Politik | Otto marzo

“Basta mimose, ascoltateci”

Sciopero femminista e transfemminista di Non Una Di Meno sui Prati del Talvera, a 50 anni dal coming out di Mariasilvia Spolato: “Serve un reddito di autodeterminazione”.
Non Una Di Meno, sciopero otto marzo
Foto: Salto.bz

“Oggi non è la festa della donna, ma la giornata internazionale della donna”: lə attivistə di Non Una Di Meno Bolzano (NUDM) si alternano al microfono, installato sui prati del Talvera nel tardo pomeriggio di ieri per lo sciopero femminista e transfemminista dell’otto marzo. “Siamo stanche e incazzate di essere svalutate sempre, di ricevere le solite mimose del cazzo. Cari uomini, dove siete gli altri 365 giorni l’anno? Non vogliamo gli auguri, ma essere ascoltate” gridano le femministe bolzanine, ringraziando “le antenate” che con le proprie lotte hanno conquistato voce e diritti. “Dal 2017 NUDM ha dato un nuovo significato alla data dell’8 marzo, trasformandola in uno sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo”, ovvero dal lavoro gratuito quotidiano di cura, che pesa in misura enorme sulle donne. Uno sciopero “dal sistema “eteropatriarcale e capitalista”, perché “la rivoluzione sarà transfemminista o non sarà”.

 

 

Un reddito contro la violenza

 

C’è spazio anche per un’analisi sull’impegno delle istituzioni nel combattere la violenza di genere: “Le misure contro la violenza di genere sono insufficienti, mancano fondi. Solo tre milioni di euro di finanziamento diretto alle donne, a livello nazionale, vengono spacciati per adeguata misura” denuncia a gran voce NUDM, raffrontando la cifra ai tre miliardi di euro stanziati in sette anni per la lotta alla povertà, “evidentemente lo Stato non vuole sradicare il fenomeno”. Le femministe chiedono un reddito di autodeterminazione incondizionato come garanzia per l’indipendenza economica delle donne, di autonomia dai ricatti e prevenzione della violenza economica.

 

 

La parola poi è passata allə attivistə di Centaurus-Arcigay - che hanno ricordato i cinquant'anni dal coming out di Mariasilvia Spolato, prima donna in Italia a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità e pioniera del movimento per i diritti LGBTQI+, morta a Bolzano nel 2018 dopo anni trascorsi senza fissa dimora - e alle due attiviste guatemalteche di Asoremi, in Alto Adige nell’ambito di “Operation Daywork” per raccontare la loro esperienza di lotta alle discriminazioni di genere e supporto alle donne indigene del Guatemala.

 

La diretta di Radio Tandem dalla manifestazione sui Prati del Talvera a Bolzano: