Umwelt | Mobilità del futuro

Il tram, più di una soluzione

Il tram ha avuto un impatto molto positivo nelle città europee dove è stato introdotto. A Bolzano risolverebbe davvero il problema della mobilità?
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Foto: Nicola Cangioli

È partito il conto alla rovescia per il sì o no al tram a Bolzano. La consultazione popolare sul progetto tram si svolgerà il 24 novembre nel capoluogo altoatesino. Discutere se sia giusto o meno fare un referendum sul tema - quando il progetto non è ancora finito e molte informazioni concrete, tanto attese, saranno disponibili solo nei prossimi giorni - serve a poco. La consultazione si farà e tocca alla politica (e non solo) rispondere alla domanda che mi ha fatto un'amica e che in effetti è centrale:

"il tram risolve davvero il problema della mobilità a Bolzano"?

Progetti sulla mobilità, una corsa a ostacoli

La mobilità influisce sulla vita quotidiana di tutti, questo ne fa un argomento che genera emozioni,  sopratutto quando si tratta di fare cambiamenti importanti.

Sì è visto chiaramente nel caso della pista ciclabile in Via Santa Geltrude a Bolzano, dove una ciclabile di pochi centinaia di metri, pensata per collegare il quartiere Oltrisarco e il centro scolastico-sportivo e giovanile alla rete ciclabile cittadina, ha scaturito tante discussioni.

Residenti e commercianti si sono preoccupati - in modo legittimo - degli alberi che sarebbero stati tagliati (per poi essere sostiutiti da nuovi), delle restrizioni causate dal cantiere, dei parcheggi temporaneamente non utilizzabili, dei possibili conflitti con i pedoni, della nuova illuminazione con lampade LED a basso consumo che vista la potenza elettrica minore - si temeva - non avrebbero potuto  illimunare abbastanza la zona e garantire la sicurezza notturna necessaria. Assemblee pubbliche e incontri con i membri della circonscrizione non sembravano riuscire a calmare la situazione. 
 
Finito i lavori, il progetto è stato - quasi a sorpresa - molto apprezzato. I residenti hanno fatto la festa di quartiere sulla nuova ciclabile e ne hanno chiesto il  prolungamento. Col senno di poi, la qualche critica espressa in fase di progettazione è stata anche utile a soddisfare le esigenze dei cittadini durante e dopo il cantiere.

Adesso il tram

Il piano urbano sostenibile della città di Bolzano (il "PUMS" è obbligatorio per le città oltre i 100.000 abitanti) prevede una prima linea di tram dalla funivia del Renon fino a Ponte Adige. Un tratto che dovrebbe in futuro essere prolungato fino a Caldaro e che potrebbe essere seguito da una seconda linea che collegherebbe il centro di Bolzano a Casanova passando per il quartiere Don Bosco. 

La "metropolitana"

Il tram sarà un elemento chiave per creare un sistema di mobilità chiamiamola "metropolitana" perché collegherà due nuove linee interurbane con delle fermate di interscambio con le stazioni ferroviarie.

La prima linea interurbana sarà il tram (Centro-Ponte Adige) e la seconda il nuovo Metrobus che collegerà il centro di Bolzano alla zona industriale e a San Giacomo. Le nuove fermate di interscambio con le ferrovie saranno San Giacomo, Piazza Bersaglio e il centro intermodale a Ponte Adige, dove ci sarà l'interscambio fra Tram, ferrovia e la MeBo grazie ad un ampio parcheggio.
 
Questo sistema di mobilità metropolitana, insieme ai collegamenti trasversali degli autobus potenziati, la rete di ciclabili completata, i sistemi di bike e car-sharing e la galleria di Monte Tondo per il traffico verso Sarentino e San Genesio è stato progettato per essere in grado di gestire un ulteriore aumento del traffico nei prossimi anni, che a quanto hanno stimato gli esperti del PUMS, potrebbe essere pari al 36% in più di quello attuale, in una città come Bolzano dove già si soffre il problema e dove ci sono ancora sfioramenti dei limiti di inquinamento. 
 
Questo PUMS è fatto per offrire un'alternativa alla mobilità individuale e una soluzione per riconquistare lo spazio urbano mettendo al centro le persone e non i mezzi di trasporto.

