Kultur | La proiezione

"No al film filo Putin"

Il film "Il testimone" in programmazione al Cineforum il 12 aprile. L'associazione "Liberi oltre le illusioni" scrive a sindaco e assessora: "Propaganda pericolosa".
Il testimone
Foto: Screenshot
  • Il 12 aprile il Cineforum di Bolzano ha in calendario la proiezione del film "Il testimone" che tante critiche ha suscitato in varie città d'Italia - in particolare a Bologna - per il fatto di essere un'opera di propaganda filo Putin. L'associazione "Liberi, Oltre Le Illusioni" ha scritto al sindaco Renzo Caramaschi e all'assessora Chiara Rabini.

    "Mi rivolgo a voi - scrive Manuel Tecchiolli, referente regionale dell'Associazione - per esprimere delle preoccupazioni riguardo alla prossima proiezione del film "Il Testimone" in programma per il 12 aprile al Cineforum di Bolzano. Crediamo che il film e gli interventi programmati possano rappresentare un pericoloso veicolo di disinformazione a favore del regime di Putin e della sua propaganda. La nostra associazione è fortemente impegnata nella promozione di fattualità e onestà intellettuale all'interno del dibattito pubblico, nonché dei valori democratici occidentali. La presenza di un tale evento ci preoccupa profondamente poiché rappresenta un tentativo di influenzare l'opinione pubblica attraverso mezzi distorti e manipolativi"

    L'associazione dice di essere a favore del diritto di libera espressione, ma "ritiene anche fondamentale che il Comune di Bolzano, quale istituzione pubblica, adotti una posizione di fermezza nel non supportare in alcun modo le iniziative che possano contribuire a promuovere anche indirettamente il regime russo, specialmente considerando le crescenti minacce che esso rappresenta per le democrazie occidentali. Sarebbe pertanto gradita una valutazione approfondita da parte dell'Amministrazione riguardo alla riproduzione del film programmato, al fine di assicurare che tale evento non vada a favorire alcuna forma di propaganda politica o disinformazione". 

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Michele De Luca Sa., 30.03.2024 - 12:48

Non si può che essere d'accordo: è un film finanziato dal governo e dal ministero della difesa russi di esplicita propaganda russa (anzi ruZZa). Si vedano questi video che ne parlano in modo approfondito https://www.youtube.com/watch?v=H1zfMluWlww e https://www.youtube.com/watch?v=94M1XjpoF7E che spiegano in dettaglio questa operazione di falsificazione storica per giustificare in qualche modo la vigliacca aggressione ruZZa contro l'Ucraina.
Giusto per la cronaca: Rai https://www.rainews.it/articoli/2023/09/the-witness-la-propaganda-russa…, Euronews https://it.euronews.com/cultura/2024/01/10/il-testimone-il-film-di-prop…, SkyTG24 https://tg24.sky.it/cronaca/2024/01/10/il-testimone-film-russo
Che si voglia proporre anche a Bolzano questa porcheria propagandistica dovrebbe indurre a qualche riflessione.
È già successo che tale film ed altri similari siano stati proposti da inizio anno in altre città italiane, iniziative che hanno suscitato moltissime reazioni contrarie. Un tentativo di proporre "fatti alternativi" sulla guerra iniziata da Putlerlandia e teso anche ad influenzare le prossime elezioni europee.
Chiaro quindi che di "simpatizzanti" putleriani ce ne siano pure qua a Bolzano.
Vedremo, soprattutto, se ci sarà una reazione seria e decisa sia da parte della società civile che della politica bolzanina.

Sa., 30.03.2024 - 12:48 Permalink
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Peter Gasser Sa., 30.03.2024 - 13:25

krass... da schießt ein entartetes Diktatoren-Regime täglich Marschflugkörper und ballistische Raketen und iranische Drohnen und nordkoreanische Granaten auf europäische Städte und Dörfer - und in Bozen zeigt man einen Propagandafilm dieses totalitären verbrecherischen Regimes...

... einfach nur krass!

Sa., 30.03.2024 - 13:25 Permalink
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Peter Gasser Sa., 30.03.2024 - 22:19

Antwort auf von Ludwig Thoma

die “Spezifizierung” erscheint damit umso notwendiger:

“jemand”???
auf “ein” Land?

Wir wissen es genauer und benennen es klar: PUTIN/RUSSLAND auf die UKRAINE,

und zwar vorwiegend Marschflugkörper, ballistische Raketen, IRANische Drohnen und NORDKOREAnische Granaten auf europäische Dörfer und Städte.

