Economia | Il megaprogetto

Missione areale

Oggi, 3 luglio, è stato siglato l’accordo per l’opera di riqualificazione a Bolzano. Inizio lavori nel 2021. Kompatscher: “Molto più che un progetto infrastrutturale”.
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Foto: USP

È arrivata l’ufficialità. Dopo l’approvazione, a fine maggio, da parte della giunta provinciale, del progetto di riqualificazione dell’areale ferroviario di Bolzano, oggi (3 luglio) ha avuto luogo la conferenza di servizio nel corso della quale è stato firmato l’accordo quadro (che sancisce l’avvio dell’iter per il bando di gara relativo al progetto) da tutti gli attori in campo: il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, la vicepresidente di ARBO Silvana Giancane, Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI, Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS-Sistemi Urbani e Roger Hopfinger di Trenitalia.

La sigla dell’accordo per la valorizzazione territoriale (PUVaT) dell’area di Bolzano circostante la stazione ferroviaria (48 ettari in tutto) giunge dopo un decennio di trattative, incontri, studi e progetti. “L'obiettivo comune - la riqualificazione dell'areale ferroviario di Bolzano per la città, per i cittadini ma anche come snodo per la mobilità - diventa ora sempre più concreto. Quello approvato oggi è molto più di un mero progetto infrastrutturale” precisa Kompatscher che aggiunge: “Questa firma rappresenta una pietra miliare. Poniamo le basi per realizzare una nuova stazione e un nuovo centro intermodale, che offre grandi opportunità per il capoluogo e per la nostra provincia. Si tratta di un'operazione dal respiro internazionale, soprattutto per la qualità di quanto oggi è stato stabilito”. 

 

 

Soddisfatto anche Caramaschi che ha sottolineato come tale operazione servirà a creare un nuovo quartiere nel cuore della città, “con effetti positivi non solo economici ma anche sociali. Si tratta di uno dei più importanti progetti per la città di Bolzano negli ultimi 15 anni, sono felice ed emozionato per questo risultato che ora il progetto possa concretizzarsi”, così il primo cittadino. A fargli eco Maurizio Gentile, ad e dg di RFI: “Siamo soddisfatti di contribuire al piano di trasformazione urbanistica della città attraverso lo spostamento del tracciato ferroviario verso Sud, che consentirà la nascita di un nuovo polo urbano. Gli interventi in programma, unitamente a quelli relativi alle linee di accesso alla rete transeuropea dei Corridoi ferroviari TEN-T, porteranno infatti importanti benefici in termini di quantità e la qualità dell’offerta ferroviaria”.

 

E ora?

 

Entro il 2 agosto il consiglio comunale di Bolzano dovrà decidere se ratificare l’accordo per la variante urbanistica. Se il consesso cittadino darà il via libera a quel punto scatterà l’indagine di mercato (il cosiddetto market test) per verificare l’interesse di potenziali investitori disposti a partecipare al bando di gara, passaggio che dovrà esaurirsi entro settembre prossimo. Seguirà, nella primavera del 2020, la pubblicazione della gara europea e, entro dicembre 2020, l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione del progetto degli architetti Podrecca, Theo Hotz + ABDR. Una volta individuato chi realizzerà il progetto, i soci pubblici, ovvero Provincia e Comune di Bolzano, venderanno le proprie quote di ARBO - Areale Bolzano – ABZ Spa, privatizzando la società. Entro giugno 2021 inizieranno i lavori.

 

 

Costo dell’operazione: 1 miliardo di euro. La parte infrastrutturale-trasportistica prevede l’ammodernamento della stazione ferroviaria e che il tracciato venga spostato a ridosso del Virgolo, allontanandolo dal centro abitato (valore stimato 200 milioni di euro). Sulle aree liberate dai binari nascerà un nuovo quartiere cittadino: 1,2 milioni di metri cubi fra edifici residenziali, direzionali, commerciali e strutture pubbliche (stazione delle autocorriere, centro per la mobilità intermodale, centro culturale, piscina coperta, edilizia aree verdi e spazi pubblici) per una spesa preventivata di 500 milioni di euro. Nel conteggio non sono però incluse le spese per espropri, bonifiche e interventi pubblici che ammonteranno a 300 milioni.