Tram, un vecchio concetto diventa una nuova soluzione per Bolzano

A Bolzano serve davvero un tram? In tante città europee, compresa Bolzano, nel passato questo mezzo è stato rimosso per far spazio a automobili e autobus perché sembrava vecchio e superato. Ultimamente invece si parla di un grande ritorno dei tram: sistemi di trasporto moderni, comodi, veloci, silenziosi e parzialmente o completamente privi di linee aeree. Il motivo è semplice, le nuove linee di tram aumentano il numero di passeggeri in  media del 50 al 100% su una tratta con gli stessi costi a passeggero, a dirlo è Dirk Heinrichs, coordinatore del dipartimento mobilità e sviluppo urbano dell'Istituto per i trasporti del centro DLR in Germania.

Il potenziale a Bolzano c'è. Un vecchio progetto della linea fino a Ponte Adige - in cui la linea non passava all'ospedale - parlava di un bacino di utenza di 30.000 viaggiatori lungo il tratto. Lungo il nuovo tratto ci sono l'ospedale St.Maurizio e la Claudiana dove viaggano migiaia di persone ogni giorno, diverse scuole fra cui l'Istituto Pascoli e l'Istituto Tecnico Max Valier ed infine tantissimi uffici provinciali e non provinciali nel centro di Bolzano.

Due buoni esempi in Italia per nuove linee tram sono Padova e Firenze. A Firenze adesso si parla di "gradimento record" ed "affollamento" del tram. Personalmente, sono appena stato ad Istanbul, una  città che ha avuto una rete di tram molto importante che negli "anni delle automobili" è quasi interamente sparita. Una delle due nuove linee di tram di Istambul è stata costruita quasi interamente sul vecchio tracciato del tram del 1962 e collega il centro storico alla rete di funicolari, metropolitane e navi attraverso stradine strettissime. Il tram è sempre affollato con residenti e turisti.

Le nuove linee tram aumentano il numero di passegeri nella media dal 50 al 100% su una tratta - con gli stessi costi a passeggero

Anche città della dimensione di Bolzano scelgono il tram. Due città vicino alla mia città di origine in Germania, Ludwigsburg (93.000 abitanti) e Tubinga (89.000) stanno sviluppando nuove linee tram. Beate invece le città che non hanno mai abbandonato il concetto come la nostra vicina Innsbruck (130.000) o Friburgo (230.000) in Germania. Entrambe adesso godono i vantaggi di questa scelta lungimirante. A Karlsruhe (313.000 abitanti), si è da sempre puntato sul tram è si è sviluppato negli anni un sistema tram e tram-treno impressionante chiamato "modello di Karlsruhe", è lungo 600 km (oltre a 70 km di tram "tradizionale") e permette di raggiungere città come Achern, Heilbronn o la città di Freudenstadt situata 600 metri più alto nella foresta nera settentrionale direttamente dalla piazza principale nel centro di Karlsruhe.

I segreti del sucesso dei tram moderni

Come fanno i tram moderni a far aumentare i passeggeri così tanto? Il tram è indipendente dal traffico delle macchine ed è più affidabile e veloce. A questo si aggiunge un'altro aspetto importante, quello della "visibilità" maggiore del tram rispetto a un autobus. In Germania si parla di "Schienenbonus" (il bonus delle rotaie). Cosa vuol dire? In pratica significa che i trasporti su rotaia sono percepiti in modo più positivo rispetto ad altri mezzi: appaiono sistemi più intuitivi e affidabili.

Basti pensare a quando per vacanza o per lavoro ci si reca in una città che non si conosce. Piuttosto che fermarsi a capire come funziona la rete degli autobus, si finisce per preferire un taxi, un auto a noleggio o ci si muove a piedi. Se però esiste una metropolitana, una funivia o un tram ci si avventura con più sicurezza sui mezzi pubblici perché questi tipi di trasporto facilitano l'orientamento e trasmettono quindi più affidabilità. 

E se riuscissimo a portare lo stesso numero di persone nel Metrobus?

Con un sistema di semafori preferenziali agli incroci non si riesce ad aumentare la frequenza dei mezzi di bus o tram senza compromettere in modo importante il traffico delle macchine.

Quindi diventa importante la capacità dei mezzi e li il tram ha un grande vantaggio, visto che un autobus di 18 metri ha una capacità di ca. 70 persone mentre un tram singolo ha una capacità di ca. 170 persone, quindi quasi il triplo (e magari si possono combinare due tram).