Sa., 30.03.2024 - 22:19 Permalink
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Ludwig Thoma So., 31.03.2024 - 10:42

Antwort auf von Peter Gasser

Es werden Raketen auf Dörfer geschossen. Wo die Dörfer liegen und wo die Raketen herkommen macht es nicht weniger schlimm. Für manche Menschen scheint die Benennung der Herkunft und des Zieles der Raketen "umso notwendiger" zu sein. Als wäre es irgendein Unterschied ob amerikanische Raketen auf irakische Dörfer oder russische auf ukrainische Dörfer gefeuert werden. Die Unterscheidung macht nur Sinn, wenn man Europäer für die besseren Menschen hält, die gefälligst nicht mit iranischen oder nordkoreanischen Raketen beschossen werden sollen.
Schreiben in Großbuchstaben bedeutet im Internet übrigens Brüllen.

So., 31.03.2024 - 10:42 Permalink
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Peter Gasser So., 31.03.2024 - 13:02

Antwort auf von Ludwig Thoma

Ich benutze die (seltene) Großschreibung an Stelle des Fettdruckes, der leider nicht möglich ist.

.

Im thematischen Fall sind es von PUTINrussland abgeschossene russische, iranische, nordkoreanische Marschflugkörper, Raketen, Drohnen, abgeschossen auf europäische ukrainische Dörfer und Städte, vorwiegend auf Zivilisten und zivile Einrichtungen zum Zwecke der Eroberung, des Raubes und der Deportation/Assimilation: auch wenn Ihnen das nicht zu passen scheint, ist es so!

.

Im übrigen stellen Sie wieder eigene Behauptungen auf bzw. machen eigene (unlogische) Schlussfolgerungen, die Sie dann - unfair - dem Gesprächspartner unterschieben. Manche können von dieser toxischen Dialogtechnik einfach nicht lassen, was sehr schade ist und jeden Diskurs beenden muss.

So., 31.03.2024 - 13:02 Permalink
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Iryna Panchenko Sa., 30.03.2024 - 21:02

Ringrazio a "L'associazione "Liberi oltre le illusioni" e redazione di salto.
Noi, donne ucraine rifugiate, ci sentiamo terrorizzate dalle continue tentativi mensili degli agenti del FSB della Russia di promuovere i loro narrazioni di propaganda, distorti i fatti e accusando gli ucraini di crimini che i russi commettono. Ringraziamo la redazione e l'Associazione che ha sollevato questa questione. Chiediamo alle autorità della città di Bolzano e della Provincia di proteggere la nostra sicurezza e quella dei cittadini dall'attacco informativo e ideologico della dittatura russa, diretto a distruggere i paesi delle democrazie occidentali. L'influenza della dittatura di Putin in Italia rimane molto forte, con il sostegno di locali ignoranti o estremisti. È ora di porre fine a questo e introdurre un moratorio su qualsiasi discussione o azione mascherata da "cultura", dove non si parla di condanna dell'aggressione contro l'Ucraina e il mondo da parte del regime dittatoriale di Putin in Russia.

Sa., 30.03.2024 - 21:02 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 09:23

Ci sarebbe un'alternativa. Film e dibattito successivo. Oppure film russo, un film ucraino che tratti la stessa materia, e dibattito. Possibilmente con persone che conoscono di prima mano la situazione e non per sentito dire o perche' sono state promosse a esperti dai media.
Ci sarebbero tante domande da potere fare alle due parti. Alla Russia, ad esempio: "La giustificazione principale del vostro attacco e' storicistica, cioe' quello che una volta era parte dell'Impero russo oggi e' Russia e lo volete riprendere. Bene. Fissate una data, e quello che allora non era parte dell'Impero russo se ne toglie. Königsberg, ad esempio. O la Carelia. La stessa Crimea, che dovrebbe andare alla Turchia. Dipende tutto dalla data. Sceglietene una.
Domanda all'Ucraina. Volete entrare in UE. Bene. Allora dovete accettare in pieno le leggi europee, l'acquis communautaire. Avete firmato e ratificato la Carta sulle lingue minoritarie. Allora perche' il russo, che e' la seconda lingua piu' parlata in Ucraina, non ha uno status riconosciuto? Dato che una parte consistente dei vostri cittadini parlano russo e l'imposizione dell'ucraino e' uno dei principali contenziosi con la Russia, riconoscere uno status alla lingua russa toglierebbe uno dei principali motivi di attrito. Alla Russia verrebbe a mancare un potente argomento a giustificazione della propria politica. Quindi perche' l'Ucraina non lo fa?

