Politica | Le domande dell'assessore Mussner

Aeroporto

Botta e risposta con l'assessore Mussner
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE

Assessore all'Istruzione e Cultura ladina, ai Beni culturali e ai Musei, al Patrimonio, al Servizio Strade e alla Mobilitä

Prot. 159899

Bulsan, Bozen, Bolzano, 18.03.2016,

Tel.: 0471 412334 Fax 0471 412399

An Umwelt und Gesundheit [email protected]

Betreff: Pressekonferenz des Komitees „no-airport.bz" vom 4. März 2016 Sehr geehrte Vorstandsmitglieder des Verbandes Umwelt und Gesundheit,

Als Landesrat habe ich anhand Ihrer Unterlagen zur Pressekonferenz des Komitees „no-airport.bz" vom 4. März versucht, Ihre Argumente gegen die Entwicklung des Flughafens Bozen zu einem funktionierenden Regionalflughafen genauer zu verstehen.

Ich respektiere Ihre Haltung gegen den Flughafen Bozen und verstehe, dass Sie diese deutlich sichtbar machen wollen. Gleichzeitig bin ich davon überzeugt, dass die öffentliche Abwägung im Rahmen der Volksbefragung am 12. Juni nur dann gelingen kann, wenn es eine sachlich fundierte Diskussion gibt. Eine seriöse Information der Bevölkerung setzt voraus, dass man Argumente nicht nur mit Überzeugung, sondern auch mit der gebotenen Transparenz vorträgt. Die Südtiroler Landesregierung hat in diesem Sinne alle Daten und Fakten auf den Tisch gelegt und die Entwicklungsabsichten bis 2035 klar definiert, um der Südtiroler Bevölkerung eine möglichst solide Entscheidungsgrundlage zu bereiten. Eine ähnliche Transparenz vermisse ich, bei den von Ihnen verbreiteten Informationen.

Eine Vielzahl der genannten Zahlen und Fakten sind aus meiner Sicht schlichtweg nicht nachvollziehbar. Deshalb ersuche ich Sie, die Quellen zu Ihren Aussagen zu übermitteln, damit ich die Aussagen besser einordnen kann. In Bezug auf die internationalen Studien, die man auf Südtirol umgerechnet hat, wäre es zudem wünschenswert, dass die Umrechnungsmethode und der oder die Autoren offengelegt werden.

Eine Frage, die ich mir schon seit geraumer Zeit stelle, und die durch Ihre Pressekonferenz noch drängender wurde, ist folgende: „Welche Position vertreten Sie eigentlich genau in der Diskussion zur weiteren Entwicklung des Flughafens?"

Sind Sie

  1. davon überzeugt, dass das Entwicklungskonzept für den Flughafen Bozen funktioniert und machen sich deshalb große Sorgen um die Umwelt und die Anrainer, oder sind Sie

  2. davon überzeugt, dass der Flughafen Bozen nicht funktionieren kann und deshalb zu viel kostet?

Im Moment werden in meinen Augen diese beiden Positionen wahllos vermischt, ohne Anmerkung, dass sie inhaltlich nicht miteinander vereinbar sind. Im Sinne einer sachlichen Diskussion, wäre aus meiner Sicht eine klare Positionierung des Komitees „no-airport.bz" ernsthafter. Wenn es Ihnen aber darum geht, möglichst viel Verunsicherung zu schaffen, dann ist der von Ihnen gewählte Ansatz wohl der richtige.

Landhaus 2, Silvius-Magnago-Platz 10 • 39100 Bozen

Tel. 0471 41 23 33-34 • Fax 0471 41 23 99 assessorat.ladineprovinz.bz.it www.provinz.bz.it/mussner Steuernr./Mwst.Nr. 00390090215

 

Gentile Assessore Mussner

Rispondo alle sue domande.

a) Il Comitato NO_AIRPORT.BZ Komitee e i suoi componenti sono veramente molto preoccupati per le emissioni che ricadono sulle zone sorvolate dagli aeroplani. Gli inquinanti cadranno sulle case abitate anche da bambini, sulle campagne e la loro produzione. Siamo soprattutto preoccupati per lo spray di kerosene che gli aerei rilasciano dietro di se e che gli abitanti di S. Giacomo sono costretti a respirare e mangiare ogni giorno. Siamo anche preoccupati per l'ambiente in generale, la terra è malata, il clima sta cambiando, c'è urgente bisogno di una inversione di tendenza sui consumi, ritmi di vita e sull'uso che si fa delle risorse (a questo proposito la invito a leggere l'enciclica del Papa Laudato Si), gli accordi di Parigi del COP 21 sono la testimonianza che anche i grandi della terra si sono accorti che stiamo viaggiando verso un baratro. Aumentare i viaggi aerei per qualsiasi motivo è esattamente il contrario di quanto si dovrebbe fare. Questo non è sviluppo sostenibile ma piuttosto sviluppo insostenibile.

b) siamo anche convinti che l'intero Businnes Plan sia male impostato, i calcoli, le proiezioni sono tutte sulla carta a partire dalle previsioni di aumento costante del PIL. Lo stesso sistema è stato usato anche in passato e non ha funzionato, l'aeroporto è ancora in deficit e lo si deve mantenere con soldi pubblici. Sono ormai 20 anni che l'amministrazione provinciale cerca di rilanciare lo scalo e ci meraviglia che i politici non si siano ancora accorti che non è possibile. L'aeroporto di Bolzano è troppo piccolo, troppo vicino ad altri aeroporti ben funzionanti, il bacino d'utenza è troppo scarso, il turismo va a gonfie vele anche senza aeroporto.
Fino ad ora è costato 120 milioni di € e ne costerà altri 84 e mancano anche i costi di marketing per far arrivare qui i nuovi turisti. Mancano anche i costi passati e futuri sostenuti dalla Camera di Commercio che almeno in parte sono denari pubblici.
Abbiamo già detto che con 204 milioni si potevano pagare 510 infermiere, o 291 medici o 582 operatori sociali per ben 10 anni, negli ultimi anni però abbiamo assistito a tagli su tagli alla spesa sanitaria e sociale. Questi sono beni comuni fondamento della cultura della solidarietà e della democrazia in Europa.
Indigna il fatto che spesso la finanza locale e con essa anche la politica indichi come insostenibili i costi della sanità ma continui invece a sperperare denaro su un progetto che ha dimostrato di non funzionare.

Come vede siamo preoccupati per ambedue i problemi che lei pone anche se sembrano essere in contraddizione. Siamo infatti certi che l'aeroporto non funzionerà ma allo stesso tempo siamo preoccupati del suo ulteriore sviluppo non meno dell'attuale uso che ne viene fatto.
Le ricordo poi che l'area aeroportuale di Bolzano è stata assegnata dallo stato alla Provincia che deve (da oltre due anni) ancora promuovere i necessari cambiamenti allo statuto di autonomia per diventarne proprietaria a tutti gli effetti. Persino le aree per l'allungamento della pista acquistate dalla provincia sono state cedute allo stato. Le poniamo noi ora una domanda: quale strategia c'è dietro a questa donazione allo stato e perché la Provincia in altre occasioni solerte non si è mossa col fine di acquisire gratuitamente l'area?

Per quanto riguarda l'uso militare per la protezione civile non c'è nulla ne da dire ne da fare, come dice lei non è ne nel potere della politica ne in quello della società civile.

Distinti Saluti

Argante Brancalion
portavoce del Comitato NO_AIRPORT.BZ Komitee