Politik | Comune di Bolzano

Ok al “progetto del secolo”

Il consiglio approva a larga maggioranza la variante per l’areale: 29 sì, anche da CasaPound e Forza Italia. Astenuta la Lega, che “loda” il sindaco. Solo 2 no dal M5s.
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Foto: Salto.bz

L’ok finale è arrivato poco dopo le 20, al termine di una seduta veloce che chiude un lungo dibattito, iniziato mercoledì scorso dopo la bocciatura della mozione di sfiducia per la giunta. In quell’occasione i voti a favore del sindaco erano stati 27: per l’areale ferroviario, definito “il progetto del secolo” in Aula e sul quale il primo cittadino aveva posto una sorta di “questione di fiducia” - di fronte un consenso degli eletti piuttosto generalizzato -, i sì sono stati 29. Il disco verde del consiglio comunale vale non solo come ratifica alla firma posta da Caramaschi, assieme a Kompatscher e a Rfi, all’accordo di programma, ma anche come variante urbanistica. Visto che in ballo c’è un’operazione da un miliardo di euro, capace sulla carta di ridisegnare e riequilibrare il capoluogo, in pochi se la sono sentita di mettere il cappello sul no: solo i 5 stelle l’hanno fatto, motivando le proprie contrarietà. Ma ecco tutte le posizioni del dibattito.

 

Consenso allargato

 

Ad aprire le danze è Caramaschi che difende una volta per tutte il percorso avviato, soprattutto dalle critiche sull’affidamento ad un operatore privato unico (punto che ha spinto alle dimissioni di Christoph Baur): “Il Comune - afferma - non avrebbe la forza per investimenti dell’ordine di grandezza di 200 milioni di euro per spostare i binari, diventerebbe il municipio più disastrato d’Italia. E lo strumento del Puvat, il programma urbano di valorizzazione territoriale non è modificabile dal consiglio comunale, per volontà del legislatore visto che ha valenza economica anche per l’indebitamento delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, l’affidamento unico consentirà di mettere in moto lo stesso tante forze produttive anche locali. Dunque, è tempo di avere coraggio e prendere una decisione, dire sì o no per lo sviluppo di Bolzano nel prossimo futuro”.

 

 

Claudio Della Ratta, socialista eletto nella lista Pd, apre le dichiarazioni di voto. “La striscia marrone che si vede salendo al Renon diventerà una cosa troppo bella. I timori si hanno ma è impossibile votare contro”. Segue Tobias Planer, per il gruppo dei Verdi: “Questo è l’esito di un processo complesso durato 20 anni, un progetto di modernizzazione della stazione e di recupero urbanistico che unisce il centro storico con i Piani e Rencio. Nasce un quartiere moderno con strutture pubbliche importanti, casa di riposo, centro di cultura, piscina, paseo verde. E la regia è pubblica”.

Alessandro Huber, capogruppo del Pd, parla di “un rione che tra vent’anni ospiterà le famiglie, a misura di bolzanine e bolzanini”: “Certo, nel bando ci sarà spazio per il profitto ma con paletti precisi dall’amministrazione pubblica”.

Sebastian Seehauser, capogruppo Svp, precisa che il voto è “un grande primo passo”: “Ora Comune e Provincia devono impegnarsi affinché questa visione di futuro che ci dà questo progetto del secolo si realizzi in maniera positiva come ce la immaginiamo. Nel centro di Bolzano avremo nuove strutture pubbliche, case e una nuova mobilità”.

 

Sì di CasaPound, 5 stelle contrari

 

Il dibattito prosegue alternando minoranze e maggioranza. Marco Caruso (misto) annuncia voto favorevole “per l’avvio della riqualificazione”, pur conservando dei dubbi sulla possibilità “di speculazioni”. “Una zona della città inaccessibile - dice - diventerà fruibile e il Comune avrà strade, ciclabili e strutture che oggi non ha”. Maurizio Puglisi Ghizzi (CasaPound), rivela che il partito di estrema destra è partito “da un no, per arrivare infine a un sì”: “Si completa la chiusura del centro, siamo favorevoli ma rimarremo vigili sulla fase successiva”.

Dalla coalizione di giunta Nicol Mastella (Lista Gennaccaro), torna a parlare di “progetto del secolo” e di responsabile sì al recupero urbanistico. Con lei Matteo Bonvicini, eletto nel Pd: “Ho sentito per anni dire che Bolzano è stata abbandonata dalla Provincia. Ecco, questa è l’occasione per sviluppare la città”.

Maria Teresa Fortini per il M5s spezza il clima di idillio: “Siamo favorevoli al recupero dell’areale ma non a questo bando, che reca l’evidente rischio per l’affidamento ad un soggetto unico. Si apre agli speculatori stranieri, con tanti soldi, che toglieranno lavoro alle imprese locali. Per la soluzione abitativa bisogna invece lavorare sugli alloggi sfitti”.

 

 

Si prosegue e non ci sono altri no. Alberto Sigismondi (Alleanza per Bolzano-Forza Italia) ribadisce il sì annunciato mercoledì anche per Giovanni Benussi: “Do fiducia alla giunta per un’idea diventata un programma. Speriamo facciate la cosa giusta”.

Davide Costa (misto), ex dei 5 stelle, annuncia l’astensione, criticando il fatto che in consiglio vale come un voto contrario. “Mi piace la volontà di dare vita a una parte di città morta, non mi sono piaciute le procedure adottate”. 

Mauro Randi, di Noi per Bolzano, esorta a “passare il testimone al futuro, recuperando quel pezzo di città chiamata Siberia non solo per il freddo, ma perché sempre percepita lontana”. Chiara Rabini dei Verdi auspica che la nuova stazione, accogliente anche verso le persone svantaggiate, possa ospitare “treni veloci, capaci di collegare ancora meglio Bolzano e rendere superfluo l’aeroporto”.

 

Dalla Lega i “complimenti” a sindaco e tecnici

 

C’è spazio ancora per Luigi Nevola, in rappresentanza della Lega. Astensione anche dal Carroccio, così come poco dopo annuncerà Gabriele Giovanetti per Il centrodestra-Uniti per Bolzano. “La Lega non è contraria alle grandi opere - dice Nevola -, ma non ci è piaciuta questa corsa negli ultimi tre mesi per l’areale. Detto questo complimenti al sindaco e a tutti i tecnici che hanno lavorato. Speriamo però che progetti belli sulla carta non diventino un incubo nella realizzazione pratica”.

Si chiude con Silvano Baratta (Pd), che pur a favore ribadisce le critiche al sindaco sulla mancata informazione ai consiglieri, e Giovanetti: “Questa giunta, a cui io non affiderei nemmeno un condominio, ha il compito di porre le basi di un progetto innovativo e imporatante”. Sono le ultime parole prima del voto, salutato alla lettura del risultato (29 sì, 2 no e 5 astenuti) dagli applausi del consiglio.