenti è migrante, e abbiamo sempre lavorato per insegnare la lingua, accogliendo anche studenti ladini o da scuole tedesche, senza fare controlli a genitori e studenti. Persino gli studenti si organizzano per insegnare l'italiano ai compagni. Ho insegnato anche in una scuola ladina, dove ancora altri problemi sulla conoscenza delle lingue sono presenti. Farò a breve un concorso per un ruolo nella scuola italiana aperto- come sempre- sia ai docenti di gruppo italiano sia di gruppo ladino, senza esame di lingua previsto. I concorsi nella scuola ladina non sono aperti per docenti di gruppo italiano e i controlli linguistici sono frequenti. Purtroppo viviamo in una provincia dove non esiste equilibrio, né reciprocità, né buon senso. In nessun luogo al mondo si fanno controlli linguistici a bambini e ai genitori, oltre che a docenti abilitati con tanto di patentino di bi- trilinguismo, e questa è una cosa gravissima.

Mi., 28.02.2024 - 16:40 Permalink