Politik | Bolzano

Polo bibliotecario, ci siamo

Firmato dalla Provincia il contratto con il Raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla C.M.B. Prossimo passo la concessione edilizia. Via ai lavori nel 2024.
Foto: ASP/Atelier Brückner

Oggi (27 luglio) Davide Gemmellaro, Capo dipartimento dell’Assessorato provinciale all’edilizia pubblica e patrimonio Massimo Bessone, ha firmato in rappresentanza della Provincia il contratto con il Raggruppamento temporaneo di imprese (RTI) condotto dalla società “C.M.B soc. coop.” per richiedere il rilascio della concessione edilizia per la realizzazione del progetto del Polo Bibliotecario provinciale in via Longon a Bolzano, nell’ex scuole “Pascoli-Longon”. Nel polo troveranno posto la Biblioteca provinciale italiana “Claudia Augusta”, la Biblioteca civica “Cesare Battisti” e la Biblioteca provinciale tedesca “Tessmann”. Della realizzazione dell’opera si occupa la Ripartizione Edilizia pubblica e servizio tecnico, che fa capo all’assessore Bessone.

 

A sinistra l’ingegner Davide Gemmellaro, direttore del Dipartimento Edilizia pubblica e patrimonio e l'assessore Massimo Bessone
Firmato il contratto: (da sx) l’ingegner Davide Gemmellaro, direttore del Dipartimento Edilizia pubblica e patrimonio, e l'assessore provinciale Massimo Bessone (Lega).

 

 

Bessone soddisfatto

 

E' passato molto tempo da quando è stata avviata la procedura nel 2000. Quando, in gennaio 2019, ho assunto l’incarico di assessore all’edilizia ho preso subito in mano la questione per portare avanti un progetto così importante per il capoluogo della Provincia. Finalmente siamo in dirittura di arrivo”, sottolinea Massimo Bessone, “il progetto del Polo bibliotecario diventerà un punto di ritrovo e di aggregazione per i cittadini di tutti i gruppi linguistici che vivono in Alto Adige. Al polo saranno accessibili e fruibili non solo libri, media e informazioni, ma lo stesso assumerà anche il ruolo di centro di formazione e cultura all’avanguardia, che lavorerà a stretto contatto con le istituzioni ed associazioni culturali e formative e per giovani. Nel polo troveranno anche spazio eventi, convegni, presentazioni culturali, d’informazione e tanto altro. Per la città di Bolzano realizzeremo un’opera di interesse internazionale per la sua peculiarità, perché il polo diventerà non solo un centro culturale, ma ospiterà anche il Centro per l'Autonomia, un progetto che sicuramente desterà interesse nel mondo. Andremo a riqualificare il quartiere, dando vita alla zona di Corso Libertà con l’afflusso di cittadini e turisti e contribuendo a rilanciare il commercio, la ristorazione ed i bar”.

 

Iter iniziato nel Duemila

 

La vicenda giuridica e burocratica parte nell’anno 2000m ovvero oltre 20 anni fa, quando era stato approvato il Piano volumetrico per la realizzazione dell’opera. Nel 2003 era stato indetto il concorso di progettazione, il cui premio era stato assegnato dell’architetto Christoph Mayr Fingerle di Bolzano per il suo progetto e nel 2006 l’architetto era stato incaricato di elaborare il progetto preliminare. Nel 2013 la Provincia ed il Comune di Bolzano, proprietario dell’edificio e del terreno, hanno stipulato la convenzione per l’utilizzo dell’edificio ex Pascoli. Appena nel 2016 era stata bandita la gara per l’appalto integrato (progettazione e lavori) per la realizzazione del progetto, ponendo a base di gara il progetto preliminare dell’architetto Fingerle. L’appalto era stato aggiudicato nel 2017 alla società "Condotte d’Acqua S.p.A", contro la quale poi era stata aperta la procedura di concordato fallimentare nel gennaio 2018. In seguito nel 2020 è stata revocata l’aggiudicazione alla società Condotte. Dopo vari ricorsi da parte della società Condotte contro la revoca ed ogni grado di giudizio vinto dalla Provincia, in gennaio 2023 l'appalto è stato aggiudicato al secondo classificato, il RTI guidato dalla C.M.B., che ora realizzerà il progetto.

 

Prossimi passi

 

Con la firma odierna del contratto potrà essere richiesta la concessione edilizia sul progetto definitivo. Dalla data del rilascio della concessione edilizia il Raggruppamento temporaneo di imprese deve presentare entro 120 giorni il progetto esecutivo che di seguito viene sottoposto a validazione. L’inizio dei lavori è previsto nel 2024 con la demolizione della parte dell’edificio non sotto tutela. Le facciate con la scalinata dell’ingresso principale in via Logon erano state mese sotto tutela da parte della Sovrintendenza ai beni culturali. Dopo la demolizione seguirà la costruzione del Polo.

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Josef Fulterer Fr., 28.07.2023 - 06:37

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Ein weiterer Bau der Landesverwaltung, der für die KLIMATISIERUNG in wärmeren drei Jahreszeiten mehr ENEERGIE-frisst, wie für die Heizung im Winter.
Mit der DIGITALISIERUNG der neuen Zugänge und des gesamten historischen Bestandes, ist der Zeit-aufwändige Besuch der Bibliothek nicht mehr notwendig.
Das scheint aber noch nicht bis zu den Politkern vor-gedrungen zu sein.

