Gesellschaft | Il Sudtirolo che cambia

Migranti favoriti? Team Autonomie insorge

Un caso di presunta discriminazione etnica, a danno di una famiglia italiana che non ha avuto la possibilità di iscrivere il proprio figlio al tempo pieno di una scuola in lingua tedesca, spinge a riflettere su quale tipo di società sudtirolese ci attende al tramonto del principio che ha sancito per decenni la divisione tra i gruppi linguistici "storici" del nostro territorio.

Elena Artioli solleva un caso di presunta discriminazione che sarebbe avvenuto in una scuola elementare tedesca di Merano. Si tratta dell’istituto Oswald von Wolkenstein, che offre la possibilità di iscrivere alunni nella classe a tempo pieno sulla base di una graduatoria composta con criteri di selezione giudicati iniqui dalla consigliera di Team Autonomie, in quanto tarati sulla preferenza riconosciuta a chi può “vantare” un cosiddetto “retroterra migratorio”, finendo così per sfavorire i bambini del luogo. Specialmente se questi provengono da famiglie di lingua italiana o “mistilingue”.

“Non basta che in famiglia si parli tedesco o che almeno uno dei due genitori si esprima nella lingua di Goethe”, scrive Artioli. “Per essere certi di scalare la graduatoria serve appartenere ad una famiglia con condizioni migratorie. Infatti, per la lingua basta un’autocertificazione: una famiglia di pakistani potrebbe dichiarare che in famiglia si parli abitudinariamente il tedesco e cogliere tutti i 5 punti per la lingua destinati ad una normalissima famiglia tedesca. Per avere i 5 punti in più, invece, bisogna dimostrare di essere una famiglia con condizioni migratorie”.

In realtà, il problema (e secondo Artioli lo scandalo) sembra risiedere esclusivamente proprio nei 5 punti in più che la graduatoria attribuisce a “Kinder aus Migrantenfamilien”, a parità di altre condizioni decisive per l’assegnazione dei posti, e anche sulla completa assenza di punti attribuiti nel caso i bambini provengano da una famiglia in cui si parla italiano [vedi l'immagine in basso]. Enfatizzare però, come fa Artioli, la provenienza del contesto familiare può risultare comunque spiacevole, perché lesivo del principio di uguaglianza garantito dalla Costituzione, anche volendo rivendicare una sorta di preminenza dei “locali” (o “Einheimische”) sugli “immigrati”. Forse una soluzione potrebbe essere allora quella di abolire del tutto l’attribuzione di un punteggio che alluda alla particolarità dei contesti familiari dai quali provengono i bambini?

Nel suo discorso, ormai famoso, con il quale Arno Kompatscher ha voluto ribadire le linee guida della sua azione di governo, il Landeshauptmann ha affermato: “Voraussichtlich in Oktober werden wir den entsprechenden Gesetzentwurf in den Landtag bringen, der eine Zäsur in der Südtiroler Entwicklung markieren wird: die endgültige Abkehr vom Prinzip der Trennung der Sprachgruppen”. Sarebbe disdicevole, in qualsiasi direzione ciò avvenisse, che al principio della divisione dei gruppi linguistici ne subentrasse adesso uno per il quale diventa rilevante la divisione tra chi è in grado di esibire un certificato di sudtirolesità DOC e chi, invece, discende da famiglie provenienti da altri luoghi.  

 

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△rtim post Mi., 02.04.2014 - 21:25

Nella provincia di Bolzano esitono, come sanno tutti, tre intendenze scolastiche: italiana, tedesca e ladina.
Ogni scolaro ha il diritto di frequentare una scuola nella propria lingua ai sensi dello Statuto di Autonomia.
Una scuola in lingua italiana, per legge, non è destinata agli alunni di lingua ladina o tedesca etc.
L'Artioli, con tutti i soldi che ha percepiti e che percepisce sin'ora dalla Provincia e dalla Regione, lo sa benissimo che un caso di presunta discriminazione in realtà non esiste, e la sua sollevazione è mera polemica e diffamazione a carico di una scuola elementare inerme per una semplice monovra diversiva politica.
A che livello, ormai, è arrivata questa politica! Artioli è meglio che destini tempo, soldi ed amore ai bambini.

