Ambiente | 13,5 milioni di Euro: questa la cifra che è stata rivelata ad Ecomondo a Rimini dalla direttrice di Sasa

Il costo del progetto dei cinque bus a idrogeno svelati a Rimini, ma quanto ci costeranno gli altri venti in arrivo?

La "foglia di fico" dei 5 bus a idrogeno sui 42 bus a gasolio di Sasa e sempre irrisolto il quesito del perché si continuino a boicottare i bus a metano.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

Bisogna recarsi a 400 km di distanza per vedersi spiegato il progetto dei bus a idrogeno a Bolzano? Pare di sì visto che alcuni giorni fa ad Ecomondo la direttrice di Sasa ha illustrato il progetto in una relazione via skype ad un convegno sul tpl. Fa un po' sorridere ma personalmente sorrido un po' meno visto che se con ciò si voleva “creare consapevolezza” nei cittadini, forse bisognerebbe un attimino riflettere su che informazioni sono state date in loco e quelle che poi non sono state mai date. Finalmente è emersa anche la cifra complessiva dei costi, pari a 13,5 milioni di Euro fra il 2012 e il 2016, di cui 4,5 concessi dalla UE, dato questo che stranamente non è stato riferito.

20 nuovi bus a idrogeno per un costo di ben... 45 milioni di Euro per le casse della Provincia?

Prendendo i costi indicati prima, per i prossimi venti bus H2 la Provincia potrebbe scucire l'enormità di circa 45 milioni di Euro, beninteso al netto dei contributi Ue? Il calcolo è semplice. Nel prossimo progetto europeo la UE darà solo 200mila Euro di contributo per ogni nuovo bus, di cui si ipotizzano costi di circa 650mila Euro, quindi 450mila Euro netti per bus. Moltiplicato per 20 siamo ad un contributo UE di 4 milioni di Euro ed ulteriori 9 milioni di Euro (a carico della Provincia, si suppone) per arrivare al costo complessivo d'acquisto di 13 milioni di Euro, beninteso solo per l'acquisto. Prendiamo ora il costo ulteriore di 1,8 milioni di Euro per bus erogato dalla Provincia per i primi cinque bus H2, moltiplichiamolo per 20 ed abbiamo ulteriori 36 milioni di Euro a carico della Provincia. Arriviamo così alla non indifferente cifra di 45 milioni di Euro a carico della Provincia. Giusto per intenderci, se ci limitiamo al costo di acquisto dei prossimi 20 bus H2 a carico della Provincia (9 milioni) e prendiamo ad esempio il costo dichiarato per gli ultimi bus a metano da 12 metri di Verona (221mila Euro), risulta che di bus a metano se ne potrebbero acquistare 40, quindi il doppio

La comunicazione e l'idrogeno...

M'è parso poi stucchevole ironizzare nella relazione della direttrice della Sasa sulle polemiche prima dell'introduzione di tali bus visto che una comunicazione seria e completa non se n'è vista, anzi si può pure parlare di vera debacle in proposito ed i costi del progetto non si trovano ancora oggi da nessuna parte, nemmeno sui siti web di Sasa, Sta e H2Südtirol.

Il costo dell'idrogeno, tuttora molto più caro del metano

E' spuntato fuori anche il costo dell'idrogeno, partito da stratosferici 18 Euro al kg per scendere adesso a meno di 10, anche se così siamo pur sempre a due volte e mezza il costo del carburante di un bus metano di vecchia generazione. Se ce ne fossero di nuovi a metano Euro VI il confronto sarebbe ancor più impietoso a sfavore dei bus H2. Curioso che nell'illustrare la composizione della flotta si evidenzi come primo dato il numero dei bus a metano di Sasa, pari al 45,9% della flotta, peccato che non si siano specificati in quale classe Euro di emissioni si trovino, poi che si sia sottaciuto che trattasi di mezzi che hanno ormai da 8 a 15 anni di vetustà e che altrettanto si sia glissato del prossimo nuovo acquisto di mezzi a gasolio che pare si voglia far rimanere un segreto, certo non un comportamento esemplare per un'azienda in mani pubbliche. Fra l'altro si glissa pure sull'indicare che il resto della flotta sono bus a gasolio, ma forse questo è solo l'effetto del "Dieselgate VW".

Idrogeno, riduzione delle emissioni, ma le alternative più economiche vengono ignorate a favore del gasolio!

Un dato dà da pensare. Se i 5  bus a idrogeno riducono le emissioni di CO2 della flotta del 5%, perché si sono comprati allora nel 2013 42 bus a gasolio e ora se ne vogliono comprare altri ancora, forse addirittura in sostituzione di alcuni vecchi a metano? Di queste ultime intenzioni si continua ostinatamente e cocciutamente a non voler prendere posizione, né da parte delle aziende di tpl (visto che ne vuole comprare pure Sad), né da parte degli enti pubblici proprietari delle stesse. Si sa che con i bus a metano, a parte il risparmio per il costo del carburante, c'è un risparmio immediato del 10% nelle emissioni di CO2, sopra l'80% se si usa il biometano, che rimane incredibilmente un tema del tutto inesplorato in Alto Adige mentre diventerà un importante biocarburante disponibile prossimamente. Non lo sapeva e non lo sa nessuno qui nella "green region"? Quindi capacità di fare scelte strategiche pari a zero, certo idrogeno escluso ma trattasi di un'iniziativa provinciale e non certo di Sasa, ma continuare ad avere i paraocchi sulle scelte oggi disponibili mi sembra un rilevante, grave ed inescusabile errore di valutazione nonché di management visto che in ogni caso la direttiva del Piano Clima di avere solo bus a idrogeno, elettrici e a metano nel 2025 sarà ampiamente disattesa per le scellerate scelte degli scorsi anni al pari delle prossime.

Spero che non si dica che sono polemico se affermo che i 5 bus a idrogeno sono, e lo dimostrano i fatti, una "foglia di fico" per i 42 bus a gasolio comprati nel 2013 ed i prossimi 20 H2 per il numero imprecisato di bus a gasolio che Sasa pare voglia acquistare prossimamente e su cui mantiene, come detto, un rigoroso (imbarazzato?) silenzio.

Sono solo, per così dire, arrabbiatissimo per le chance che si stanno continuando a sprecare a ripetizione, ma tanto “paga Pantalone” e i responsabili di tali scelte mai si ritengono in dovere di dare spiegazioni, forse per via delle loro nomine politiche che li ammantano di infallibilità?