So., 31.03.2024 - 09:23 Permalink
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Iryna Panchenko So., 31.03.2024 - 12:32

Antwort auf von Gianguido Piani

L'ignoranza è la madre di tutti i peccati. Lingua russa non è riconosciuta perche non è una lingua nazionale Ucraina. E non è vietata come qualsiasi lingue a differenza dei russi, che durante la storia della invasione sul territorio Ucraino hanno vietato la lingua Ucraina nella stampa, scuole e culto, come stata sotto divieto la chiesa nazionale Ucraina greco-cattolica.
Ma persone cui cervello hanno lavato i agenti dello FSB non lo capiscono perche loro conoscenza della verita e della
storia del Europa occidentale pari a zero.

So., 31.03.2024 - 12:32 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 13:33

Antwort auf von Iryna Panchenko

"Lingua russa non è riconosciuta perche non è una lingua nazionale Ucraina."
Chi l'ha deciso? In ogni caso questo significa fornire argomenti alla propaganda russa che indica gli ucraini come "nazionalisti".

"La lingua russa non e' vietata..."
Formalmente non del tutto, ma di fatto, dalle autorita', si. I tentativi di elevare il russo a seconda lingua ufficiale nelle regioni con sostanziose minoranze (maggioranze?) russe sono stati bloccati dal governo centrale. Vogliamo confrontare, ad esempio, con l'Alto Adige?
Sono stato in Ucraina diverse volte, Est, Centro (Kyiv) e Ovest (Lviv). C'era una certa discrasia nel parlare russo con tutti, mentre tutte le scritte erano solo in ucraino. Anche quelle dei medicinali, il che comporta notevoli rischi visto che russo e ucraino tra di loro sono solo parzialmente comprensibili. Anno 2000, piazza Maidan angolo Kreshchatik, un'edicola piena di giornali, tutti in russo. Ne ho chiesto uno in ucraino, ne avevano uno solo. Perche'? "Perche' dobbiamo vendere e quelli ucraini non li chiede nessuno". 2024. Cerco informazioni online di difesa civile in Ucraina. Esistono solo in ucraino e in parte in inglese, niente russo. In confronto addirittura nei Paesi Baltici, che hanno contenziosi secolari con i russi, i siti nazionali sono anche in russo perche', pragmaticamente, riconoscono che queste persone esistono. Poi se il residente russo vuole la cittadinanza, deve dare l'esame di lingua, giusto. Sito governativo estone, in russo (che non e' lingua ufficiale) https://www.eesti.ee/ru Pubblicazione di difesa civile lettone in russo (che non e' lingua ufficiale) https://www.sargs.lv/lv/buklet-kak-dejstvovatj-v-sluche-krizisnova-situ…
Per piacere, me ne sa indicare una ucraina, scritta in russo?

Tornando alla politica europea delle lingue delle minoranze, questa non fa differenza da dove le lingue arrivino. Si riferisce solo al fatto che siano parlate da un consistente gruppo di popolazione oppure no. Aspetto di vedere il momento nel quale per entrare nella UE l'Ucraina dovra' riconoscere status ufficiale al russo.

So., 31.03.2024 - 13:33 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 14:43

Antwort auf von Peter Gasser

"die Beipackzettel der Medikamente gibt es auch hier & heute nur auf Italienisch" ich stimme Ihnen zu. Man sollte jedoch unterscheiden, was ist Folge eines nationalen Gesetzes und was ist einfach so von kommerziellen Firmen gewollt. Dasselbe gilt um so mehr für die Gebrauchsanweisungen. (IKEA hat das Problem sehr elegant gelöst.)
Vor einiger Zeit habe ich die italienische Vertretung einer US-Computerfirma gefragt ob es ginge, ihre Geräte mit deutscher Tastatur zu bestellen und nach Südtirol zu liefern. Strikt verboten. Das hat nicht mit Italien, sondern mit der Firmenpolitik zu tun.
Viele deutsche und österreichische FS-Programme dürfen in Südtirol nicht gezeigt werden, aus urheberrechtlichen Gründen. Auch über Internet gesperrt. Da ist nicht Italien Schuld, sondern US-Unternehmen der Medienbranche sowie die EU, die sich kein alternatives Copyright-Gesetzt geben kann (oder darf).
Nach ukrainischen Verhältnissen wären deutsch und ladinisch keine Amtssprachen in Südtirol. Gerade wie in Mussolinis Zeit.