Mi., 02.04.2014 - 21:25 Permalink
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giuliana f. Do., 03.04.2014 - 13:11

Qui non si tratta di politica, ma del rispetto del diritto, di ogni bambino, indipendentemente dall'origine etnica, di avere accesso ad un servizio pubblico obbligatorio. In provincia di bolzano si lotta da sempre per eliminare conflitti di origine politica che scatenano comportamenti discriminatori, da ogni punto di vista e in ogni ambito sociale ed economico. Si parla da sempre di convivenza, ma, di fatto, gli ostacoli ancora presenti, impediscono un cammino comune verso un'evoluzione in tal senso. È nostro preciso dovere di cittadini e, in questo caso, di genitori, adoperarci affinché i cambiamenti, a cui credo tutti aspiriamo, vengano finalmente attuati, nel nostro interesse e nell'interesse dei nostri figli. Questo, preciso ancora, senza distinzioni tendenti alla discriminazione. Sono state promulgate leggi in tal senso, leggi internazionali, che credo sia doveroso rispettare nell'ambito di una societá civile. Abbiamo la grande opportunitá di dare ai nostri figli una formazione culturale multilingue: perché non farlo in modo organizzato e costruttivo, a partire dalle scuole? Basta divisioni, siamo nel ventunesimo secolo.
Lasciamo perdere la politica e ricordiamoci di ció che significa il rispetto.

Do., 03.04.2014 - 13:11 Permalink
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△rtim post Do., 03.04.2014 - 21:13

Giustamente, chi ha iniziato un percorso curricolare ha diritto di terminarlo - mi sembra ovvio. Però non mi sembra il caso che per un caso singolo, per fortuna risolto, bisogna fare subito un caso di discriminazione generale di un gruppo linguistico nei confronti di un altro ed istigare alla xenofobia o al razzismo e mettere gli uni contro gli altri.
È veramente triste. Sembra che fossimo tornati negli anni '70, '80, quando ogni prenotazione per una stanza alberghiera non andata a buon fine diventasse discrimazione, anzi, si parlava pure di razzismo come esistessoro delle razze, in più, una italiana.
Capisco che, come allora, certi politici e partiti, dopo lo scandolo delle pensioni d'oro, ricorrono a queste manonovre diversive, però non riesco capire proprio, come certi media continuano a scrivere gli stessi slogan: “italiani discriminati!” etc.
L' unica discrimante ipotizzabile, leggendo solo questa lista (nel fratempo eliminata), sarebbe per i ladini. Una lista di una scuola elementare, poi, non sostisce i principi fondamentali e le norme vigenti in merito.
I ladini sono, come i bilingui e quelli di lingue diverse, liberi di scegliere e di frequentare una scuola in lingua italiana o tedesca, spesso anche con sezioni sperimentali.
Però, altretanto è vero, che i genitori hanno e dovono avere il diritto di un posto per i propri figli in una scuola nella propria lingua madre. Lo prevvede sia il diritto costituzionale che il diritto internazionale.
Il valore della propria lingua, sia per il valore intrinseco nella formazione della propria personalità che per metodo è diverso dall'apprendimento della L2, L3 ...
Nel caso specifico, si tratta di un edifico che ospita le due scuole elementari, la Von Wolkenstein in lingua tedesca e la Galilei in lingua italiana con un bel cortile e parco, una casa giocchi aperti a tutti per una formazione inter- e transculturale, in più, in modo ludico e piacevole.
Il problema sorgere, in quanto, a differenza di tutte le altre scuole elementari in lingua tedesca solo la Von Wolkenstein offre attività didattica nel pomeriggio nel meranese come tutte scuole elementari in lingua italiana.
I posti sono perciò molto limitati, e il diritto fondamentale di un posto per i propri figli in una scuola nella propria lingua madre rischia di essere violato.

Do., 03.04.2014 - 21:13 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Do., 03.04.2014 - 22:09

Antwort auf von △rtim post

premettendo che non sono certo un simpatizzante di chi cambia partito come le mutande, posso anche concordare che si dia una tutela primaria all'insegnamento della propria lingua, che i figli di genitori stranieri ricevano punti mentre quelli di genitori residenti non ne ricevono è oggettivamente discriminante per quest'ultimi. Se è vero, come si è letto, che la maggiorparte degli alunni di questa classe sono figli di migranti, il discorso del diritto fondamentale dell'insegnamento nella propria madrelingua si relativizza alquanto, facendo propendere per l'uguaglianza di punteggio fra tutti i non tedeschi.

Do., 03.04.2014 - 22:09 Permalink
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△rtim post Fr., 04.04.2014 - 00:35

Mensch:

Posso solo ripetere quanto già esposto:

Nella provincia di Bolzano la legge prevvede l'insegnamento nella propria lingua per ogni grado e livello. Le lingue d'insegnamento sono: ladino nei comuni ladini, tedesco ed italiano.

Perciò l'ipotessi sollevata di discriminazione non esiste, in quanto, ciascuno ha il diritto di frequentare la scuola nella propria lingua madre.

Non esistono, anzi non devono esistere, punti o gradutorie, in quanto ledono diritti fondamentali!

Ladini fuori dai loro comuni, bilingui e tutti gli altri non hanno la possibiltà, di frequentare una scuola nella propria lingua madre.
Per questo motivo loro devono scegliere una scuola che vogliono frequentare.

