Società | Scuola

"Piccoli passi, ma significativi"

Il dirigente del circolo scolastico Bolzano 2 Paolo Lorenzi risponde alle critiche di una famiglia delusa dal sogno bilingue, finora irrealizzato alle scuole Langer.
image-13.jpg
Foto: Provinz.bz

Desidero offrire alcune informazioni, a margine della intervista con la signora Tagliaferri per chiarire alcuni aspetti importanti che si intrecciano nell'intervista e talvolta si confondono.

Dal settembre 2014 alla scuola Langer sono attive due sezioni in lingua italiana ed una in lingua tedesca. Già da alcuni anni gli insegnanti delle due direzioni didattiche si incontrano insieme per riunioni organizzative e pedagogiche. Queste ultime, grazie al contributo dei Centri linguistici, vertono sulla didattica inclusiva. Ed è proprio questa, la cifra che, onorando l'eredità di Alexander Langer, distingue la grande proposta educativa della scuola che si intitola a lui: inclusione non solo integrazione. Le molte lingue, che si parlano, e le culture che vivono nel rione, sono tutte accolte e tra queste, un naturale accento alle più rappresentate, quella tedesca e italiana. Ma non esclusivamente. Quindi non solo un progetto bilingue ma un progetto pluriculturale e plurilingue. Una proposta di ampio respiro che solo la scuola può avanzare con uno sguardo che supera scenari che non vogliamo rivedere, conflitti che non vogliamo vivere, ma che alcuni dei nostri bambini hanno vissuto e vivono.
Una proposta, forse troppo utopistica rispetto al bisogno di sapere la lingua tedesca o italiana? Al Fit 2? 

Detto questo, anch'io, come la signora Tagliaferri, auspico una scuola con maggiore scambio e interazione tra le culture, ma nella realtà l'incontro tra tradizioni e lingue diverse è più complesso.  Per questo e per consolidare un cammino comune, ci siamo proposti una strategia sostenibile dei “piccoli passi”, ma passi significativi, come ci testimoniano alcuni formatori che lavorano con noi. Passi che si concretizzano anche in progetti condivisi verso una didattica inclusiva che valorizzi le differenze. 

I progetti comuni, tra scuola in lingua italiana e tedesca, quindi, esistono e sono di non poco rilievo: l'accoglienza delle classi prime, la coltivazione dell'orto, ad esempio, le uscite didattiche, Vom Schaf zur Wolle, eXperiscuola (presentazione museale delle esperienze di scienze realizzate dai bambini), i laboratori realizzati grazie alla preziosa collaborazione con i Centri linguistici, Vorlesetag, Kreativwoche, la settimana verde a Dobbiaco e ancora, la mensa, la pausa, l'interscuola. Ma ancor più quelle collaborazioni sempre più frequenti e ricche che avvengono tra insegnanti e tra bambini che vivono nella stessa scuola e si scambiano idee e materiali. Tutto ciò in un contesto che, anche grazie alla nostra esperienza, si impegna quotidianamente per superare differenze di orari e di programmi. 

Merita invece un po' di chiarezza il riferimento a scuole o sezioni bilingui. Si intendono scuole o classi dove sono presenti bambini italiani e tedeschi? O intendiamo sezioni dove vi è un potenziamento della lingua seconda oltre l'orario previsto? Alle Langer conviviamo con una sezione in lingua tedesca e facciamo potenziamento di L2. 

Si è accennato al problema della selezione per il passaggio alla scuola media. Molte scuole - tra queste anche l'”Ada Negri” che appartiene allo stesso comprensivo e quindi è la prosecuzione logica e logistica del percorso iniziato alla Langer - non fanno selezione ed accolgono i ragazzi che ne fanno richiesta fino al raggiungimento della capienza consentita. Che sia necessaria una riflessione sincera sulla questione è indubitabile. Comunque saremo lieti di accogliere i figli della signora.