Economia | IL FABBISOGNO

Quando mancano i lavoratori

Le aziende altoatesine faticano a trovare personale qualificato. È il tallone d'Achille della crescita locale. L'indagine Excelsior: nel 2017 ricercati 67.280 profili.
Operaio
Foto: Pixabay

Manca personale qualificato alle aziende altoatesine. È il tallone d’Achille del sistema produttivo locale che fatica a trovare gambe, mani e intelligenze per alimentare la crescita economica che sta interessando il territorio. Secondo il sistema informativo Excelsior di Unioncamere sono state 67.280 le figure professionali richieste dalle aziende nel corso del 2017, di cui il 30 per cento considerato di difficile reperimento. Una conseguenza negativa di un’altra positiva, ovvero la piena occupazione che contraddistingue il Sudtirolo sul piano nazionale.

La carenza di personale qualificato rappresenta una sfida per il territorio altoatesino” ravvisa la Camera di commercio di Bolzano della quale fa parte l’Ire, l’Istituto di ricerca economica che ha curato l’indagine. Il bollettino 2017 di Excelsior Informa, che riporta i risultati delle rilevazioni e dei questionari diffusi tra le imprese, segnala 67.280 “entrate previste” nel corso dell’anno scorso (anche se non si riesce a stabilire quante siano andate a buon punto). Il 71% delle realtà economiche ha pianificato un’assunzione nell’anno passato. E i giovani sono il 26% dei nuovi ingressi attesi.

“Negli ultimi tre anni – nota l’ente – l’Alto Adige ha approfittato della favorevole congiuntura internazionale e si prevede che anche nel 2018 l’economia mostrerà una crescita apprezzabile, con effetti positivi sul mercato del lavoro. Da questo punto di vista la provincia si colloca tra le regioni europee con una sostanziale piena occupazione. Molte imprese lamentano tuttavia difficoltà nel reperimento di personale”.

Sul totale di 67.280, la quota maggiore è costituita dalle “professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi” (26.990 persone), seguita da “professioni non qualificate” (11.900), “artigiani e operai specializzati” (8.890). La percentuale che indica la difficoltà di reperimento è più alta per quest’ultima categoria (40,2%) e ancora di più per la fascia “dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione” (41,7%).

Scendendo nel dettaglio delle professioni “più richieste in provincia nel 2017”, gli “addetti nelle attività di ristorazione” (20.720 persone) la fanno da padrone; 8.900 sono invece i lavoratori cercati nella fascia “personale non qualificato nei servizi di pulizia”.

Andando per settori, quelli con il “fabbisogno lavorativo maggiore” sono turismo (29.910 ingressi attesi), commercio (8.790), costruzioni (6.420), altre industrie (3.820), servizi operativi (3.550). Significativo l’esame per livello d’istruzione. Il 43% delle richieste riguarda qualifica e diploma professionale. “Un dato interessante – rileva la Camera di commercio –, soprattutto se confrontato con la media nazionale, pari al 27 per cento. Ciò evidenzia l’esigenza di valorizzare il sistema duale e ottimizzare l’orientamento professionale dei giovani”. Proseguendo, il 6% delle richieste riguarda la laurea, il 29% il diploma  e il 22% la scuola dell’obbligo.

I titoli universitari più ambiti sono economia, ingegneria industriale e ingegneria elettronica e dell’informazione. Per il diploma gli indirizzi sono turismo, enogastronomia e ospitalità, oppure amministrazione, finanza e marketing o ancora meccanica, meccatronica e energia. Per le professionali l’indirizzo prevalente è ristorazione.

Secondo l’ente con sede in via Alto Adige “occorre inoltre potenziare i percorsi universitari maggiormente rilevanti per l’economia locale”: “Un recente studio dell’Ire mostra come in futuro il mercato del lavoro territoriale sarà caratterizzato dalla progressiva specializzazione delle figure professionali. I profili di alto livello saranno sempre più richiesti, in particolare nei settori della produzione di alimenti, nella costruzione di macchinari, nel commercio e nel settore Information Technology”.

Sottolinea l’importanza della formazione Michl Ebner, presidente della Camera di commercio: “Gli investimenti per collaboratori e collaboratrici qualificati e motivati sono importanti non solo per garantire la competitività dell’Alto Adige come localizzazione per le imprese, ma anche per garantire ai giovani adeguate opportunità professionali”.

 

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Massimo Mollica Mer, 01/31/2018 - 08:35

E' evidente che questa sia la notizia del giorno e dovrebbe essere la' argomento più discusso in questo periodo. Come sopperire alla mancanza di figure professionali. E parliamo del nostro territorio. Uno die più avanzati nell'integrazione scuola-lavoro.
Peccato che questo non interessi a nessuno. E allora parliamo di Boschi.

Mer, 01/31/2018 - 08:35 Collegamento permanente