Fr., 28.07.2023 - 06:37 Permalink
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Michele De Luca Fr., 28.07.2023 - 11:19

La questione è che in realtà sarà il "Polo delle biblioteche". Infatti, in tedesco si chiama "Bibliothekenzentrum". Basta leggere il comunicato in tedesco. Ognuna delle biblioteche separata per ogni piano e voluto così dalla politica di allora e, pare di capire, da quella di oggi. Differenza sottile e subdola.
Sul progetto architettonico mi sono espresso più volte in passato e non ci torno più sopra. Leggere "L’inizio dei lavori è previsto nel 2024 con la demolizione della parte dell’edificio non sotto tutela" la dice lunga su quale "tutela" sia stato posto l'edificio nel suo complesso. D'altronde lo scempio dell'ex Corso è lì a dimostrarlo da decenni ormai.
Ciò che è sotto tutela è in realtà solo la scalinata delle scuole ed è una cosa ancora oggi incomprensibile. Il mantenimento dell'edificio (lato via Combattenti e corpo centrale) fu dovuto alla "rivolta" dei bolzanini quando si è venuto a sapere l'esito del concorso. Fu una decisione politica di compromesso e ci si accontentò. Ci si metta comunque davanti alla ex scuola oggi e la si immagini senza la parte di via Longon. Auguri per il colpo nello stomaco. Comunque è una drammatica cementificazione della zona, verranno tolti diversi alberi, quelli del cortile su via Longon, che splendidamente fioriscono tuttora e che rimarranno un ricordo con quelli su via Diaz perché, fu detto, di "scarso valore". Con buona pace che si dovrebbero mantenere, se non accrescere, le alberature per garantire maggiore fresco nei periodi più caldi.
Sul "rilancio della zona" e via discorrendo, forse nemmeno l'assessore crede alle sue dichiarazioni poiché sembrano solo frasi di circostanza per giustificare... l'ingiustificabile. Citare, infatti, i "turisti" che verranno a vedere tale "opera" e di "riqualificazione del quartiere"... lasciamo perdere.

Fr., 28.07.2023 - 11:19 Permalink
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Simonetta Lucchi Fr., 28.07.2023 - 11:35

Antwort auf von Michele De Luca

Ho lavorato in scuole che veramente venivano visitate dai turisti, come la vecchia Scuola d'arte di Ortisei, o anche le ex Pascoli, dove i turisti non venivano semplicemente perché nessuno valorizza la parte "fascista", come stato detto in una recente visita guidata, della città. Scuole abbattute senza pietà . A me pare semplicemente che non esista un'attenzione storico- artistica ma nemmeno alla destinazione d'uso di quello che si vuole costruire di nuovo, senza conservare quello che di ottimo c'è già. Poco rispetto per la scuola, poco per l'arte e per la storia.

Fr., 28.07.2023 - 11:35 Permalink
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Massimo Mollica Fr., 28.07.2023 - 12:32

Chiaramente rispetto il parere di chi mi ha preceduto nei commenti ma ancora più chiaramente non lo posso condividere. Bolzano Bozen ha bisogno di una svecchiata se vuole sperare di sopravvivere. Non possiamo restare ancorati a un passato che rappresenta la nostra giovinezza. Tutte le principali città si trasformano, penso solo a Milano, Berlino o altro. Non possiamo fossilizzarci guardando indietro. Ed è ancora più importante questo luogo perché rappresenta la cultura e anche il confronto, l'incontro non più tra due realtà ma semmai tra svariate culture di tutto il mondo. E questo lo trovo bellissimo! E sogno che sia il luogo più visitato dai giovani, che devono tornare a sognare di cambiare il mondo!
In base a questa visione vorrei che il palazzo della vecchie sede della biblioteca (palazzo ex Ina) venisse abbattuto e ci costruissero qualcosa di spettacolare e che producesse valore aggiunto. E invece per qualche regola dell' uomo si dovrà mantenere un qualcosa che non appartiene a nessuno e non è legato ad alcuno e attualmente è vuoto e quindi contribuisce a uccidere questa città!

Fr., 28.07.2023 - 12:32 Permalink
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Simonetta Lucchi Fr., 28.07.2023 - 13:35

Antwort auf von Massimo Mollica

Ma Sig. Mollica, esiste ovunque la tutela per i beni artistici e architettonici! Non c'entra essere ancorati al passato, in base a questo ragionamento dovremmo abbattere i templi greci. La convivenza e il confronto poi si costruiscono in altro modo e proprio dalla scuola, che non mi sembra proprio che ultimamente in questa provincia abbia dato segnali di apertura al mondo

Fr., 28.07.2023 - 13:35 Permalink
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Massimo Mollica Fr., 28.07.2023 - 16:38

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Gentile Sig.ra Lucchi rispetto la Sua opinione ma francamente paragonare un tempio greco con una scuola anonima, caratterizzata effettivamente da una particolare scalinata, che ricordiamo rappresenta una notevole barriera architettonica, a sottolineare che un tempo ( ma anche oggi) non si aveva poi molta sensibilità per il disabile, mi pare francamente azzardato. Questa è la scuola dove mia mamma ha preso la maturità per poi andare a insegnare italiano nelle scuole tedesche. Io stesso ho fatto supplenza di matematica, trascorrendo un breve periodo che definisco stupendo. Ma la sua esistenza non dà alcun apporto alla storia di questa città. Semmai ne sottolinea la decadenza, la mancanza di trasformazione, di crescita. Bolzano Bozen è sempre più vecchia! Senza considerare che l'architettura razionalista non viene scalfita perché presente in Piazza Vittoria e nel tribunale. Sulla Scuola intesa come luogo di aggregazione Le dò ragione, ma solo se funzionante. I vecchi edifici, se non presentano delle particolarità ammoderniamoli!

Fr., 28.07.2023 - 16:38 Permalink