Politik | Elezioni/Wahlen 23

“Sono dichiarato bilingue”

Il neo-eletto Zeno Oberkofler (Verdi) sul passaggio dai Fridays for future al Consiglio provinciale, l’essere dichiarati “tedeschi”, la prossima Giunta — e Sabine Giunta.
Zeno Oberkofler
Foto: Zeno Oberkofler
  • Il 25enne Zeno Oberkofler, esponente dei Fridays for Future di Bolzano, è il terzo eletto dei Verdi sudtirolesi e il più giovane Consigliere provinciale dell’Alto Adige. È dichiarato “tedesco” al censimento (come le altre consigliere verdi Foppa e Rohrer) ma a febbraio ha cambiato dichiarazione. Formalmente però diventerà “italiano” solo tra qualche mese e questo non varrà per la sua carica elettiva, dove conta la dichiarazione al momento dell’elezione. 

    SALTO: Neo-consigliere Oberkofler, è pronto alle trattative di Giunta? Oppure i Verdi saranno tagliati fuori, ovvero “niente Giunta senza (Sabine) Giunta”?

    Zeno Oberkofler: È una scelta programmatica, una Richtungsentscheidung da parte della SVP. La questione etnica non c’entra. Sia un'opzione che l'altra hanno un italiano garantito in Giunta (da Gennaccaro o dal PD, o nell'altro caso da Fratelli d'Italia e Lega) e poi c'è bisogno di coinvolgere consiglieri dichiarati di lingua tedesca — e soprattutto un assessore. Vale per i Verdi, vale per i Freiheitliche. E la SVP, dopo una tale sconfitta, dovrà riconoscere che in questa legislatura un assessorato “tedesco” andrà giocoforza a un altro partner. Non è una cosa di poco conto nel panorama politico.

    I Verdi vogliono offrire un'alternativa alla SVP?

    Assolutamente. Il fatto che Sabine Giunta abbia preso così tanti voti è un segnale chiaro da parte dell'elettorato dei Verdi, soprattutto di lingua tedesca: ci chiedono di fare tutto il possibile per formare un governo che affronti i temi sociali e la crisi climatica, affinché i Verdi siano l'alternativa a un governo nazionalista di centrodestra. Molto dipenderà da Kompatscher: ha un ruolo decisivo per non dire storico nel prendere le decisioni necessarie per l’Alto Adige, per il clima e il sociale. Se si guarda alle persone elette nella SVP, lui esce vincente nel partito. È alla sua ultima legislatura, è conscio della sfida della sostenibilità. E ha un forte sostegno dall’elettorato...

     

    La SVP, dopo una tale sconfitta, dovrà riconoscere che in questa legislatura un assessorato “tedesco” andrà giocoforza a un altro partner. Molto dipenderà da Kompatscher, conscio della sfida della sostenibilità.

  • Brigitte Foppa, Madeleine Rohrer, Zeno Oberkofler: i tre consiglieri provinciali dei Verdi. Foto: Seehauserfoto
  • Arno Kompatscher sembrava essersi ormai “accomodato” alla prospettiva di governare con Fratelli d’Italia…

    La destra italiana ha avuto nel complesso un risultato sotto le aspettative. Anche questo credo sia un segnale forte. Non basta il sostegno del governo nazionale, mandare tre ministri al giorno, far girare delle vele (i furgoncini con la pubblicità elettorale, ndr) o riempire di volantini le buche delle lettere. Le persone attendono soluzioni, si aspettano una politica seria e concreta. Se penso all'assessorato all’ambiente di Vettorato, che in una legislatura non ha portato avanti una singola proposta di legge… Molti elettori hanno votato di conseguenza, basta vedere la debacle totale della Lega.

    Cosa pensa dell’astensionismo dell’elettorato di lingua italiana?

    Se vogliamo che le persone s’interessino di politica e vadano a votare, bisogna mettere in piedi dei momenti pubblici di dialogo e confronto, ovvero organizzare una cultura democratica per sorreggere la nostra democrazia. In questa campagna elettorale, tutte le scuole tedesche hanno organizzato dei dibattiti, i giornali, le associazioni… Nel mondo italiano non c’è stato quasi nessun dibattito pubblico.