So., 31.03.2024 - 14:43 Permalink
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Peter Gasser So., 31.03.2024 - 15:25

Antwort auf von Gianguido Piani

Zitat: “... was ist Folge eines nationalen Gesetzes und was ist einfach so von kommerziellen Firmen gewollt”: nein, nein, wenn es bei uns Gesetz wäre, könnten die Firmen gar nicht anders “wollen”.
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Zitat: “Nach ukrainischen Verhältnissen wären deutsch und ladinisch keine Amtssprachen in Südtirol. Gerade wie in Mussolinis Zeit”: Leider herrscht gegenüber der Ukraine gerade “Mussolinis Zeit”: ‘Putin-Mussolini’ greift die Ukraine täglich an und will alles Ukrainische auslöschen... geben Sie der Ukraine gleich viel Friedenszeit, wie Italien mit Südtirol benötigte, und Sie werden sehen, es wird schon - außer Putin & Russland schüren noch mehr Hass mit Vergewaltigung, Raub, Mord, brutalen Vernichtungsangriffen, dann wird es wohl länger dauern...
.
Es ist Putin, der zur Zeit (und seit 2014) alles “Russische” in der Ukraine ‘vergiftet’ - wen wundert’s?

Was macht Putin mit dem Ukrainischen in den besetzten Gebieten - das thematisieren Sie nicht... wer den ukrainischen Pass nicht abgibt und sich assimilieren lässt: keine Rente, kein Hausarzt, keine Medikamente, kein Krankenhaus, verliert Mietwohnung, Auto, Staatsstelle, Lehrerjob... ja, wie sieht es in den besetzten Gebieten mit der ukrainischen Sprache, Schule, Identität aus?

So., 31.03.2024 - 15:25 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 16:27

Antwort auf von Peter Gasser

"Was macht Putin mit dem Ukrainischen in den besetzten Gebieten - das thematisieren Sie nicht"
Ich stimme Ihnen zu und widerspreche nichts, von dem Sie schreiben. Nur - was machen wir dann?
Die Ukraine wurde gesetzwidrig angegriffen? Ja. Hat Putin das verordnet? Ja. Ist die Lage sehr schlimm? Ja. Haben wir etwas gelöst? Nein.
Die Lage hat sich verschärft, weil Russland Gebiete im "nahen Ausland" wo die eigene Bevölkerung lebt sich aneignen will. Keiner fragt diese Russen, ob sie damit einverstanden sind.
Die Ukraine betrachtet dagegen als eigen alles nach dem territorialen Prinzip, auch wenn einige Gebiete eher zufällig dem Land angehören.
Der Status vom Donbass, Krim, Kharkiv usw. hätte 1991 mit einem Referendum entschieden werden sollen. Wie im Burgenland nach dem 1. Weltkrieg, zum Beispiel. Es wurde leider nicht gemacht.
Genauso wenig, wie die Ukrainer sich russifizieren lassen wollen, wollen russische Ukraine-Bewohner sich ukrainisieren lassen. Da liegt das Problem. Putin benutzt die falschen Mittel, das Problem jedoch bleibt.
Die einzige Lösung, worauf wir greifen können, ist, dass Europa sich ernsthafte Verteidigungsstrukturen gibt. Wir sind 450 Mio., die Russen 140 Mio. Brauchen wir Angst zu haben?
Putin mag alles Unrecht haben. Es lohnt sich jedoch nicht, mit Entscheidungen wie die sprachliche Politik noch mehr Benzin ins Feuer zu gießen.

So., 31.03.2024 - 16:27 Permalink
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Manfred Klotz Di., 02.04.2024 - 06:50

Antwort auf von Gianguido Piani

"Nach ukrainischen Verhältnissen wären deutsch und ladinisch keine Amtssprachen in Südtirol."
Da gibt es schon einen entscheidenden Unterschied. Die deutsche Sprache in Südtirol war aus historischen Gründen, die jeder kennen sollte, amtlich bevor es die italienische wurde (bei der ladinischen bin ich mir nicht sicher). Russisch ist in der Ukraine erst in einem zweiten Moment sprachlich relevant geworden und wurde irgendwann als einzige offizielle Amtssprache definiert. Das schon hat Ähnlichkeit mit Mussolinis Zeit.

