Ambiente | La conferma arriva dalla Provincia: accanto a bus ipertecnologici a idrogeno ed elettrici, la solita “minestra diesel” per la città capoluogo

(2) Green mobility: nuovi bus Sasa a gasolio, pozzi petroliferi in Alto Adige?

Le risposte date dalla Provincia in merito al tpl e alle trazioni dei bus pensano forse di fare fessi i cittadini, soprattutto bolzanini? Ma le cifre NON mentono.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Riprendo l’esame della risposta data dalla Provincia ad un’interrogazione provinciale dove si conferma la scelta a gasolio per i nuovi bus Sasa.

Nuovamente gasolio per Bolzano, altro che storie, con i pannicelli idrogeno ed elettrico

Non è una novità, l’avevo scritto diversi mesi fa nell’indifferenza più totale, ora è nero su bianco. Tralascio le considerazioni di carattere comunicativo che evidentemente non sono il forte né della Sasa ma soprattutto del suo presidente Stefano Pagani, che si sono ben guardati allora dal confermare, probabilmente per evitare le bordate di critiche da parte di qualcuno (io).

Riporto: “Per quanto riguarda Sasa: in termini economici la scelta ricade sui mezzi a gasolio, dato che i benefici legati al prezzo inferiore del metano, vengono di fatto vanificati dal maggior prezzo di acquisto e da una maggiore onerosità” in termini di costi totali di gestione su tutto il ciclo di vita dell’autobus”.

Primo commento: ma se complessivamente il TCO per carburante e manutenzione sono inferiori! Infatti, nella stessa risposta, si legge che il costo complessivo è pari a 0,61 Euro/km per i bus a gasolio e di 0,53 Euro/km per i bus a metano! Mica bazzecole se si considerano i chilometraggi percorsi dai bus annualmente.

Le balle sull’equivalenza delle emissioni fra gasolio e metano

Si continua: “… la scelta ricade su mezzi diesel in quanto con la normativa Euro 6 non esistono più differenze significative in termini di emissioni tra le due tecnologie. …”

Bravi (in senso ironico). Peccato che, prendendo giusto le informazioni di un costruttore leader nel settore, tra l’altro con rilevazioni su strada (PEMS), scopriamo che non è così PER NULLA. Delle due una: o il costruttore dice cose non vere oppure la Provincia appare non essere informata. E questo sarebbe già di per sé grave. Magari si dovrebbe chiedere a talune aziende che ora stanno facendo la scelta pro bus a metano in Italia e all’estero, scemi loro? Ne dubito…

Gasolio uguale al metano. Non pare proprio...

Altra risposta arriva da questo grafico:

Un altro grafico da dove risulta il vantaggio del metano rispetto al gasolio. Non conosce nessuno in Provincia questi dati?

CO2: il risparmio c’è col metano!

Citazione: “Nel caso di utilizzo di gas naturale… non offre più nessun vantaggio significativo in termini di CO2 in questo segmento di mercato”

Anche in questo caso, leggasi il grafico sopra e leggasi la pubblicità del costruttore di Stoccarda. Allora perché quell’affermazione? Un’altra “imprecisione”?

Chi l'ha detto che i veicoli a metano hanno emissioni di CO2 uguali a quelli a gasolio?

Riduzione del rumore coi bus a metano, aspetto NON considerato eppure…

Tacendo poi dei vantaggi sul rumore che la Provincia pare non considerare per nulla. Ma non è uno scherzo perché con la stretta sul rumore nelle strade cittadine, poter ottenere un dimezzamento del rumore non è cosa di poco conto, qualcuno in Provincia (e in Comune?) non ha considerato questo aspetto nella sua rigorosa ortodossia idrogeno-elettrica?

Dimezzamento del rumore con i bus a metano, nessuno lo sapeva?

Quella riduzione significa dimezzare l’inquinamento acustico. Prendiamo quanti bus a idrogeno circolano e circoleranno e quanti bus a gasolio circolano e, purtroppo, circoleranno. Anche qui: i Comuni non hanno nulla da dire? Caspita, aggiungerei.

Problemi di manutenzione dei bus a metano: confronto che NON regge!

Avanti con confronti che non stanno in piedi. Si legge: “I nuovi mezzi diesel sostituiranno i mezzi più vecchi e/o più problematici da un punto di vista sia manutentivo che relativo alle emissioni. In questo senso saranno sostituiti sia i vecchi autobus diesel sia gli autobus a metano.

Questo ragionamento non sta in piedi, neanche volendo, per un semplice motivo. Se è vero che i bus vecchi a metano hanno avuto problematiche, come si può trasferire questo ragionamento sui mezzi Euro VI oggi disponibili sul mercato? Un ragionamento a dir poco ridicolo e di mancanza di onestà intellettuale.

