Politik | Flussi migratori

“Controlleremo i treni al Brennero”

Lo ha detto Platter durante il vertice sul tema migranti con Sobotka e Kompatscher che ha ribadito: “Serve soluzione internazionale”. Da Merano via libera allo SPRAR.
Kompatscher Platter Sobotka
Foto: Land Tirol/Kaser

“La questione profughi va risolta alla radice con un'iniziativa congiunta a livello internazionale in grado di mettere in sicurezza i confini meridionali della Libia e, di conseguenza, evitare che i barconi possano partire lungo la rotta del Mediterraneo”, chiara è l'opinione del presidente della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher che oggi, 29 marzo, ha preso parte a una seduta della task-force migrazione dell'Euregio insieme al ministro degli Interni austriaco Wolfgang Sobotka e al capitano del Tirolo Günther Platter. “L'Austria controllerà tutti i treni al Brennero nella stazione di Brennersee, dove sarà realizzato un apposito binario per non intralciare il traffico internazionale (costo dell'operazione: 1 milione di euro, ndr)” ha detto Platter aggiungendo che in caso di necessità “la barriera può comunque essere attivata in qualsiasi momento”. Circa la situazione “relativamente tranquilla” al confine di Stato fra Austria e Italia Kompatscher ha detto “che l'intensificazione dei controlli delle forze di polizia, in maniera particolare nei pressi del Brennero, ha fatto sì che il numero di persone che valicano il confine si sia notevolmente ridotto. Tutto ciò grazie all'ottimo funzionamento della task-force che è stata creata, e grazie all'ottima collaborazione transfrontaliera garantita dall'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Per quanto ci riguarda, posso assicurare che la Provincia di Bolzano continuerà a fare la sua parte”.

In riferimento all’annuncio del governo austriaco - criticato da più parti - di non voler aderire al progetto europeo di redistribuzione dei migranti (“abbiamo accolto negli ultimi due anni in proporzione molte più richieste di asilo dell’Italia, cioè 4.587 contro 1.998 domande, per milione di abitanti”, aveva detto il cancelliere austriaco Christian Kern) il governatore dell’Alto Adige ribadisce la sua “comprensione” rispetto alle intenzioni di Vienna. “Non bisogna però dimenticare - ha precisato Kompatscher - che le indicazioni della UE devono essere attuate, e che il diritto europeo in vigore prevede, in uno spirito di solidarietà europea, il ricollocamento in altri paesi europei di una parte delle persone arrivate in Italia e in Grecia”.

Merano c'è

Nel frattempo qualcosa si muove in quel di Merano. La giunta comunale ha deciso di aderire al progetto SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) “modello al quale hanno aderito già oltre 500 municipi in Italia con un fortissimo incremento nell'ultimo anno, e che punta sui piccoli numeri (5-6 persone per i comuni sotto i 2.000 abitanti e il 2,5 per mille al massimo per le altre amministrazioni locali), assicura ai Comuni maggiore autonomia e controllo sul tema, li aiuta con un sostegno economico che arriva al 95% delle spese, avvia processi intensivi di integrazione e limitati nel tempo di un anno e protegge i comuni da nuovi arrivi attraverso un'apposita clausola di salvaguardia. Infine permette di costruire progetti mirati per le specificità di ogni singolo territorio e consente di occuparsi efficacemente anche di minori e persone disagiate”, ha spiegato il vicesindaco Andrea Rossi. Merano accoglierà dunque 10 migranti, “un numero limitato, ma che consentirà di andare incontro, per esempio, a quelle persone che una volta uscite dai centri di accoglienza con il permesso di soggiorno, entrano in un limbo di indeterminatezza circa il loro futuro e rischiano di divenire presto un tema da ordine pubblico”, chiosa Rossi. L’auspicio del sindaco Paul Rösch è che ora anche altri Comuni prendano parte all’iniziativa (finora solo il Comune di Cermes si è fatto avanti): “Più attori prendono parte al progetto, minori sono gli impatti sul singolo e maggiore è l'efficacia del progetto stesso”, così il primo cittadino.

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Sepp.Bacher Mi., 29.03.2017 - 17:25

Ein paar Beispiele aus den Wörterbüchern/Sprachlexikas:
Einheimisch: zu einer Region, einem Ort (im eigentlichen Sinne zu einem Heim, zu einer Heimat) gehörig, in dieser Region, diesem Ort geboren, zu Hause sein; (spätmittelhochdeutsch, mittelhochdeutsch inheimisch „zu Hause anwesend).
Von Natur aus in einer bestimmten Region beheimatet. (also auch Flora und Fauna).
Einheimischer: Bürger, Einwohner, Inländer, „Eingeborener“, „Ureinwohner“, Angehöriger eines Indigenen Volkes.
Aus diesen Beispielen geht hervor, dass das "ein" nichts mit der Zahl eins zu tun hat, sondern eher mit drIN sein, hinEIN, zu tun hat. Folglich finde ich das Wortspiel mit "einheimisch, zweiheimisch, mehrheimisch" nicht nachvollziehbar!

Mi., 29.03.2017 - 17:25 Permalink