Fr., 04.04.2014 - 00:35 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Fr., 04.04.2014 - 10:30

Antwort auf von △rtim post

E nel momento in cui io voglio (lecitamente!) scegliere di non frequentare, o meglio non far frequentare, nella mia madrelingua, bensì nell'altra lingua, devono o non devono valere le stesse condizioni per tutti? Non sarò più coperto dal diritto fondamentale dell'insegnamento nella mia madrelingua perchè espressamente ci rinuncio e va bene, ma per il resto dovrà pur continuare a valere la parità di condizioni. Qui non si parla di una disegualgianza fra madrelingui e non madrelingui dove varrebbe a pieno il tuo discorso, ma fra non madrelingui (stranieri) e non madrelingui (italiani).

Fr., 04.04.2014 - 10:30 Permalink
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△rtim post Sa., 05.04.2014 - 00:14

Mensch: "Qui non si parla di una disegualgianza fra madrelingui e non madrelingui "

1) Invece si, come ho già esposto sopra:

Il problema sorgere, in quanto, a differenza di tutte le altre scuole elementari in lingua tedesca solo la Von Wolkenstein offre attività didattica nel pomeriggio nel meranese come tutte scuole elementari in lingua italiana.
I posti sono perciò molto limitati, e il diritto fondamentale di un posto per i propri figli in una scuola nella propria linguamadre rischia di essere negato e violato.

2)

La "disugualgianza fra madrelingui (stranieri) e madrelingui (italiani)" è fondamentale-
Ai madrelingui (italiani) .. è garantito l'insegnamento nella propria lingua in tutte materie (tranne ovvio in L2, L3, L..).

I ladini fuori dai loro comuni, bilingui e tutti gli altri, invece, non hanno la possibiltà, di frequentare una scuola nella propria lingua madre.
Per questo motivo loro devono poter scegliere una scuola in lingua italiana o tedesca.

Sa., 05.04.2014 - 00:14 Permalink
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Mensch Ärgerdi… Sa., 05.04.2014 - 13:47

Antwort auf von △rtim post

1)il problema dei posti in questa classe non riguarda i bambini tedeschi perchè dato il sistema di punteggio hanno più punti degli italiani e dei migranti e quindi questi sono sempre e comunque i primi ad accedere il posto. Quindi il loro diritto non è nè negato e tantomeno violato, anzi è giustamente tutelato!
2) La questione sta in chi viene dopo, da quanto si è letto sulla pagina della Artioli (http://www.teamautonomie.org/archives/1885), ci sarebbero 4 bambini tedeschi e 16 migranti e 0 italiani, perchè il sistema dei punti fa prevalere i secondi ai terzi, e qui sta la discriminazione, capisci?
3) Che come italiano si abbia il diritto al posto nella scuola italiana è logico, ma ciò non significa che una volta rinunciato a tale diritto optando per la scuola tedesca si debbano ricevere meno punti di chi è tantomeno tedesco. Non vedo su quale norma o principio si possa fondare l'idea che chi non è ne tedesco ne italiano debba essere privilegiato nella scelta della scuola in cui mandare i propri figli, invece secondo il semplice principio d'uguaglianza dovrebbero valere le stesse regole per tutti. Se Mr Brown di Londra si trasferisce a Merano con moglie e figli e vorrebbe iscrivere i suoi figli in una scuola tedesca, perchè dovrebbe avere 5 punti in più rispetto al Sig. Rossi di Merano? Perchè bisogna garantirgli la libertà di scelta? E il sig. Rossi non c'è l'ha? O diamo meno punti a Rossi perchè è un ingrato a non prendere ciò che gli sarebbe garantito? Se sì, sulla base di che norma?

Sa., 05.04.2014 - 13:47 Permalink
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△rtim post So., 06.04.2014 - 12:18

Ad 1) Mensch ...: „il problema dei posti in questa classe non riguarda i bambini tedeschi“

Invece SÌ

Come esperto in merito sa benissimo che esistono, oltre il parametro della linguamadre, delle norme (dello Stato) precise, tra cui anche il prinicipio della territorialità etc..
La libertà di scelte durante il ciclo scolatisco obbligatorio (elementari, medie) perciò è abbastanza limata.
I genitori di madrelingui (tedeschi) d'altra circoscrizione scolastica che, per necessità econonomica o per scelta personale, hanno bisogno di una scuola che offre anche attività nel pomeriggio non hanno diritto di iscrivere i propri figli in questo caso, alla von Wolkenstein, seppure residenti a Merano o nello stesso comprensorio. L'Alto Adige del 03-04-2014 lo ha ben scritto:

La premessa è che la von Wolkenstein, che è l’unica elementare in lingua tedesca di Merano ad offrire il tempo pieno, (...) le domande sono tante e i posti solo venti.