Un altro aspetto importante che ci ha spiegato l'Ing. Moroder dell'Ufficio mobilità di Bolzano durante una delle serate di presentazione del PUMS è che i mezzi (autobus o tram) non devono mai essere completamente pieni. Le persone infatti ci mettono molto più tempo a salire e scendere su un mezzo pieno che su un mezzo vuoto. I mezzi pieni accumulano così sempre ritardi.

Le barriere architettoniche

La nostra società sta invecchiando, eliminare barriere architettoniche e consentire una facile accessibilità alle persone anziane e diversamente abili è fondamentale. Io a Bolzano non uso quasi mai l'autobus. L'ho però usato quando, alcuni anni fa, ho avuto una frattura alla gamba e mi dovevo recare spesso in ospedale con le stampelle. Lì mi sono reso conto cosa vogliono dire le barriere architettoniche per chi si muove con difficoltà o ha un passeggino. Un tram moderno che lascia appena pochi centimetri fra la carozza e la fermata sarebbe un grande vantaggio. Anche le bici possono essere comodamente trasportate nei tram.

Unire i quartieri con il centro

Il tram avvicina i quartieri al centro come non riuscirebbe mai a farlo una rete di autobus. In passato ho fatto uno stage a Strassburgo per sei mesi e ho vissuto a circa 6-7 kilometri fuori dalla città, a "Oswald". Non ho vissuto in centro accanto allo studio di ingegneria dove lavoravo e comunque non mi sono mai sentito isolato dalla città: la ciclabile mi portava in 20-25 minuti al lavoro e in centro e a Oswald arrivava il tram: un mezzo moderno, ben sviluppato che a Strasburgo ha trasformato la città dopo la rimozione dei binari negli anni 60 e che adesso raggiunge perfino la città di Kehl oltre confine in Germania. Mi sono sempre mosso in bici, ma quando pioveva forte andavo in tram. A Bolzano il traffico va in tilt quando piove, le persone che vanno in bici prendono l'auto e i turisti si riversano in città a fare shopping e visitare i musei.

Ed i costi?

I costi del tram sono significativi. Ma è anche vero che (come già detto prima) solitamente non sono diversi dai costi a passegero rispetto ai sistemi autobus. Il motivo è che i tram lavorano con meno personale, richiedono meno manutenzione rispetto a un autobus a Diesel e hanno inoltre una durata più lunga (35 anni) rispetto ad un autobus elettrico (8 anni). L'interesse da parte di una società italo francese di realizzare due linee tram a Bolzano a "costo zero" fa capire che il potenziale per gestire delle linee tram pur guadagnando soldi c'è. Ma preferisco anche io come altri il finanziamento da stato, provincia e comune.

Bisogna considerare che questi costi non considerano ancora i costi sociali risparmiati dal tram rispetto agli autobus dovuti all'ulteriore abbasamento dell'inquinamento, il tempo risparmiato nel traffico ed i costi sociali che paga la nostra società quando le persone scelgono di rimanere a casa invece di andare in ospedale o in città perché non riescono ad utilizzare i mezzi pubblici.

Giovani, andate a votare!

Addesso abbiamo l'opportunità di scegliere e decidere il futuro della mobilità a Bolzano. Possiamo votare per una mobilità sostenibile che parte con questa prima linea di tram. Si tratta di una scelta che riguarda tutti e sopratutto i giovani. Il fatto che alla consultazione popolare possano partecipare giovani a partire dai 16 anni è una grande opportunità. 

Una visione

Adesso bisogna credere a una visione. I Bolzanini hanno creduto alle bici quando dalla vecchia ferrovia lungo l'Isarco è stata creata la ciclabile, oggi è diventata una rete intera di piste, che contribuisce in modo determinante alla buona qualità della vita a Bolzano. Ora devono credere al progetto del tram. Il tram non solo risolve il singolo problema della mobilità a Bolzano, ma si iscrive in un concetto più ampio che punta a trasformare la città in uno spazio ancora più a misura delle persone.

