Politica | UN FUTURO SENZA BUROCRAZIA

Il #CLOUD eliminerà la burocrazia

Ovvero l'unica vera riforma che rivoluzione tutta la Pubblica Amministrazione nella nostra provincia, cambiando la qualità di vita di ogni cittadino!
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Tempo fa ho avuto la necessità di rinnovare il certificato medico per poter continuare ad accedere alla mia palestra.  Non sto qui a disquisire sull'obbligatorietà o meno di tale certificato. Ritengo comunque buona cosa fare un check personale almeno una volta all' anno.
Tutto questo cosa ha comportato? Che ho dovuto fissare un appuntamento con la dottoressa, nella quale mi ha prescritto le analisi che avrei dovuto svolgere per accertare il mio stato di forma. Quindi per ogni analisi (in pratica sangue ed elettrocardiogramma) mi sono dovuto recare giustamente nelle rispettive strutture mediche. E questo l’ho dovuto fare doppiamente per poter ricevere le analisi. Quindi ho dovuto rifissare un ulteriore appuntamento con la dottoressa che mi ha firmato un documento cartaceo, dopo aver visionato gli esami. A questo aggiungo che per il ritiro delle analisi sono dovuto andare più volte perché gli orari degli sportelli erano stretti e alcune persone stavano un’infinità a parlare con chi preposto.
E’ da questa vicenda che ho capito quale sia la strada corretta da percorrere per riformare la Pubblica Amministrazione, eliminando la burocrazia, e conseguentemente ridurre i costi amministrativi.
Attenzione però! Qui non voglio parlare semplicemente di una informatizzazione della PA, concetto oramai desueto. Qui voglio introdurre un modo nuovo di pensare l’amministrazione della cosa pubblica. Questa è una rivoluzione a 180°, che a mio avviso sarà inevitabile in un futuro prossimo.
Attualmente la situazione è che  ogni realtà presente nella Pubblica Amministrazione gestisce una banca dati personale. Tali dati sono quindi ridondati e ogni banca dati ha un costo di gestione, di servizi legati alla sicurezza e al backup. Per capirci faccio un esempio concreto. Il soggetto Massimo Mollica è presente nelle svariate banche  dati della provincia (come residente in provincia, come beneficiario mutuo, nella motorizzazione civile, etc.) ma anche in suedtirol pass, nel sistema bibliotecario provinciale, nel servizio sanitario provinciale, e in tante altre realtà. Si tenga poi presente che non esiste una standard di dati tra i vari uffici pubblici, quindi la transazione avviene per lo più in via cartacea tramite il soggetto che deve attivarsi per portare le carte da una parte all'altra e queste poi vengono inserite dai vari operatori. E tutto questo ha un costo di soldi e tempo, oltre che di energie.
Da questa semplice analisi si capisce che la prossima riforma informatica sanitaria prevista in provincia non sarà ottimale ma ricalcherà in tutto e per tutto i difetti sopra esposti.
Schematizzando il tutto attualmente noi abbiamo questo:

La rivoluzione parte dal creare un unico database contenente tutti i dati di tutti . Tale banca dati dev'essere gestita dall'ente pubblico più grande, che nel nostro caso è la Provincia Autonoma di Bolzano e avrà la massima attenzione in fatto di sicurezza e backup. Ciò comporta l’avere, da parte dei cittadini, un unico luogo, dove poter accedere a tutti i suoi dati, anche storici. E l’accesso sarà gestito tramite password, pin sul cellulare e pure autenticazione digitale (come avviene con i moderni smartphone).  Alcuni dati, i più sensibili, potranno essere visionati solo da determinati soggetti nella PA, previa la specifica autorizzazione del soggetto.  Per le varie realtà della pubblica amministrazione vi sarà un portale analogo dove potrà accedere e gestire i rispettivi dati. I quali saranno uniformati, nella forma, da un protocollo (in stile XML), così da ottenere l’interoperabilità tra i vari uffici.
Rimane da parte del cittadino la possibilità di interagire con i singoli uffici della PA e richiedere certificati o documenti in formato cartaceo, ma quest’operazione diverrà a pagamento, salvo per le categorie meno abbiette. 
Ecco che la situazione diventerà la seguente:

Vediamo così che la Pubblica Amministrazione diventa trasparente al cittadino. Si eliminano i costi legati alla ridondanza e all'incompatibilità. Si ottimizzano i processi.

Nel mio esempio iniziale con una struttura siffatta della PA in Alto Adige avrei fatto le seguenti operazioni: a) richiesta tramite portale alla dottoressa di un certificato medico; b) prenotazioni online degli esami necessari con conseguente visita del richiedente; c) esecuzione di tali esami d) rilascio online del certificato dopo visita medica; e il pagamento tramite prelievo su cc di tutte le voci di spesa (similmente a come avviene con il Südtirol Pass).

Questa è una rivoluzione che coinvolgerà tutti, da chi lavora nella PA ai semplici cittadini e imprese.

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anton auer Ven, 06/10/2016 - 15:05

Il contributo è datato gennaio 2016.
Mi è rimasto in memoria e recentemente la memoria è stata rafforzata da una delibera in merito ed a favore di una soluzione cloud ben precisa.
Così non posso fare a meno a riprendere la frase finale
"Questa è una rivoluzione che coinvolgerà tutti, da chi lavora nella PA ai semplici cittadini e imprese."
sperando di provocare reazioni ed un approfondimento culturale, sociale e politico delle varie opzioni di rivoluzione possibili.

Propongo di approfondire la questione:
come si può costruire la cloud che corrisponde alle esigenze dell'autonomia politica del nostro territorio ed alle esigenze sociali, economici ( e culturali ! ) dei cittadini che vi abitano ?

Abbiamo fatto passi in avanti a privatizzare la urbanistica pubblica.
Ci mettiamo anche sulla strada di privatizzare il digitale pubblico ?

Ven, 06/10/2016 - 15:05 Collegamento permanente
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Massimo Mollica Mar, 08/30/2016 - 15:48

In risposta a di anton auer

Chiedo scusa se rispondo solo ora ,ma non ho ricevuto alcuna notifica in merito al suo contributo. Per come la vedo io la nostra provincia autonoma ha tutti i mezzi economici e strutturali per implementare un cloud pubblico che utilizzi strumenti legati all'opensource e pure al free software. Ma lo ribadisco: la rivoluzione deve partire in primis da come intendiamo noi il digitale. Con un unico database, un unico portale, un unico badge, tutto cambierebbe nelle nostre vite!

Mar, 08/30/2016 - 15:48 Collegamento permanente