Di., 02.04.2024 - 06:50 Permalink
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Nataliia . So., 31.03.2024 - 15:24

Non possiamo portare avanti le bugie russe e dare possibilità al propagandisti russi cambiare l'ordine del mondo pacifico. Dobbiamo essere uniti contro disinformazione!

So., 31.03.2024 - 15:24 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 15:33

Antwort auf von Nataliia .

Proprio per questo avrebbe senso guardare il film e commentarlo spiegando dove e' la disinformazione.

Quando ho fatto le elementari e le medie la conquista del Trentino era descritta come "gloriosa vittoria dell'esercito italiano". Solo dopo decenni, leggendo testi scritti da storici stranieri, in particolare inglesi, ho imparato del Trattato di Londra, degli accordi sottobanco riguardo Sudtirolo, Trieste, Istria e Dalmazia ecc. A maggior ragione, se nel 1915 si fosse tenuto un referendum nella Regione la maggior parte degli abitanti avrebbe preferito rimanere con l'Austria. Tutte cose che a suo tempo non ci hanno detto. Ma a cento anni di distanza non ha senso scatenare una guerra civile, per raggiungere cosa?
La Russia, o almeno Putin, guardano a un destino storico. L'Ucraina e' ancora dentro un processo che altrove e' terminato 100-150 anni fa. Sarebbe ora di considerare invece la questione dal punto di vista del 21mo secolo e soprattutto valutare le diverse opzioni insieme alle popolazioni interessate. L'Ucraina non lo chiede e la Russia falsifica pseudo-elezioni. A chi dare ragione?

So., 31.03.2024 - 15:33 Permalink
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Peter Gasser So., 31.03.2024 - 15:49

@ Piani:
Zitat: “Sarebbe ora di considerare invece la questione dal punto di vista del 21mo secolo e soprattutto valutare le diverse opzioni insieme alle popolazioni interessate”:

und jetzt bitte noch Ihre Gedanken, wie Sie das MIT Putin machen wollen/können... (ich hab’ da nämlich meine Zweifel)?

So., 31.03.2024 - 15:49 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 16:33

Antwort auf von Peter Gasser

MIT Putin - nur wenn Europa endlich sich entscheidet, existieren zu wollen. Mit gemeinsamen Verteidigungsstrukturen, zum Beispiel. Wir sind jedoch noch weit davon entfernt und hier ist nicht Putin schuld.

Im Moment sehe ich die einzige Lösung, wenn USA und China gemeinsam agieren. In einem "G2"-Format, oder Yalta-ähnlich, zum Beispiel. Dann kann Russland wenig entgegensetzen. Genau so wenig wie die Ukraine, die EU usw.

So., 31.03.2024 - 16:33 Permalink
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Gianguido Piani So., 31.03.2024 - 16:42

Proposta concreta. Il film viene mostrato se i rappresentanti del circolo hanno diritto ad andare in Russia e mostrare in pubblico un film che presenti un punto di vista alternativo. Oppure organizzare un dibattito per videolink. Non pseudo-interviste a persone preselezionate.

So., 31.03.2024 - 16:42 Permalink
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Thomas Unterwinkler Di., 02.04.2024 - 12:18

In diesem Fall gelten mehr denn je die Worte von Sir Karl Popper:
"Uneingeschränkte Toleranz führt mit Notwendigkeit zum Verschwinden der Toleranz. Denn wenn wir die uneingeschränkte Toleranz sogar auf die Intoleranten ausdehnen, wenn wir nicht bereit sind, eine tolerante Gesellschaftsordnung gegen die Angriffe der Intoleranz zu verteidigen, dann werden die Toleranten vernichtet werden und die Toleranz mit ihnen."

Di., 02.04.2024 - 12:18 Permalink
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Thomas Unterwinkler Di., 02.04.2024 - 13:34

Das Cineforum Bolzano listet auf seiner Website als Partner u.a. auf:
Südtiroler Landesregierung, Stadtgemeinde Bozen, Region Trentino-Südtirol, Stiftung Sparkasse, Freie Universität Bozen.
https://www.cineforum.bz.it/about-1
Ich gehe davon aus, dass von den öffentlichen Stellen auch Förderungen an das Cineforum fließen. Falls das Cineforum darauf beharrt, den russischen Propagandafilm zu zeigen und damit dem faschistischen Kreml-Regime eine Bühne zu bieten, hoffe ich sehr, dass es künftig nicht mehr als förderwürdig eingestuft wird.

Di., 02.04.2024 - 13:34 Permalink