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La Provincia cambia le regole per i partenariati pubblico-privato (PPP). L'assessore Bessone: "Obbligo di non divulgazione per una procedura più uniforme ed efficiente".
Assessore Massimo Bessone al rifugio Bicchiere con operai
Foto: Asp

In materia di Partenariato Pubblico Privato (PPP), dal 2018 a oggi, la Provincia di Bolzano ha introdotto modifiche significative. Modifiche volte, secondo l'amministrazione provinciale, "a semplificare e accelerare la realizzazione di opere pubbliche e a rilanciare gli investimenti infrastrutturali in tempi di crisi economica e sociale" ma che necessitavano di un ulteriore adeguamento al contesto giuridico. Per questo motivo la Ripartizione provinciale patrimonio ha elaborato nuove linee guida per la gestione della procedura PPP, approvate dalla Giunta ieri (8 febbraio) su proposta dell'assessore all'edilizia e al patrimonio Massimo Bessone.

Si tratta di una procedura uniforme ed efficiente – sottolinea Bessone – che si applica sia ai progetti di partenariato pubblico-privato d'iniziativa privata che ai progetti di partenariato pubblico-privato d'iniziativa pubblica”. È importante distinguere tra queste due forme di partenariato pubblico-privato, ricorda Bessone: i progetti di iniziativa privata hanno come oggetto interventi pubblici di competenza esclusiva o predominante della pubblica amministrazione, ma che non sono previsti nella programmazione della stessa. Quelli di iniziativa pubblica, ovvero proposti da soggetti privati su sollecitazione pubblica, sono proposte relative a progetti che la pubblica amministrazione vuole realizzare.

 

Le novità

 

D'ora in avanti tutti i progetti PPP devono essere presentati alla Ripartizione provinciale patrimonio. In caso di progetti PPP di iniziativa privata, la Ripartizione provinciale patrimonio verifica se la competenza è della Giunta provinciale (e non di un'altra unità amministrativa pubblica). In caso affermativo, la Giunta provinciale viene informata del progetto in modalità promemoria, verifica se questo risponde alle strategie di pianificazione e sviluppo dell'Amministrazione provinciale e decide se avviare la procedura di valutazione di 90 giorni, con o senza l'ausilio della Conferenza dei servizi. Nel caso di un'attivazione della Conferenza dei servizi, la persona Responsabile del procedimento o il Presidente della Conferenza dei servizi dà un parere finale sulla fattibilità del progetto presentato. A seguire la Giunta decide se inserire o meno il progetto nel programma e nella pianificazione finanziaria.

Importante novità è l'introduzione dell'obbligo di non divulgazione: “Al fine di garantire una verifica obiettiva delle proposte progettuali, il proponente privato si impegna a non divulgare alcuna informazione in merito al progetto fino alla conclusione della relativa procedura di valutazione di fattibilità e successiva delibera della Giunta – spiega l'assessore Bessone - Questo per preservare l'integrità del procedimento”.

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alfred frei Mi., 09.02.2022 - 09:58

.......e le possibilità di verifica e di controllo del Consiglio provinciale come si riportano all'introduzione dell'obbligo di non divulgazione ?

Mi., 09.02.2022 - 09:58 Permalink