Economia | Trasporto pubblico

Nuovi bus a idrogeno, acquisto silente

10 bus (+2?) H2 in arrivo, ma silenzio totale in Alto Adige.
Acquisto controverso, andrà nuovamente a discapito del rinnovo della flotta di Sasa?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Twitter

L’aggiudicazione della gara dei 10 bus a idrogeno (con opzione per altri due), chiusasi per le offerte il 19 novembre 2018, è stata effettuata il 17 maggio scorso. Costo: 12.762.000 Euro con uno “strepitoso” ribasso dello 0,45241%. Sulla base d’asta di 12.820.000 Euro (comprensivo di manutenzione “Full service”). Per la cronaca, ha partecipato una sola impresa, di possibili tre che, per quanto a mia conoscenza, producono bus a idrogeno.

Notizia inesistente in provincia di Bolzano

Il bus in questione, un nuovo modello, è stato presentato ufficialmente solo alla fiera Uitp a Stoccolma a inizio giugno 2019. È pure uscita la notizia dell’ordine bolzanino sia in Italia, leggasi ad esempio qui, qui e qui, che a livello intenzionale (a titolo esemplificativo qui, qui e qui). Notizia stranamente proprio non ripresa in sede locale.

I costi? Altissimi

Sui costi di tale iniziativa nonché sui costi della trazione H2 mi sono già espresso nel settembre scorso.

In sostanza, ognuno di questi nuovi bus costerà 846.154,52 Euro. Disatteso quindi l'obiettivo politico dell'Unione Europea di avere costi sui 650mila Euro e con qualche interrogativo in che cosa consista il sovrapprezzo di 200mila Euro di "allestimento". Con buona pace pure del "Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking" (FCH) che dichiarò:

However, the final price offered will certainly be below the upper limit defined in the tender.

Risposta dell’assessore provinciale ai trasporti: tutto va bene

Neanche la risposta dell’assessore provinciale ai trasporti dell’8 maggio scorso ha chiarito in che cosa consistesse questa "personalizzazione". Ho letto il bando quando era disponibile e proprio non l’ho capito.

Il costo massimo del singolo autobus nella versione base è di € 650.000,00, come dettagliato nel capitolato tecnico allegato alla documentazione di gara; è stimato in € 200.000,00 il valore economico della personalizzazione così come descritta nello stesso capitolato tecnico.

Solitamente i costi di “personalizzazione” sono di poche migliaia di Euro. Prendiamo atto che l’assessore ha dichiarato che:

Sì, la documentazione di gara è conforme alla normativa vigente.

Il nodo del rinnovo della flotta di Sasa, si prospetta un altro buco pluriennale?

Torniamo ai costi, a prescindere dalla fornitura che arriverà fra comodi 600 (!) giorni. I dieci bus, manutenzione esclusa, che da sola è più alta di un terzo rispetto al costo di combustibile e manutenzione dei bus “tradizionali”, costeranno quindi alle casse provinciali 8.461.545,2 Euro. Togliamo il contributo di 200mila Euro di contributo UE, che costituisce casualmente il valore della “personalizzazione”, e si arriva a costi effettivi di 6.461.545,2 Euro. Qui la domanda si impone.

Cosa si poteva comprare in alternativa? Soprattutto perché il problema di Sasa rimane la vetustà della flotta, anche dopo i tanto annunciati acquisti di bus ibridi a gasolio, che rappresentano un goffo tentativo di mascherarli come "elettrificazione" della flotta Sasa che invece si sta rivelando del tutto evanescente se escludiamo gli attuali cinque bus a idrogeno e gli altrettanti bus elettrici oltre ai 10+2 in arrivo... con comodo.

Dopo l’informata di bus ibridi rigorosamente a gasolio, con tanti saluti all’obiettivo 2025 del Piano Clima per il trasporto pubblico locale, ma è un aspetto che pare non essere d’interesse nonostante che il Piano Clima venga citato ad ogni spron battuto e con tanti saluti pure al “Piano NO2 2018-2023”, era quindi il caso di comprare bus a idrogeno?

A leggere quest’affermazione dell’assessore provinciale ai trasporti, qualche dubbio dovrebbe, infatti, sorgere:

Gli autobus da sostituire devono avere un'età non inferiore a 12 anni. (delibera n. 4340/1996), pertanto SASA al netto della gara del 2018 (42) e l’opzione (26) rimangono da sostituire ca. 30.

Si potevano impiegare meglio i fondi per i bus H2?

Ci sono quindi una trentina di bus con oltre dodici anni che rimarranno in circolazione. Ad occhio, se fossero tutti da 12 metri, con l’importo che si spenderà, al netto dei contributi UE, per i dieci nuovi bus a idrogeno si sarebbero potuti comprare:

  • 29 autobus a gasolio Euro VI
  • 27 autobus a metano Euro VI
  • 13 autobus elettrici

Il buco della flotta fra il 2012 e il 2019 colpa dei primi bus a idrogeno?

Ben si può affermare oggi che per i cinque autobus a idrogeno comprati nel 2013 (costo circa 1,1 milioni di Euro cadauno) la Provincia stanziò 9 milioni di Euro su di un costo complessivo di 13,5 milioni, 4.439.152 Euro arrivarono dalla UE, e questi nove milioni sono mancati al rinnovo della flotta di Sasa, è “fattuale”.

Questa è la realtà, almeno per i dati e i fatti a mia conoscenza, che tante volte ho evidenziato in passato. Quale sia la logica della strategia per la quale oggi Sasa disponga di ben quattro tipologie di trazione (diesel, fra poco anche diesel-ibrido, poi metano, idrogeno, elettrico), lo possono spiegare solo coloro che in “camera caritatis” hanno deciso tali acquisti. Logisticamente ed economicamente pare, però, un incubo per la Sasa, che, come ben noto, non può però opporsi alle scelte di chi finanzia il servizio.

In poche parole, la Provincia dovrebbe tirare fuori altri 4/5 milioni di Euro per rinnovare definitivamente la flotta di Sasa oppure si sarà davanti al perfetto déjà-vu di sei anni fa. Chi legge ne tragga le debite conclusioni.