Politica | Elezioni

Prima la Lega

Comunali 2020, a Merano il Carroccio punta alla corsa in solitaria: Armanini: “Noi, coerenti con i cittadini”. E Urzì insiste sul centrodestra unito.
Sergio Armanini
Foto: Salto.bz

A Bressanone e a Merano si corre da soli. L’ordine, circa la strategia per le comunali del 2020, era arrivato dal commissario della Lega Maurizio Bosatra. Ieri, 4 novembre, il consigliere comunale del Carroccio Sergio Armanini, coordinatore del partito nel Burgraviato, prende posizione sui social: “C’è troppa gente che chiede impegni politici, aggregazioni di gruppi linguistici, listoni unici ecc. Tanti però dimenticano che il fondamento della Lega è di essere coerenti ed in primis di servire i cittadini. Passiamo delle giornate intere con i nostri gazebo ad ascoltare la gente e capire i problemi che hanno mentre altri preferiscono passare le giornate prendendo il sole in montagna per poi presentarsi pochi giorni prima del voto. Non me ne frega se il futuro sindaco sarà italiano, tedesco, giapponese, giallo, verde, rosso o blu - dice Armanini, la cui tassonomia del linguaggio è ormai nota - ma che sia un sindaco che capisca i reali problemi della nostra città e che cerchi di trovare delle soluzioni concrete a prescindere”. 

Evocando l’esempio delle recenti elezioni regionali in Umbria dove ha prevalso nettamente una coalizione a guida leghista e sottolineando il futuro connubio in Emilia Romagna (e potenzialmente non solo), Alessandro Urzì insiste, anche su Merano, per una corsa a tre, un centrodestra unito con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. “Vincere la sfida per un sindaco ‘italiano’ ovviamente è importante”, dice il consigliere provinciale di L’Alto Adige nel cuore-Fratelli d’Italia, “ma il sindaco a Merano dovrà soprattutto avere le idee chiare su come impostare un lavoro per recuperare il disastroso bilancio consegnatoci da Paul Rösch e la sua innaturale alleanza”. Urzì apre infine alle eventuali “offerte” del Carroccio: “Fratelli d’Italia con la sua squadra meranese (che punta a emulare i risultati dell’Umbria dove la dirigenza locale di Giorgia Meloni ha incassato per la sua coerenza il 10% del consenso) non ha alcuna riserva nel valutare le proposte di candidature a sindaco che potranno arrivare dalla Lega”.