Politik | Il passo indietro

“È stato un errore”

Il direttore di RaiNews Antonio Di Bella rettifica: “ho confuso Eva Klotz con suo padre, mi scuso per questo”.
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Foto: ADN Kronos

salto.bz : Direttore, si è trattato in sostanza di uno scivolone nella foga del dibattito?
Antonio Di Bella - Colgo l’occasione per precisare che ovviamente si è trattato di un mio lapsus: ho confuso Eva Klotz con il padre. Mantengo la critica per il fatto che Stato eroghi 960mila euro di pensione ad una politica che da sempre promuove la secessione del Sudtirolo dall’Italia. Ma non ho difficoltà a precisare che nessun reato di sangue è stato attribuito ad Eva Klotz né io volevo attribuirglielo

Quindi secondo lei non è vero che lo Stato Italiano mantiene un atteggiamento di favore nei confronti di alcuni ‘terroristi’. Come aveva fatto intendere nella sua affermazione che aveva fatto seguito a quella di Jonathan Pacifici per quanto riguarda il comportamento dell’autorità palestinese. 
Si tratta di due realtà completamente diverse e non paragonabili. Ma un problema delle pensioni d’oro esiste ed infatti è al centro di un dibattito parlamentare. In alcuni casi queste pensioni appaiano più stridenti e in altri meno, ma credo che si debba valutare caso per caso, una volta fatta una revisione come sta di fatto già avvenendo in generale. 

Qual è il suo rapporto con la realtà altoatesina? 
La conosco poco ed è per questo che sono incorso nell’errore. Ho girato il mondo, ma l’Alto Adige è uno dei luoghi che non conosco, se non tramite il mio amico e collega Ennio Chiodi che è stato il mio direttore al TG3 per tanto tempo. Le imprecisioni intervengono quando si parla di cose che non si conoscono a fondo. La vostra è una realtà interessante che va approfondita con cognizione di causa. 

Il Direttore di RaiNews definisce Eva Klotz una terrorista

 

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Harald Knoflach Do., 08.06.2017 - 12:26

Ich finde diese Anspielung im Sinne von "das italienische Geld nimmt sie aber gern" immer befremdlich und dumm obendrein. Man muss Eva Klotz' Ansicht nicht teilen, aber die Forderung nach Selbstbestimmung ist eine völlig legitime demokratische Meinungsäußerung. Sie beschreitet einen demokratischen Weg zur Erreichung dieses Zieles. Also muss sie sich zwangsläufig in Italien politisch betätigen und somit steht ihr "italienisches Geld" zu. Wobei dieses "soldi italiani"-Argument generell ein Blödsinn ist. Zum einen wurde ihr Politikergehalt auch von Steuern ihrer Anhänger mitfinanziert. Zum anderen funktioniert das System so. Auch ich hatte beispielsweise nicht das Geringste mit Silvio Berlusconi gemeinsam. Dennoch ist es selbstverständlich, dass ich mit meinen Steuern das Gehalt eines gewählten Ministerpräsidenten mitfinanziere - auch wenn dieser eine Politik macht, die überhaupt nicht in meinem Sinne ist. Das nennt man Demokratie.

Do., 08.06.2017 - 12:26 Permalink
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Floriana Gavazzi Do., 08.06.2017 - 14:53

Se non si conosce la storia altoatesina nella sua straordinaria complessità, meglio non avventurarsi in giudizi "tranchants". Si rischia di combinare guai.
Chi lavora da anni nella sede regionale della Rai ne è consapevole.

Do., 08.06.2017 - 14:53 Permalink
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Christoph Moar Do., 08.06.2017 - 17:45

"Mantengo la critica per il fatto che lo Stato eroghi 960mila euro di pensione ad una politica che da sempre promuove la secessione del Sudtirolo dall’Italia."

Peccato non avere la possibilità di approfondire con Di Bella il ragionamento che - come sembrerebbe da questa intervista - lui continua a ritenere fondato: sul fatto che lo stato debba o non debba pagare pensioni a politici con programmi politici secessionisti. Non capisco come un giornalista possa anche solo ipotizzare una tale logica. Significa che stipendi e pensioni pubbliche possono essere pagate solo a persone "a linea" di governo?

Se dovesse leggere queste righe, direttore, mi spieghi gentilmente il concetto. Dobbiamo togliere stipendi, pensioni e vitalizi a Bossi e ai vari secessionisti della situazione? O abbiamo due pesi e due misure?

Do., 08.06.2017 - 17:45 Permalink
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Martin B. Fr., 09.06.2017 - 00:39

In einer Endlosschleife hören wir vom Selbstbedienungsladen RAI bei Positionen, Löhnen und dann Pensionen. Wenn diese Herren sich als Moralinstanzen aufführen, vergessen sie das niemand sie als solche wahrnimmt und sie nur Beifall von jenen erhalten die aus verschiedenen Gründen gewisse Aussagen von vorherein unterstützen. Insgesamt ist bedenklich das nunmehr in Italien seit Jahren bezüglich Südtiroler die Schublade "Reich, erhalten italienisches Geld, sind undankbar, usw." gespielt wird. Diese ständigen einseitigen Stellungnahmen dringen tief in die Wahrnehmung der breiten Staatsbevölkerung ein und konditionieren zukünftig sicherlich auch politisch die Spielräume und Fairness.

Fr., 09.06.2017 - 00:39 Permalink