Il tram non solo risolve un problema specifico della mobilità bolzanina, ma si iscrive in un concetto più ampio che punta a trasformare la città in uno spazio ancora più a misura delle persone

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Sepp.Bacher Mo., 04.11.2019 - 10:40

Danke, für die sehr wichtigen Informationen, ohne die man bei einer Abstimmung überfordert wäre!
Die einen titeln mit „Un tram che si chiama putiferio“ und hier wird behautet: „silenziosi e parzialmente o completamente privi di linee aeree“. Nun sollte jemand entscheiden, wer recht hat. Ich erinnere mich, dass es in Paris U-Bahn-Linien gibt, die durch eine Art Gummi auf den Rädern, leise fahren, da die Linie auch viel auf der Oberfläche verläuft. Metall auf Metall macht nun mal Lärm, der in Häuserschluchten noch widerhallt.
"La nostra società sta invecchiando, eliminare barriere architettoniche e consentire una facile accessibilità alle persone anziane e diversamente abili è fondamentale." Das ist ein sehr wichtiges Anliegen. Diesbezüglich hatte ich mich schon an die Direktorin der SASA gewand und dann von ihrer Öffentlichkeits-Mitarbeiterin eine zynische Antwort erhalten. Die SASA ist einfach nicht einmal Fahrgast-freundlich, geschweige dem Behinderten- oder Senioren-freundlich!

Mo., 04.11.2019 - 10:40 Permalink
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Pascal Vullo Mo., 04.11.2019 - 12:35

Antwort auf von Sepp.Bacher

Moderne Trams sind mit den alten nicht zu vergleichen. Ein wichtiger Aspekt für den Lärm sind beispielsweise die Bremsen. Alte Technologien von Bremsen führen zu rauhen Oberflächen der Räder/der Schienen und dadurch zu Vibrationen und letztlich zu Lärm. Den deutlichsten Unterschied hört man zwischen alten und modernen Güterwaggons. Hier hat Italien bei der Modernisierung noch viel aufzuholen. Außerdem werden moderne Eisenbahnschienen durch elastische Materialien gegen Körperschall isoliert. Die Tram in Bozen wird vermutlich im Innenstadtbereich ohne Oberleitungen sein und sich außerhalb der Innenstadt an der Oberleitung wieder aufladen. Das wird wohl der sinnvollste Kompromiss sein.

Mo., 04.11.2019 - 12:35 Permalink
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Pascal Vullo Mo., 04.11.2019 - 14:17

Antwort auf von Pascal Vullo

In Freiburg wurden gar Nachtfahrten der Tram als Lärmschutzmaßnahme eingeführt! Wikipedia: "Zum Fahrplanwechsel am 14. Dezember 2014 wurde im Rahmen eines im März desselben Jahres durch den Stadtrat beschlossenen Konzeptes zur Verminderung von Lärm in der Innenstadt erstmals ein durchgängiger Straßenbahn-Nachtverkehr im 30-Minuten-Takt in den Nächten vor Samstagen, Sonntagen und vor ausgewählten Feiertagen eingeführt. [https://de.wikipedia.org/wiki/Stra%C3%9Fenbahn_Freiburg_im_Breisgau]

Mo., 04.11.2019 - 14:17 Permalink
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Michele De Luca Do., 14.11.2019 - 01:06

Leggo: "Quindi diventa importante la capacità dei mezzi e li il tram ha un grande vantaggio, visto che un autobus di 18 metri ha una capacità di ca. 70 persone mentre un tram singolo ha una capacità di ca. 170 persone, quindi quasi il triplo (e magari si possono combinare due tram)."
Da dove salta fuori tale dato dei bus da 18 metri? Un 18 metri come sulla linea 131 ha una capienza totale di 163 passeggeri. Il tram bolzanino (inizialmente e per mesi dato a 40 metri e 300 passeggeri) sarà di 32 metri con 220 passeggeri, come appreso dalle riunioni del comitato del sì... ooppsss... di tram.bz. Quindi sostituibile da poco meno di 2 bus da 12 metri (!). Già una combinazione 18m + 12m darebbe un capacità superiore al tram: 263 persone.
A seguire leggo "... che i mezzi (autobus o tram) non devono mai essere completamente pieni. Le persone infatti ci mettono molto più tempo a salire e scendere su un mezzo pieno che su un mezzo vuoto. I mezzi pieni accumulano così sempre ritardi." Commento così: siamo forse su "Scherzi a parte?".
Per il resto prendo atto che si pensa di installare il tram senza far diminuire il traffico se non con un ragionamento eminentemente volontario. Le code di auto in entrata a Bolzano su viale Druso, quasi sempre intasato a qualsiasi ora della giornata, per non parlare di quelle in uscita nel tardo pomeriggio, si pensa di risolverle "convincendo" gli automobilisti a salire sul tram con una pacca sulla spalla?
Piccolo ulteriore problema: siccome il "tram verso l'Oltradige" è diventato il "tram dell'ospedale", quanti pendolari si intende convincere a salire sul tram?
Certo, se poi i tecnici della Sta sono andati a vedere il tram a Karlsruhe, Palermo (!) e Siviglia (!!), beh, allora si capisce davvero tutto.