La dipendenza dalla Provincia per il rinnovo della flotta Sasa

Ulteriore passaggio: “In termini di numero autobus da acquistare, in considerazione dell’età degli stessi, sarebbero necessari almeno 48 mezzi, ma il numero in ogni caso dipenderà dalla disponibilità finanziari della Provincia, che finanzia al 100% tale investimento.” In un altro passaggio si legge: “… a) costo di acquisto, il prezzo di acquisto di mezzi a metano è di circa 15-20% in più alto dei mezzi a gasolio…”

Ulteriore conferma di quello che scrivevo tempo fa sul numero di bus da sostituire. Facciamo due conti. Se sono 48 mezzi oltre i 12 anni, il costo (prendendo quello indicato nel TCO, sperando che si sia capito cosa significhi…, e presupponendo siano tutti di 12 metri) il costo d’acquisto a gasolio sarebbe di 10.560.000 Euro, a metano di 12 milioni di Euro tondi. Quindi “solo” 1.440.000 Euro di differenza. Per la cronaca: i cinque bus elettrici previsti avranno un costo di 3,03 milioni di Euro. Per questi si spenderà e si spanderà, per la maggior spesa dei bus a metano si ha il braccino corto? I numeri non mentono.

Come avvenuto nel 2011/12, è la conferma si acquistano bus a gasolio solo per risparmiare qualcosina, altro che storie. Ma nel contempo, ed è questo il punto focale, non si lesinano risorse per i bus a idrogeno e quelli elettrici che rimangono in un numero (25 comprendendo anche quelli in arrivo) del tutto inferiore rispetto alla flotta tradizionale e con costi di gestione ampiamente più alti di quelli a metano. Qui sta la più grande, palese e marchiana contraddizione della politica provinciale.

L’apatia conformistica dei proprietari di Sasa

Appare anche chiara una cosa. Nel discorso dell’acquisto dei bus, Sasa appare avere unicamente un ruolo da comprimario i cui attuali vertici stanno solo alla finestra aspettando che sia rinnovata la flotta con i denari provinciali. A ciò si aggiunge che di questa tematica gli azionisti di Sasa (i comuni di Bolzano, Laives e Merano) appaiono totalmente piegati ai desiderata della Provincia. Non sono considerazioni affatto nuove, solo che le politiche comunali appaiono senza mordente e senza prendere, come purtroppo avvenuto in passato, alcuna posizione, per ignoranza, indolenza o cos’altro?

Dipendenza economica del metano… e col gasolio no? Ma per favore…

Andiamo avanti: “Si sottolinea che l’utilizzo del metano come carburante non migliora in nessun modo la dipendenza politica ed economica da stati e multinazionali producesti il metano dipendenza che comporta effetti negativi per l’economia locale a causa dell’afflusso economico dal territorio verso questi stati e multinazionali”.

Evidentemente si fanno giochetti geopolitici e geostrategici nei palazzi provinciali. Domandina: col gasolio non vale tale ragionamento in salsa provinciale? Oppure c’è notizia di qualche pozzo petrolifero in valle Aurina, in val d’Ultimo o nella Bassa Atesina che fornirà gasolio ai futuri bus Sasa? Da dove caspita viene il gasolio, forse dal cortile di qualche maso? Faccio davvero fatica a non esplodere a leggere tali stupidaggini.

Impianto di rifornimento metano vetusto di Sasa: perché non farne un esempio virtuoso come a Modena?

Leggo anche: “… i costi di manutenzione degli impianti (di rifornimento del metano)… dovranno essere sottoposti nei prossimi anni a una completa revisione/ammodernamento con investimenti stimati intorni al milione di Euro…”.

Bene, allora perché non fare come a Modena, dove si sono staccati dal metanodotto e, con una spesa di 1,3 milioni, hanno risolto i problemi con un moderno impianto “fast fill” L-CNG? Ma, domanda, da una parte si spendono fior di milioni per l’idrogeno e non c’è quella cifra per un nuovo impianto di rifornimento per i bus Sasa? Non commento oltre perché finirei con l’essere offensivo.

L'impianto L-CNG per i bus a metano della Seta a Modena.

Un ultimo accenno, che ripeto da tempo. Nel Piano Clima 2050 il metano, accanto a idrogeno ed elettrico, è specificatamente previsto ma evidentemente in Provincia qualcuno pensa che non debba essere così. Chi è l’autore di queste stupende pensate da geopolitica raffazzonata e artigianale à la carte?

Tralascio per ora per le considerazioni sul biometano sempre contenute nella risposta all’interrogazione provinciale. Approfondirò la tematica un’altra volta perché pure in tale campo ci si basa su considerazioni che fanno semplicemente sorridere ma anche scuotere la testa.

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Massimo Mollica Lun, 07/04/2016 - 22:24

Questa ottima analisi non fa una piega. Quello che mi fa arrabbiare è che non vi sarà mai una risposta ai punti qui trattati. E non c'è partito ne movimento che sottolinei l'assurdità dell'utilizzo del gasolio. E poi ci si stupisce che la gente non va più a votare.

Lun, 07/04/2016 - 22:24 Collegamento permanente
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Michele De Luca Lun, 07/18/2016 - 23:43

Ho letto notizie sparse un po' qua e là su questi disagi che sono un ulteriore problema rispetto a quanto da me descritto. Ma si sa che nella nostra Provincia si è un po' allergici a digerire critiche. E' evidente, stante certi episodi, che il sistema vada subito in crisi se c'è un maggior afflusso di utenti che fa un po' a pugni con i bus vuoti che circolano e che si vedono sulle nostre strade ma fintanto che si rimborsano i km percorsi (pare) indipendentemente dal numero di passeggeri trasportati... Capisco che la programmazione sia difficile però il problema esiste e va risolto o almeno limitato.

Lun, 07/18/2016 - 23:43 Collegamento permanente