Chronik | L'episodio

Donne siriane si rifiutano di scendere dal treno

Erano dirette a Monaco. Malgrado le pressioni della polizia austriaca sono riuscite ad arrivare fino a Innsbruck dove sono state “schedate” e respinte in Italia.

Arrivano in Italia in fuga disordinata dai loro paesi dove continuano a pagare un elevato tributo in termini di vite umane. Sono i migranti che quotidianamente si dirigono al Brennero, tappa obbligatoria per raggiungere l’agognata Germania, casella del “via” da cui partire diretti verso il nord Europa. Una “terra promessa” su cui difficilmente riescono a mettere piede, intercettati quasi sempre dalla polizia di frontiera. L’ultimo episodio è accaduto giovedì scorso sul treno Intercity Roma-Monaco, dove – come riportato dal quotidiano Alto Adige - un gruppo di donne siriane si sono rifiutate di scendere alla stazione di Bolzano. Le forze dell’ordine austriache e germaniche, da tempo impiegate sui convogli internazionali diretti al Brennero per respingere i profughi, li hanno individuati nel tragitto Trento-Bolzano e hanno intimato loro di scendere una volta giunti nel capoluogo altoatesino.

Vivo in Germania da 25 anni – racconta una testimone sul quotidiano locale - e parlo perfettamente il tedesco. Il tono era arrogante e non ammetteva replica. La cosa surreale era che questi disgraziati non capivano una parola. Per fortuna c’erano gli agenti italiani della Polfer, che facevano da tramite e cercavano di tranquillizzare le donne”. A Bolzano gli agenti hanno ordinato ai migranti di scendere minacciandoli di fotosegnalarli a Innsbruck per poi rimandarli al Brennero con la scorta. Qualcuno – una decina in tutto – impauriti hanno obbedito, le donne, al contrario, hanno abbracciato i figli e sono rimaste dov’erano. Da una parte la linea dura dei poliziotti tirolesi, dall’altra l’atteggiamento più tollerante di quelli italiani che hanno cercato di abbassare i toni, due “fazioni” in cui si sono schierati anche alcuni passeggeri: c’è chi ha insultato i clandestini e chi al contrario li ha difesi. Alla fine, dopo 40 minuti di ritardo, il treno è ripartito visto che le forze dell’ordine non potevano costringere i bambini a scendere.

A Innsbruck il convoglio si è fermato, “le hanno fatte scendere – dichiara Mario Deriu, segretario del Siulp (il sindacato di polizia) di Bolzano nell’articolo di Fregona -, fotosegnalate, multate e ricacciate in Italia. E adesso probabilmente sono qui vagano da qualche parte in attesa di riprendere la strada della Germania”. Deriu denuncia l’”intrusione” della polizia austriaca sul territorio italiano che mette in discussione “la nostra stessa sovranità e le funzioni dei nostri poliziotti”. Soluzione auspicata dal sindacalista Siulp è “l’assunzione di responsabilità diretta da parte della Comunità Europea”, una richiesta consunta ancora tristemente ignorata che finora non va oltre l’approccio puramente emergenziale.