Do., 14.11.2019 - 01:06 Permalink
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Salto User
Margot Wittig Do., 21.11.2019 - 22:23

Non è concepibile che il gruppo del „no al tram“ sfrutti un mezzo democratico come il referendum consultivo per fini elettorali, bloccando il progetto strategico per la mobilità sostenibile di Bolzano (PUMS), sostenuto finalmente anche dalla Provincia: attualmente il progetto del tram è ancora in via di elaborazione ed è inserito nel piano strategico complessivo, in modo da poter richiedere fondi statali ed europei importanti per la realizzazione dell’intero progetto. Il Comune potrà ottenere questi fondi solamente, se riuscirà a presentare un progetto di infrastrutture innovative come il tram che consentano di alleggerire le città dalla morsa del traffico individuale (come attuato già in parecchie città europee). Il progetto però va presentato entro il 31.12.2019, e dopo l’approvazione è prevista una discussione con metodi partecipativi con i cittadini.

Questo referendum anche se appare insensato e costa ai cittadini la bellezza di 200.000.-€, ha comunque portato con se un effetto positivo: i cittadini si sono finalmente confrontati con il futuro della loro città, hanno posto numerose domande e portato alla luce ancora tanti problemi da risolvere, in modo che il progetto finale stesso possa tenere conto di questi inputs.
I contributi hanno anche apportato valore aggiunto agli abitanti che hanno affrontato in modo olistico i problemi dello sviluppo urbano: vedi questo articolo di Pascal Vullo o quello di Thomas Huck sempre su Salto:
https://www.salto.bz/de/article/12112019/die-schienen-sasa
Qui in breve ancora i punti più importanti che sottolineano la sostenibilità del progetto del tram per la cittá di Bz:
- è noto che un comportamento su strada veloce, sicuro e senza scosse del tram attirerebbe nuove utenze e soddisferebbe l’impegno del Comune di incrementare l’uso del mezzo pubblico dal 10%al 20%, mentre l’uso di nuovi bus, anche se elettrici, non consentirebbe il raggiungimento di questo obiettivo;
- barriere architettoniche: per persone anziane, con deambulazione compromessa oppure cittadine con carrozzine il tram permette un accesso libero, in quanto accostamento del mezzo ed accesso stesso avverrebbero direttamente dal marciapiede senza differenza di livello;
- gli autobus sovvraffolati nei periodi di punta non possono garantire di viaggiare in orario, perchè devono permettere ai passeggeri di salire e scendere, ma anche di obliterare in tempi più lunghi, mentre il tram con molta più capienza e più accessi potrebbe garantire uno svolgimento più tempestivo;
– il tram va inteso come una pedina nel sistema integrato su rotaie in Alto Adige: il previsto collegamento tra le varie stazioni ferroviarie (Bolzano Centro, Oltrisarco/San Giacomo, Bolzano Sud, Casanova e Ponte Adige) deve essere messo in condizione di assorbire l’intero traffico pubblico futuro attraverso punti di incontro giustamente sincronizzati, integrando alle fermate anche autobus, carsharing e bikesharing;
- lo spazio pubblico come punto d’incontro sociale, che sarà punto centrale nella futura pianificazione urbanistica, potrà venir inglobato fin da subito nella progettazione del tram, creando degli spazi a misura d’uomo, occupati sempre di meno da mezzi privati motorizzati.
- costi: anche se sono da prevedere di elevati costi di costruzione, il tram è un’infrastruttura che nel calcolo costi-benefici risulta vincente: sia per la durata rispetto agli stessi autobus elettrici (35 anni versus 8 anni) che per i costi di esercizio: il tram necessita di meno personale e di meno manutenzione.
- impatto ambientale: l’inquinamento acustico e dell’aria del tram sono inferiori a quelli degli autobus e quì bisogna menzionare anche la produzione e lo smaltimento molto inquinanti delle batterie necessarie per il funzionamento dgli autobus!
è comunque ovvio che anche in tempi brevi sono necessari e fattibili tanti piccoli progetti e accorgimenti per liberare la città dalla morsa del traffico.

Theil Winfried, Alessia Politi, Margot Wittig, Sigrid Pernthaler, Christoph Mayr Fingerle, Bernhard Oberrauch, membri di lab:bz, città nostra: Unsere Stadt

Do., 21.11.2019 - 22:23 Permalink