Chronik | #Fridaysforfuture

“Politici svegliatevi!”

Il secondo venerdì per il pianeta a Bolzano. Qualche defezione e distinguo tra i promotori, ma la protesta continua: “Solo la Ue può salvarci”. Le voci e la fotogallery
Corteo studenti marzo 2019
Foto: salto.bz/N.Arrigoni

Una nuova giornata di sole, un altro venerdì di sciopero, di lotta pacifica e festante dei giovani altoatesini per il clima. Gli studenti sudtirolesi sono tornati in piazza, in concomitanza con tante altre città del mondo (anche Trento), per la seconda volta in un mese. Con qualche defezione - i partecipanti sono scesi da 2.000 a 1.500 circa, per il calo fisiologico del bis e la mancanza dalle valli - ma sempre per lo stesso obiettivo: chiedere alle istituzioni azioni concrete per invertire il riscaldamento globale, salvando il pianeta su cui soprattutto le nuove generazioni si troveranno a vivere. 

 

 

Make clima great again

 

Politici svegliatevi, make clima great again, wir haben keinen Planet b sono alcuni dei cartelli portati in alto dal corteo che dal tribunale è arrivato a piazza Magnago, introdotto dalle forze dell’ordine e guidato dai portavoce del comitato. Si tratta dell’organismo che ha preso dalla Consulta degli studenti l’onere di continuare a Bolzano i #Fridaysforfuture, nati in tutto il mondo sulla scintilla scoccata da Greta Thunberg

Dopo la prima manifestazione abbiamo acquisito visibilità” racconta Jacopo Bocchi, rimasto in piazza Magnago a montare gli altoparlanti da 230 watt l’uno. Studente del Rainerum, liceo scientifico, attende l’arrivo dei compagni delle scuole tedesche e da quelle italiane, vedi i licei Pascoli, Torricelli, meno (a quanto sembra) dal Galilei. “Il nostro obiettivo - dice - è sicuramente far rispettare gli accordi sul clima di Parigi, che sono stati praticamente disattesi e che gli Stati Uniti di Trump hanno snobbato”. 

 

 

Mentre lui e altri giovani preparano l’attrezzatura, il corteo attraversa ponte Talvera e si dirige verso piazza Walther. “Non rubate il nostro futuro” urlano ragazze e ragazzi. “Siamo qui, tedeschi e italiani, assieme con altri giovani in 123 Paesi del mondo” dice uno dei portavoce parlando con il megafono davanti alla prima fila che porta lo striscione Fridaysforfuture.  

Wir sind nicht bei Disney, es gibt nicht immer ein Happy End dice un altro cartello. Nessun lieto fine per il salvataggio del pianeta, ancora non si vede un’inversione di tendenza rispetto al riscaldamento globale e agli eventi meteorologici sempre più concentrati e devastanti. Anche a livello locale il maltempo è diventato una minaccia. Insomma, “politici svegliatevi, fate qualcosa”, è il grido che riecheggia fino a piazza Magnago. 

 

 

Siamo qui, senza colori politici, per difendere l’ambiente” dice Daniele Di Lucrezia, del comitato. Paolo Sticcotti è tra coloro che non si risparmiano nell’avanzata del corteo. Sul calo di partecipanti ammette: “Non si poteva chiedere un nuovo sforzo ad esempio a chi viene dalle valli. Inoltre, l’idea di replicare l’evento in maniera uguale ha forse scoraggiato qualcuno”. Emerge il dibattito in corso tra gli studenti. Chi optava per la Consulta, ritenendola più trasversale, non ha gradito il passaggio ad un comitato ritenuto troppo schiacciato sulle posizioni di Pd e Verdi. 

 

 

Ma non importa, la piazza del potere provinciale si è (quasi) riempita e la giornata è dedicata alla protesta sonora, ma anche festante, al protagonismo dei giovani. Se non agiscono loro, che si troveranno eredi di un pianeta “ammalato”, chi lo farà? “Vogliamo che il mondo sia in condizioni migliori, per noi e per i nostri figli” dicono, già consapevoli, Anastasia e Samira, 15 anni, venute dal liceo Gandhi di Merano.

Pearl Bianco, presidente del comitato, taglia corto sulle critiche interne: “Io non sono sicura che ci sia un calo, siamo sempre tantissimi. Il messaggio deve arrivare ai potenti del mondo, ai politici delle grandi potenze, alle multinazionali. Ma anche il Parlamento europeo e la Provincia di Bolzano possono fare qualcosa, in quest’ultimo caso attuando tutto il programma per il clima del 2011”.

 

 

In piazza ci sono anche loro, i rappresentanti eletti. Del M5s e dei Verdi, naturalmente, che con cartelli aderiscono all’evento. “Per darsi continuità, il movimento potrebbe inserire l’approfondimento sul clima nell’attività scolastica, con seminari, gruppi di lavoro e attività riconosciute nella valutazione degli insegnanti” dice Riccardo Dello Sbarba.

 

 

A fianco della sede della giunta provinciale un ragazzo indossa la bandiera blu dell’Unione europea. È Georg Kofler, venuto assieme all’amico Max Walder dai banchi dell’istituto tecnologico Max Valier di Bolzano. “Questa giornata è importante, per far sentire forte la nostra voce ai politici, perché ci ascoltino. La Ue è l’unica istituzione che può cambiare le cose” dicono entrambi. 

Mentre il secondo raduno sfuma, il movimento spontaneo dei Fridaysforfuture si interroga su come proseguire. C’è chi parla di una manifestazione a Roma, per fare pressione sul governo italiano, e chi di eventi capillari nei centri altoatesini. Il confronto prosegue, così come “l’onda verde”.