Politica | La nomina

“E ora parliamo con Kompatscher”

Il deputato leghista Filippo Maturi eletto all’unanimità presidente della Commissione dei Sei: “Non è una vittoria personale ma dell’autonomia”.
Maturi, Ebner
Foto: upi

Il dato è tratto, le polemiche da confinare dietro le spalle. Il 35enne deputato della Lega, Filippo Maturi, è stato eletto oggi, 1° agosto, a Roma presso la sede del Ministero degli Affari Regionali, all’unanimità, presidente della Commissione dei Sei, l’organo paritetico Stato-Provincia incaricato di di scrivere le norme di attuazione dello Statuto di autonomia per l’Alto Adige. Nella Commissione, insediatasi lo scorso 10 luglio, Maturi era entrato per nomina governativa insieme al patron di Athesia Michl Ebner e al direttore generale Musei del Mibac Antonio Lampis, mentre designati dalla Provincia autonoma di Bolzano erano stati il deputato Manfred Schullian e il senatore Meinhard Durnwalder della Svp, e Carlo Vettori, capogruppo della Lega in consiglio provinciale.
Proprio Vettori aveva suggerito la candidatura del collega di partito, “l’onorevole Maturi sarà garante della nostra Autonomia anche grazie al suo strategico ruolo parlamentare che lo porta a essere naturale collegamento tra le istanze del territorio provinciale e il governo nazionale”, commenta.

Non è un mistero che Maturi puntasse molto alla carica di presidente, “questa nomina non è una vittoria personale ma una vittoria dell’autonomia - sentenzia il parlamentare del Carroccio interpellato da salto.bz - ed essere stato eletto all’unanimità legittima maggiormente il mio ruolo. La Commissione dei Sei è una fucina dell’autonomia e il nostro compito è quello di preservarla e svilupparla ulteriormente, attualissimo è il dibattito sull’autonomia differenziata e in questo scenario l’Alto Adige non deve restare indietro”.

 

 

Propositivi e ottimisti gli altri membri della Commissione. “Siamo contenti di aver individuato una soluzione condivisa da tutti e auspichiamo che il lavoro si riveli proficuo per l’autonomia altoatesina”, ha dichiarato il deputato Schullian. A fargli eco Ebner, fino ad oggi temporaneamente alla guida dell'organo paritetico (per la “corsa” alla presidenza pare non aver incassato l’endorsement dell’ex senatore Karl Zeller né del governatore Arno Kompatscher): “Aver eletto l’onorevole Maturi presidente con voto unanime ci dà una marcia in più per lavorare insieme a uno sviluppo dell'autonomia nel migliore dei modi, sia per quanto riguarda il rispetto dei tre gruppi linguistici sia per l'indispensabile sintonia tra gli organi territoriali, in questo caso Stato e Provincia”. Sulla stessa linea anche Lampis: “Mi sembrava corretto che fosse un Parlamentare a presiedere la Commissione dei Sei per fare da ponte tra l'autonomia e le istituzioni romane”.

 

Il primo passo

 

La priorità, riferisce Maturi, è ora quella di fissare un vertice con Kompatscher dal momento che le proposte oggi sul tavolo della Commissione provengono dai lavori svolti da una giunta precedente targata Svp-Pd. “In rispetto dell'autonomia, di questa giunta provinciale e della sua nuova maggioranza che vede al governo Svp e Lega, ritengo sia opportuno un confronto con il Presidente Kompatscher per capire se quelle proposte sono ancora attuali o meno”, spiega il neopresidente leghista. E in questo senso uno degli argomenti da affrontare sarà il nodo della toponomastica. È lecito pensare che si possa ripartire dalla norma di attuazione nella stesura messa a punto dall’allora presidente della Commissione dei Sei Francesco Palermo? “Non ho preclusioni a prescindere, ma anche su questo tema dovremo confrontarci”, taglia corto Maturi. 

Intanto, durante la seduta inaugurale di oggi, i Sei hanno avviato l’analisi della pratica riguardante la composizione e le funzioni delle commissioni centrali e locali del personale INPS e INAIL, “un buon avvio di Commissione”, aggiunge soddisfatto il senatore della Volkspartei Meinhard Durnwalder.