    Dopo la pandemia l’elettorato si è forse polarizzato tra posizioni radicali di destra e chi, nel campo opposto, presenta una proposta più “netta” su questioni chiave per la società, quali il clima o (pensando a Hubert Messner) la sanità pubblica?

    Penso ci siano due culture politiche agli antipodi. Contro gli urlatori, che hanno vinto, è stato premiato anche chi come i Verdi non è sceso al gioco di chi grida più forte. Chi riconosce la complessità dei problemi e cerca di affrontarli con una cultura del dibattito umana, democratica, partecipativa. Oltre alla questione climatica, la mia elezione rappresenta un segnale forte verso le giovani generazioni. Tante persone ai banchetti dicevano “è il momento dei giovani, serve un nuovo modo di fare politica”. Il giorno dopo il voto ha chiamato alla sede dei Verdi la signora Giovanna: “Io non volevo andare a votare, però ho visto Zeno al mercato d’Oltrisarco, mi ha detto che ci sono tanti giovani sulla lista e perciò li ho sostenuti convincendo le mie amiche”. Ho sentito molto questo sentimento, sento questa responsabilità. Come quella delle 855 preferenze all’estero. Di chi vorrebbe tornare in Alto Adige ma teme il caro-affitti. 

    Quanto ha contribuito l’uso dei social media alla sua elezione?

    Questa campagna ha dimostrato quanto sia importante la presenza sui social media. Poi c’è una totale differenza nel concepire la politica. C’è la Süd-Tiroler Freiheit che per mobilitare l’elettorato cerca di polarizzare in tutti i modi la società, cerca un nemico su cui puntare tutta l’attenzione. O la JWA, che scrive cose che fanno rabbrividire. Per me era importantissimo avere un tono gentile, senza proporre soluzioni facili e che mettesse in risalto la complessità delle questioni, sul tema della casa, del clima, della salute mentale e della cultura giovanile.

    Di indole sono sempre stato molto diplomatico. Per me era importantissimo avere un tono gentile, senza proporre soluzioni facili e mettendo in risalto la complessità delle questioni: la casa, il clima, la salute mentale, la cultura giovanile.

  • Zeno Oberkofler e Majda Brecelj: a uno sciopero del clima dei Fridays for Future a Bolzano. Foto: Fridays For Future
  • Lei è uno dei volti più noti dei Fridays for Future in Sudtirolo. Quanto è delicato il passaggio dal movimento al palazzo, per lei e per il movimento stesso?

    L’obiettivo comune è agire contro la crisi climatica. Non lo raggiungeremo mai se non ci sarà una forte pressione dal basso, da parte della società civile, dei Fridays — e se non ci sono persone sensibili in Consiglio Provinciale. Candidare per il Landtag l’ho sentito come una missione e una responsabilità. Sono sempre stato attivo politicamente e l'ho anche sempre dichiarato in modo trasparente. Per me è importante si muova qualcosa nella politica come nella società: non bisogna vergognarsi di essere attivi in un’organizzazione giovanile o in un Consiglio di quartiere, come nel mio caso. Per me era inoltre fondamentale il movimento andasse avanti. Climate Action e i Fridays si stanno strutturando, tantissimi giovani si sono aggiunti, e dopo 5 anni mi sono detto che era arrivato il momento di farsi da parte e far emergere nuove persone, magari più combattive. Io sono sempre stato molto diplomatico, lo sono di indole.

    E se fuori dal Consiglio provinciale venisse contestato da qualcuno di più critico?

    Ben venga, ce n'è bisogno! E comunque mi sento ancora parte del movimento per il clima. Il mio obiettivo è mettere in atto la transizione energetica in Alto Adige, non solo ambientale ma sociale. Dobbiamo diventare indipendenti dal gas e dal petrolio, investire in pompe di calore, nella produzione di fotovoltaico dove c'è un sacco di potenziale in Sudtirolo. E poi serve un cambiamento nella mobilità, nei consumi, in un sistema ora dipendente da una crescita infinita che non possiamo garantire nel lungo periodo, senza danneggiare l’ambiente o tagliare gli standard sociali.

