Ambiente | Mobilità pubblica

Inc.cool.8, avanti con i 38 bus diesel

Così, come se nulla fosse, Sasa sta preparando l’acquisto di 38 bus a gasolio. Nell’indifferenza generale e nella paralisi totale di chi dovrebbe dire qualcosa.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Rai TGR

Nell’intervista al TGR delle 14 di oggi, sabato 15 aprile, (dal minuto 12’24”) il sempre sorridente presidente di Sasa fa sapere (dal minuto 13’50”) che si stanno per acquistare (in realtà saranno in leasing) i 38 bus annunciati dalla Provincia ad inizio novembre 2016.

Ovviamente non dice che saranno a gasolio, che rientra in quello che crozzianamente si definirebbe una manovra inc.cool.8 doppia: non importa che siano più inquinanti di quelli a metano, chissenefrega di dati e ricerche, si scelgono per comodità aziendale di rifornimento e perché la stazione di rifornimento di metano andrebbe upgradata e non si ha voglia di farlo (o meglio, diciamola tutta, la Provincia non vuole finanziarne l’ammodernamento, sia mai finanziare il diavolo del metano che non è energia locale… ma evidentemente il gasolio sì...) nonché, ovviamente, perché si risparmia sul prezzo d’acquisto (10/20mila Euro per autobus).

Peccato che in 12 anni questi bus a gasolio, ipotizzando una percorrenza da 50mila km/anno, faranno spendere circa 14 milioni di Euro fra carburante e manutenzione, a metano sarebbero stati (ma ormai è solo un esercizio matematico viste le “decisioni irrevocabili” prese) 12 milioni. Ma sì, cosa vuoi che siano 2 milioni di Euro da spendere in più… tanto paga Pantalone.

Attendiamo quindi questo acquisto sciagurato. Con la politica delle città proprietarie di Sasa del tutto incapace di dire solo “ba”, si può presumere per non scocciare la Provincia sul progetto in-house (con l’effetto non secondario di garantire la poltrona agli attuali vertici Sasa), e così tutto va bene, ma sì, dai.

Un replay perfetto di quanto avvenuto nel 2011/12 quando furono acquistati complessivamente 42 bus a gasolio. Complimenti per la coerenza. Lineare, allineata e coperta. Non c’è che dire.

Ma l’importante è mostrarsi “green”, lì non ci sono problemi di spesa fra i 5 bus a idrogeno e i 4 futuri fantasmagorici bus elettrici. 9 bus per coprire i 38 bus che saranno acquistati (che sostituiranno pure alcuni vecchi a metano, ma non si dice...), i 4 “usati-nuovi” e pure i 42 del 2011/12. Solo chi ha le fette di salame sugli occhi non riesce proprio a capire la crozziana inc.cool.8.

Ecco, poi ci manca solo che alla presentazione fra qualche mese, di certo in pompa magna, dei fantasmagorici bus Euro 6 a gasolio questi vengano immancabilmente definiti “pulitissimi”, a “basse emissioni”, insomma profumo di violetta, da poterci fare l’aerosol e magari in quell’occasione qualcuno chiederà “Perché non li avete acquistati a metano?”… Sarebbe la beffa della beffa per una domanda che era da fare ieri, possibilmente ancora oggi, ma non certo domani con i bus a gasolio a scintillare sul piazzale di via Buozzi. Ma tanto ai media dell’argomento non gliene cala davvero nulla. Alla politica menché meno.

Indovina, indovinello. Fra bus elettrici e i prossimi bus a puzzolio che saranno acquistati, saranno forse di una marca di un paese europeo orientale, che inizia con S e che finisce con S di sette lettere? Staremo a vedere...