Politica | Partito Democratico?

Bizzo esce dal Partito Democratico

Roberto Bizzo (Presidente del Consiglio Provinciale) esce dal Pd: "Malcontendo esiste da anni". Ci sarà un nuovo soggetto politico: "Noi per l'Alto Adige".
Roberto Bizzo esce dal Pd
Foto: Foto: Salto.bz

La decisione è stata presa: Roberto Bizzo, ultimo segretario di quella che fu La Margherita, lascia il Partito Democratico. Lo fa in conferenza stampa stamattina alle 10:30 in una sala del Ristorante “Da Piero” in Piazza Gries a Bolzano, davanti ai giornalisti: “Lascio un partito – dice - che mi ha lasciato da molto tempo”.

L'ala bizziana aveva già annunciato le dimissioni da ogni tipo di incarico all'interno del partito e adesso il loro "mentore" - così definisce Bizzo l'assessora bolzanina Monica Franch – la segue dopo un lungo periodo di mal di pancia e ripensamenti.“Il malcontento esiste da anni. Loro [la maggioranza, ndr] non hanno mai capito che esisteva un gruppo che avrebbe meritato rispetto”.

Bizzo dice che è un passo sofferto, che non sarebbe arrabbiato ma solamente molto deluso dalla gestione del partito locale, non lesinando critiche anche a quello nazionale e in particolare a Matteo Renzi: “Non è più quello che aveva promesso di essere”. Strano da sentire, per un renziano della primissima ora, che sul suo sito personale presenta ancora una foto abbracciato al segretario del Pd.

 

Il presidente ci tiene a precisare che il motivo della fuoriuscita, sua e del suo gruppo, non è dovuta alla candidatura di Maria Elena Boschi nel collegio di Bolzano-Bassa Atesina. O almeno, non è stato il motivo scatenante della sua decisione e a quanto afferma il malcontento toccherebbe ragioni più ampie nel suo discorso. Tuttavia afferma: “Non è possibile che una comunità non riesca a esprimere i proprio rappresentanti. Se questa comunità non ce la fa, è una comunità che non esiste”.

Diversi passaggi del discorso di Bizzo infatti, si spedono per quella che lui definisce “sotto-rappresentanza” del gruppo linguistico italiano in Giunta Provinciale, aggiungendo che sarebbe stato non solo un torto fatto alla sua persona, ma all'intera comunità di madrelingua italiana in Alto Adige il fatto di avere solo un rappresentante in giunta, ovvero il Vicepresidente della Provincia Christian Tommasini: “L'Onorevole Bressa ha fatto approvare alcuni mesi fa una norma che prevede la rappresentanza ladina: a nessuno è venuta in mente l'idea di aggiungere un articolo anche per quella italiana?”.

"Non ho mai mancato un versamento a favore del partito"

Bizzo continua a criticare il partito in tutte le sue declinazioni, dichiarando che il Pd non riesce più a svolgere il proprio ruolo di partito a vocazione “popolare”, dato che avrebbe subito una deriva “leaderistica e verticistica”, portando a esempio in particolare la sconfitta subita in alcuni comuni altoatesini, come Laives, Salorno, Brunico e Bronzolo. “Avrei voluto dimettermi molto prima, sin dall'11 settembre dell'anno scorso”.Il j'accuse di Bizzo continua: “La questione della toponomastica mi è costata un processo in un'assemblea provinciale nella quale si è consumata per me la vera rottura con questo partito e chi lo rappresenta”.

L'ultimo passaggio del discorso, che nel comunicato stampa Bizzo chiama “Le ragioni di un perché”, riguarda l'attacco che il partito locale gli ha mosso in queste ultime settimane riguardo i contributi che non avrebbe versato al partito stesso, per una somma che si aggirerebbe intorno a 30.000 euro: “Non ho mai mancato un versamento a favore del partito, questo disavanzo che oggi viene ingiustamente reclamato, è legato al mio fondo pensione al quale devo personalmente contribuire”. Il dado è tratto e Bizzo annuncia la nascita di un nuovo soggetto politico, in cui si riverseranno i reduci del Pd della sua corrente. Il nuovo gruppo consiliare in Provincia si chiamerà “Noi per l'Alto Adige”.