Politica | Centro diurno

“Il Comune ci deve delle spiegazioni”

Dopo l’articolo comparso su salto.bz sulla gestione del centro diurno per senza dimora dell'ex Alimarket, le volontarie e i volontari chiedono un incontro chiarificatore.
Centro Diurno via Gobetti
Foto: Salto.bz

Doveva essere un centro diurno che fungesse da sostegno alle persone senza dimora, con il supporto sì di volontari ma di certo non privo di regia. L’istituzione responsabile, il Comune di Bolzano, dopo aver ottenuto la concessione di una parte dell’ex Alimarket, già affittato dalla Provincia per 35 mila euro al mese per istituire un Centro di Accoglienza Straordinaria, ne ha affidato la gestione alla Croce Rossa, che avvalendosi di una rete di volontari e previ contributi e rimborsi, avrebbe dovuto garantire il servizio e l’acquisto dei beni necessari.
Come riportato da salto.bz lo scorso sabato (7 agosto), nella realtà dei fatti non si è dimostrato così così. Nonostante lo stesso Andrea Tremolada, abbia dichiarato di ricevere rimborsi mensili a tre zeri, a farsi carico delle spese e del reperire i beni necessari per la struttura - lavatrici comprese - in tutti questi mesi sono stati i volontari e le volontarie che per tre giorni a settimana gestiscono a 360° il centro diurno, senza alcun mandato ufficiale e senza nemmeno conoscere chi effettivamente presta tale servizio, rimanendo tutto nella pura sfera dell’informalità.

 

Dopo aver dichiarato di “non avere intenzione di essere la stampella di un sistema di welfare pubblico che declassa le politiche sociali a banale volontariato” e dopo le dichiarazioni dell'assessore alle politiche sociali Juri Andriollo, nonchè dello stesso coordinatore della Croce Rossa oggi, 11 agosto, le volontarie e i volontari che da mesi garantiscono la copertura di diversi giorni alla settimana assieme all’Associazione Bozen Solidale chiedono a gran voce un incontro chiarificatore al Comune e alla stessa Croce Rossa.

 

Di seguito il comunicato stampa:

Alla luce delle notizie uscite mezzo stampa qualche giorno fa (https://www.salto.bz/it/article/06082021/tutto-sulle-spalle-di-noi-volontari), ci teniamo a precisare quanto segue.
Come associazione di volontariato Bozen Solidale, insieme ad un gruppo di volontarie e volontari, stiamo fornendo un servizio, 3 giorni la settimana, al centro diurno presso la struttura ex Alimarket, alternato ai giorni di gestione della CRI. Di fatto teniamo aperto il centro 18 ore pomeridiane la settimana. 
È un servizio basilare, che andrà avanti fino alla metà di novembre, che ci consente di avere uno scambio fattivo con le tante persone che dormono all'addiaccio o nei dormitori cittadini e non hanno un posto dove passare la giornata. Proprio per questo, grazie alla stretta collaborazione con molti professionisti all’interno di una vasta e consolidata rete solidale, abbiamo attivato diversi servizi come la scuola di lingua italiana e tedesca, sportelli di consulenza legale, di supporto per chi cerca lavoro, di assistenza varia per le persone che attraversano lo spazio.
Un luogo dove è possibile farsi la doccia, ricaricare il telefono, riposarsi. Non ultimo, un centro di prima distribuzione di coperte, vestiario e sacchi a pelo per chi subisce uno sgombero o è costretto a dormire sotto i ponti.
Nei mesi ci siamo prodigati per recuperare alcune lavatrici, per dare la possibilità alle persone di lavare i propri vestiti, e abbiamo speso diversi soldi per comprare generi alimentari, bevande, shampoo, bagnoschiuma, detersivo poi distribuiti al centro. Tutto questo senza un euro di contributo pubblico ma solo attraverso il sostegno di tante e tanti. 
Siamo rimasti basiti quando, la scorsa settimana, abbiamo letto alcune notizie che riportano una gestione dell'accoglienza, da parte di istituzioni e Croce Rossa, di cui non eravamo a conoscenza.
Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con CRI e Comune. 

Associazione Bozen Solidale 
Le volontarie e i volontari del Centro diurno