    Veniamo all’appartenenza linguistica. Lei è un bilingue non incasellabile in un gruppo linguistico, ma il suo essersi dichiarato “tedesco” al censimento crea dei fraintendimenti. Per molti, per esempio, lei è il terzo consigliere provinciale “tedesco” dei Verdi. La domanda è: i Verdi fanno ancora fatica a sciogliere questo nodo, per cui alla fine conta quale dichiarazione si ha in tasca pure quando si è bilingui? È irrisolvibile il cortocircuito generato dallo spingere per la candidata “italiana” ed essere al contempo critici verso il sistema dell’Autonomia su base etnica?

    È una questione anche molto personale. Sono in difficoltà in questi giorni quando sento dire “ah, è entrato Oberkofler e non l’italiana” oppure  “Oberkofler non può rappresentare gli italiani” solo perché ho il cognome tedesco e a 19 anni mi sono dichiarato “tedesco”. Essere dichiarato dagli altri come “il tedesco”… beh, non sono io. Sono un giovane bilingue, ho avuto il privilegio di crescere bilingue, entrambe le culture fanno parte di me e questo mi ha aperto molte porte. Perciò tra qualche mese sarà paradossale essere “tedesco” in Consiglio, perché ero dichiarato tale al momento dell’elezione, e “italiano” nella società. Forse ho trovato il modo di dichiararmi “bilingue”, di risolvere il dilemma di quando a 18 anni non riuscivo a decidermi e allora ci si dichiara tedeschi perché “ci sono più di chance”. Penso la politica debba confrontarsi con una società dove molti crescono in ambienti bilingui. Un certo sistema non è più giusto. La crisi climatica non fa distinzione tra gruppo italiano, tedesco o ladino. E non è che Brigitte Foppa non s’interessi al gruppo italiano…

  • Foto: Zeno Oberkofler

     

    Non posso rappresentare gli italiani perché ho il cognome tedesco e a 19 anni mi sono dichiarato “tedesco”? Con il cambio di dichiarazione sarò “tedesco” in Consiglio, perché tale al momento dell’elezione, e “italiano” nella società. Forse ho trovato il modo di dichiararmi “bilingue”.

  • Detto questo, è dispiaciuto per la mancata elezione di Sabine Giunta?

    Quando alla fine, all’ultimo minuto, ho superato Sabine, ci siamo abbracciati ed è stato un bel momento. Ci siamo supportati a vicenda, ci siamo detti “io credo in te” e c'è grande stima reciproca. Se fosse entrata Sabine sarei stato felicissimo, sono molto dispiaciuto che non siamo riusciti a farne quattro questo perché saremmo stati una squadra fantastica. Poi, certamente, “gli elettori hanno sempre ragione” ed è stato dato un segnale forte nel desiderio di avere un giovane in Consiglio provinciale.

    Invece siederà non lontano dai negazionisti climatici, come la consigliera Anna Scarafoni di Fratelli d’Italia, sua compagna di Blinddate

    C'è da prendere sul serio un risultato elettorale dove gli eletti di JWA, di Vita, o la stessa Scarafoni, negano i cambiamenti climatici, negano la base della nostra società e puntano su teorie del complotto. Posizioni emerse dopo il Covid anche attorno al tema del climate change: tutto diventa un’opinione, il tono non conta più neanche all'interno delle istituzioni. Dobbiamo trovare fra ti partiti nella “Mitte”, tra chi si basa su una certa cultura ed etica politica, un modo di arginare chi vuole screditare le istituzioni. Non è uno show. Il successo elettorale dimostra infine che va cambiato il nostro modo di fare politica. È un segnale d’allarme che deve scuotere tutti i partiti.

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sabine giunta Mi., 25.10.2023 - 15:18

Grazie Zeno per tutto ciò che farai nel tuo nuovo ruolo. In campagna elettorale abbiamo più volte affermato che noi siamo contro le lobby, perchè siamo convinti che chi fa politica debba avere a cuore l'interesse comune.

Mi., 25.10.2023 - 15:18 Permalink