Politik | I risultati

“Contenti di dare voce ai migranti”

Parlano Jennifer Michael e Mamadou Diallo, neoeletti nella Consulta stranieri: “Comunicare bene aiuta l’integrazione”. Ecco i nomi dei 17 prescelti. Bassa l’affluenza.
Consulta stranieri
Foto: Comune Bz

“Sono contentissima. Per me è una grande opportunità entrare nell’assemblea. Ci sono tante cose da fare, sicuramente la più importante è aiutare a comunicare. Senza dialogo non c’è integrazione, le persone che vengono qui per vivere non possono raccontare agli altri chi sono”. Jennifer Michael, 25 anni, di nazionalità nigeriana, studentessa dell’università di Bolzano nei corsi di computer science e lavoro sociale, ha appena saputo dell’elezione nella Consulta immigrati di Bolzano. Con lei altri 16 “portavoce” dei cittadini dei Paesi esterni all’Unione europea che hanno scelto di vivere nel capoluogo. Come Mamadou Saliou Diallo, 21enne originario della Guinea, a Bolzano studente di quarta superiore alla scuola Claudia de Medici, indirizzo commerciale: “Tanti nostri fratelli dell’Africa - racconta - non riescono a comunicare bene e la gente, sento i discorsi sui mezzi pubblici, pensa male di loro: ma solo perché non li conosce”.

 

Chi entra nella Consulta

Ecco dunque gli eletti, scelti ieri tra 36 aspiranti da 1.401 votanti su 10.107 aventi diritto. Oltre a Diallo e Michael sono Habib Akbar, classe 1989, del Pakistan, Johir Faruk, classe 1991, del Bangladesh, i connazionali Anuka Hossain (1985) e Anowar Hossain (1974), Oumar Kande (1990), del Senegal, Marina Cà Mendes (1995), della Guinea Bissau, Muhammad Noman (1991), del Pakistan, Cinthia Omuruyi (1978) della Nigeria, Tara Chand Panwar (1965), dell’India, Monica Carolina Rodriguez Natteri (1972), del Perù, Lyudmyla Solomon (1966), dell’Ucraina, Cong Wu (1975), della Cina, il connazionale Pin Wu Chi (1962), Mohammad Zafar Zaheer Ud Din (1973), del Pakistan, Abdelaziz Zemrane (1966), del Marocco.

Sono contento di poter partecipare e capire come funziona la città, che vivo come il mio proprio Paese. Per gli stranieri occorre lavorare sulla fiducia (Malik Diallo, Guinea)

 

Affluenza in calo al 13,86%

Il Comune che ha reso noto l’esito delle urne aperte ieri nella sede municipale sottolinea come la nuova Consulta, eletta da 4.862 donne e 5.245 uomini) sia rappresentativa di tutte le macro-aree geografiche: 9 sono i componenti da Asia e Oceania, 6 dell’Africa, uno da Europa non Ue e uno dalle Americhe. Sempre l’amministrazione ricorda che mentre questa volta l’affluenza è stata del 13,86%, nella scorsa tornata del 2009 era pari 25,80%. Dunque il dato non è particolarmente confortante ed era stato proprio il timore di una bassa partecipazione elettorale a porre dei dubbi alle nuove elezioni, osteggiate dal precedente assessore Sandro Repetto (Pd) e volute invece dai Verdi.

 Tanti fratelli dall’Africa faticano a trovare casa in affitto e sento cosa dice di loro la gente sugli autobus. Ma se imparano a comunicare la gente capirà che sono brave persone

 

La missione: integrazione e conoscenza

Affluenza a parte, i nuovi rappresentanti intendono dare piena funzionalità all’organismo che è pensato come punto di raccordo con le istituzioni politiche locali. Ciascun eletto ha una sua storia, fatta anche di difficoltà superate, e un bagaglio che può mettere a disposizione sia della comunità che degli altri migranti. Diallo, che oggi oltre a studiare collabora con la Caritas, è venuto in Italia tre anni fa, attraverso la Libia, e da due è a Bolzano. Dove si trova bene e, racconta, c’è la sua vita. “Sono contento di poter partecipare e capire come funziona la città, che vivo come il mio proprio Paese. Per gli stranieri occorre lavorare sulla fiducia, ad esempio tanti non trovano casa in affitto perché la gente non li conosce. Se non riescono a comunicare bene gli altri non potranno mai sapere chi sono e scoprire che sono brave persone”.

Il Comune di Bolzano ha dato una grande opportunità e considero la mia elezione una porta aperta. Riguardo al rapporto con gli stranieri, non c’è integrazione senza comunicazione (Jennifer Micheal, Nigeria).

 

 

Jennifer Michael la pensa allo stesso modo: “Il Comune di Bolzano ha dato una grande opportunità e considero la mia elezione una porta aperta. Riguardo al confronto con gli stranieri, non c’è integrazione senza comunicazione. La gente deve credere ai migranti e i migranti devono credere in se stessi. Noi ci impegneremo per il dialogo”.