Ad 2 e 3)

Se la logica a che fare con parametri oggettivi da applicare, il sign. Brown, se abita nella circoscrizione scolatisca della von Wolkenstein e in quella della Galilei ha diritto, anzi il dovere, di iscrivere lì i propri figli.
Il sign. Mensch e il sign. Rossi di un'altra circoscrizione scolatisca NO, in quanto non ha, e non può avere rilevanza, dove uno abitava in passato.

So., 06.04.2014 - 12:18 Permalink
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tom tuli Mi., 30.04.2014 - 09:52

el suo discorso, ormai famoso, con il quale Arno Kompatscher ha voluto ribadire le linee guida della sua azione di governo, il Landeshauptmann ha affermato: “Voraussichtlich in Oktober werden wir den entsprechenden Gesetzentwurf in den Landtag bringen, der eine Zäsur in der Südtiroler Entwicklung markieren wird: die endgültige Abkehr vom Prinzip der Trennung der Sprachgruppen”.

Ist dieses Sprachenmischmasch, was sich Gruene unter Yweisprachigkeit vorstellen? Wieso kann ein Artikel nicht ganz auf Deutsch oder ganz auf Italienisch geschrieben werden? Artiolis "Gemischtsprachigkeit" làsst gruessen. Zweisprachigkeit ist fuer mich was anderes als dieses Mischmasch...

Mi., 30.04.2014 - 09:52 Permalink
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tom tuli Mi., 30.04.2014 - 09:52

el suo discorso, ormai famoso, con il quale Arno Kompatscher ha voluto ribadire le linee guida della sua azione di governo, il Landeshauptmann ha affermato: “Voraussichtlich in Oktober werden wir den entsprechenden Gesetzentwurf in den Landtag bringen, der eine Zäsur in der Südtiroler Entwicklung markieren wird: die endgültige Abkehr vom Prinzip der Trennung der Sprachgruppen”.

Ist dieses Sprachenmischmasch, was sich Gruene unter Zweisprachigkeit vorstellen? Wieso kann ein Artikel nicht ganz auf Deutsch oder ganz auf Italienisch geschrieben werden? Artiolis "Gemischtsprachigkeit" làsst gruessen. Zweisprachigkeit ist fuer mich was anderes als dieses Mischmasch...

Mi., 30.04.2014 - 09:52 Permalink
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△rtim post Mi., 30.04.2014 - 19:47

Antwort auf von tom tuli

Hier geht es um eine behauptete Diskriminierung italienischsprachiger Kinder bei der Einschreibung in eine deutschsprachige Schule.

Die deutschsprachigen Familie​n bekamen ja ​ fünf Punkte, jetzt NULL

Neue Parameter - Einschreibung in die GS Wolkenstein:

https://www.wuala.com/artim/Diskrimierungsanschuldigung%20gg%20Dt.%20Sc…

Ladinischsprachige werden und wurden erst gar nicht berücksichtigt. Die Plätze sind auf 20 beschränkt.

D.h. nur als Bsp., wenn jemand sein Kind, aus welchen Gründen auch immer, nicht vorher in den dt.sprachigen Kindergarten geschickt hat oder schicken wollte, bzw. konnte (Auslandsaufenthalt, Beei​nträchtigung der Entwicklung des Kindes u.ä), bekommt jetzt null Punkte, und das Kind hat nunmehr kein Recht, die einzig deutsprachige Grundschule und Ganztagesschule in Meran zu besuchen, nur weil einige in einem medialen und schreierischen Diskriminierungs-Hyp meinen, es gäbe ein Elternrecht, den Kindern den Besuch in der eigenen italienischen Muttersprache vorenthalten und sie in die deutschsprachige GS einschreiben zu müssen, – zudem genau in jene, die als einzige eine Ganztagesschule anbietet.
Dabei sieht selbst die UNO-Charta der Kinderrechte ausdrücklich vor, dass das Kind selbst Subjekt mit eigenen unverletzlichen Rechte ist. Das gilt auch für die Rechte, die im Autonomiestatut u.a.m. verankert sind.
Aber scheinbar interessiert sich hierzulande niemand (mehr) dafür.

Ich möchte nicht wissen – und das zu Recht! – welchen Aufschrei es geben würde, wenn im umgekehrten Falle, einem italienischsprachigen Kind der Besuch der GS in seiner Muttersprache verwehrt würde.

Aufgrund dieser neuen Kriterien gibt es zudem noch mehr die Tendenz Italienischsprachiger ... ihre Kinder in die d​t.​
Kindergärten einzuschreiben. Die Kindergärten haben jetzt schon große Probleme.

Dabei weisen die italienischsprachigen Kindergärten und Schulen in Südtirol durchwegs sehr hohe Bildungsstandards auf.

Aber all die Klugen und Schlauen im Land werden das schon alles bedacht haben und richtig machen.

Mi., 30.04.2014 - 19:47 Permalink