Politica | Bolzano

Il daspo si allarga ai mercati

Fumata nera in consiglio, slitta ancora il voto sulla delibera. Passa un emendamento di Giovannetti (Il Centrodestra) che estende il dispositivo ai mercati rionali.
Mercato
Foto: suedtirol Foto/Udo Bernhart

Ci si arrovella ancora, in consiglio comunale, sul daspo urbano che “schiva” ancora la prova del voto. Ieri sera, 3 settembre, un’altra lunga discussione in Aula durante la quale è stato approvato - con 33 sì, 3 no (quelli dei Verdi Marialaura Lorenzini, Chiara Rabini e Tobe Planer) e 5 astensioni - solo un emendamento del consigliere Gabriele Giovannetti (Il Centrodestra Uniti per Bolzano) per allargare la misura dell’allontanamento forzato anche ai mercati rionali, “che sono da sempre zone dove si concentrano soggetti che causano disturbo della quiete con comportamenti invadenti anche nei confronti delle persone più deboli. Siamo contenti che sia stata recepita la nostra richiesta di estendere l’applicabilità anche ad altre zone della città. D’altra parte Bolzano non è solo il centro storico. Ora il daspo potrà essere applicato anche in piazza Matteotti, piazzetta Bersaglio, via Aslago, via Rovigo, via Orazio, via Cesare Battisti, via Virgilio, via Longon, via Amba Alagi, piazza Don Bosco e via Piacenza”, esulta Giovannetti che guida, in questo caso, l’ala più “barricadera” del centrodestra. Seguito a ruota dalla Lega che ieri ha ripresentato tutti gli emendamenti ritirati da Giovannetti, ben 49, dopo il passaggio in Aula del documento relativo all’estensione del daspo ai mercati.

Una pioggia di emendamenti - come i 10 di Marco Caruso (Il centrodestra) che chiedeva di applicare il provvedimento anche al quartiere Casanova o a zone come Talvera e il parco delle Semirurali - che hanno monopolizzato il dibattito, ma nessuno dei quali è stato approvato (anzi se ne sono aggiunti altri), con il risultato che diversi consiglieri hanno lasciato il municipio prima della fine della seduta, che è stata comunque interrotta intorno alle 23. Si riprende domani, giovedì 5 settembre. Da notare che nel corso della discussione è emerso più volte come gli interventi sociali e anche culturali riescano a risolvere in gran parte le situazioni di disagio rendendo di fatto inutile l’introduzione del daspo urbano.

Restano affilate le critiche dell’opposizione sull’emendamento del sindaco Renzo Caramaschi approvato la settimana scorsa e che prevede interventi di tipo sociale prima di allontanare i cosiddetti “disturbatori” dalle zone cittadine individuate nella delibera, ovvero piazza e viale Stazione; via Renon, via Garibaldi, via Perathoner, via Alto Adige; piazza Vittoria e piazza Verdi; i parchi Stazione, Cappuccini, Monumento e passaggio Nazim Hikmet e ora, dunque, anche le aree mercatali. Le opposizioni hanno rimarcato la loro contrarietà al presunto “depotenziamento” della delibera tramite l'emendamento “introdotto unicamente per fare un favore ai Verdi”, come noto convintamente contrari al daspo urbano. E di nuovo il primo cittadino ha dovuto ribadire che il provvedimento non rappresenta una “risoluzione miracolosa al problema ma serve solo ad alleggerire situazioni di degrado”.