Economia | La protesta

“Non ci fermeremo”

SAD, sindacati sulle barricate: CGIL e UIL proclamano sciopero di 4 ore per lunedì. “Turni lunghi e massacranti per i lavoratori, ora pretendiamo risposte concrete”.
Artan Mullaymeri (Uil-Sgk) e Anita Perkmann (Cgil-Agb)
Foto: Salto.bz

Incroceranno nuovamente le braccia i dipendenti di SAD, società di trasporto pubblico locale, lunedì 23 gennaio. Lo sciopero, il quinto dallo scorso luglio, è stato proclamato nel settore gomma, ferrovia e nel servizio funiviario, da USB (Unione sindacale di base) per 24 ore e, congiuntamente, da FILT CGIL e UIL-SGK per 4 ore. Al centro della protesta ancora i “turni massacranti a cui deve sottostare il personale”, spiegano i segretari generali dei trasporti Anita Perkmann (CGIL) e Artan Mullaymeri (UIL) nel corso della conferenza stampa odierna. Le richieste sono, da tempo, le medesime e cioè che il “nastro” (il tempo che trascorre da quando il lavoratore inizia il turno a quando riporta il mezzo in deposito) non superi le 15 ore - come spesso già avviene - ma che resti sotto le 12 ore così come fissato nell’accordo interaziendale del 1988, “ne va della sicurezza dei passeggeri e degli autisti e macchinisti stessi”, avverte Mullaymeri che aggiunge: “Turni così lunghi non permettono ai lavoratori di avere una vita sociale degna di questo nome”. 

Il personale ferroviario sciopererà dalle 11.30 alle 15.30; quello attivo su gomma dalle 17 alle 21; le funivie (Mendola, San Genesio, Renon) dalle 19.30 alle 23; le biglietterie dalle 15.30 alle 19.30; gli uffici dalle 13.30 alle 17.30. Garantiti invece i servizi nelle seguenti fasce orarie: treni dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21; autobus e funivie dalle ore 6 alle 9 e dalle 12 alle 15.

I confederati rivendicano, inoltre, la diminuzione delle pause lunghe e non pagate, la rotazione, con un'equa distribuzione sia dei turni nelle residenze e tra le residenze, sia dei carichi di lavoro. “Succede che fra una corsa e l’altra ci siano pause da 5 ore oppure, al contrario, che debbano essere coperte 10 corse consecutive con pochi minuti fra l’una e l’altra”, sottolineano i sindacalisti. Le residenze più colpite da questa turnazione proibitiva sono Bolzano, Bressanone, Caldaro, Egna e Fondo dove può capitare che un autista debba trascorrere fino a 4 ore di pausa sul pullman. 

Fra gli altri nodi c’è la questione ferie, secondo quanto stabilito dal contratto collettivo, infatti, devono essere concesse due settimane consecutive necessarie per la “ripresa psicofisica degli addetti ai lavori, chiediamo quindi un calendario che garantisca a rotazione le ferie estive da giugno a settembre”, così i sindacati.

"Le concessioni che devono essere messe a gara nel 2018 non possono costituire una giustificazione per una situazione che non fa che peggiorare"

“Sappiamo che questo stato di agitazione non risolverà la situazione, ma è un’opzione drastica e ce ne scusiamo con la cittadinanza a cui siamo consapevoli di creare un disagio ma non ci fermeremo finché non avremo risposte adeguate dall’azienda, intanto abbiamo già inviato una segnalazione all’Ispettorato del Lavoro, chiediamo il rispetto degli accordi aziendali, corrette relazioni industriali e il coinvolgimento della Rappresentanza sindacale unitaria (RSU) in tutte le trattative”, riassumono i sindacalisti annunciando che verrà messo in campo ogni sforzo possibile per risolvere queste problematiche impellenti, interpellando anche la Provincia in merito. “Comprendiamo il tumulto riguardo le concessioni che devono essere messe a gara nel 2018, ma queste non possono costituire una giustificazione per una situazione che non fa che peggiorare, teniamo conto che diverse sono le dimissioni presentate dai lavoratori, una cosa impensabile fino a pochi anni fa, c’è bisogno quindi di nuove assunzioni”, afferma Perkmann che conclude: “L’ultimo sciopero indetto dai sindacati ha avuto il 95% di adesione, ci aspettiamo un’alta partecipazione anche stavolta”.