Politik | L'intervista

“La Lega? Non è più quella di prima”

Carlo Vettori sulla sua uscita dal partito di Salvini, il futuro e la fantapolitica, il rapporto con il commissario Bosatra, i “deficienti”, e le amicizie giuste.
Carlo Vettori
Foto: Carlo Vettori

salto.bz: Vettori, com’è iniziato il suo primo giorno da ex leghista?

Carlo Vettori: Portando i miei figli a scuola, non è stata una mattina particolarmente diversa rispetto alle altre.

La rottura con il partito era nell’aria. Lascia la Lega con rancore?

Ho cercato di non far trapelare il mio disagio finora, ma non posso credere che all’interno della Lega la mia decisione giunga inaspettata. Sono entrato nel partito con un’idea ben precisa di inclusione di tutti i gruppi linguistici nel rispetto di una politica liberale di destra e a oggi vedo che tutto quello che era la forza della Lega, quella di distaccarsi da altri partiti di area, prettamente italiani, sta scemando. Tuttavia non ho rancori né sassolini da togliermi dalle scarpe. Me ne vado in punta di piedi, come sono entrato.

La Lega come l’ho conosciuta io faceva molta leva sull’autonomia politica dei territori. Bolzano decideva per sé pur seguendo il canovaccio della linea federale. Oggi quello che va bene a Milano deve per forza andare bene anche a Bolzano

Quando parla di “inconciliabili divergenze” cosa intende esattamente?

La Lega come l’ho conosciuta io faceva molta leva sull’autonomia politica dei territori. Bolzano decideva per sé pur seguendo il canovaccio della linea federale. Oggi quello che va bene a Milano deve per forza andare bene anche a Bolzano anche se il capoluogo lombardo è molto distante sia geograficamente sia culturalmente da quello altoatesino. Questo per me è un problema insormontabile, non ho voglia di “livellare” la mia passione politica e far finta che il mio territorio non abbia le sue peculiarità e specificità. Io stesso, nella mia vita personale, ho una moglie di madrelingua tedesca e figli bilingui. Appiattirmi sulle posizioni dell’ultimo periodo in consiglio provinciale dove c’è la solita lotta fra gruppi etnici perché una parte politica sembra tornata indietro di 50 anni e qualcun altro la segue non fa per me, penso che nel 2019 abbiamo bisogno di una politica con delle idee e degli ideali ma non con delle ideologie stantie che da decenni stanno facendo male alla nostra provincia.

Sa perfettamente che la Lega è il partito del “Prima gli italiani”, di cosa si stupisce?

Quando era commissario Massimo Bessone durante la campagna elettorale delle ultime provinciali la linea è sempre stata “prima gli altoatesini” e “prima i sudtirolesi”, sapevamo bene che alcuni slogan dovevano essere rimodulati per questo territorio. E poi ci sono le tematiche mai risolte, la toponomastica, le norme di attuazione, ci sono insomma grandi cose da fare per aggiungere punti all’autonomia e qui è tutto congelato.

Così chiama in causa l’attuale commissario Maurizio Bosatra, che a quanto pare vi avrebbe comandato a bacchetta umiliando in più occasioni lei, Bessone e Mattei, dandovi anche dei “deficienti”. Nulla da replicare?

All’interno di ogni partito e quindi anche della Lega ci sono equilibri, ruoli e gerarchie che vanno rispettati e che, finché ero dentro, non mi sono mai permesso di mettere in discussione. Ringrazio comunque Bosatra per come ha seguito e segue l’attività del partito sul territorio. Avrei potuto procrastinare la mia decisione ma avrebbe significato danneggiare il partito in vista della tornata elettorale delle comunali, non aveva senso né era corretto temporeggiare ancora, senza contare che avremmo dato spago a tutte le dietrologie del caso. 

Ci sono grandi cose da fare per aggiungere punti all’autonomia e qui è tutto congelato

C’entra la sua mancata candidatura a sindaco di Bolzano nella decisione di uscire dal partito?

Ho sempre sottolineato che il mio ruolo è in Provincia. Ho detto no alla candidatura alle comunali così come ho rifiutato assessorati in Provincia, e nonostante le divergenze di opinioni la coalizione di maggioranza e i colleghi della Lega potranno contare sul mio sostegno, anche da consigliere indipendente, per le tematiche di comune interesse, fino alla fine della legislatura. Il programma di governo del resto l’ho scritto anch’io. In sostanza: cambia l’ordine dei fattori ma il risultato aritmetico di questa maggioranza è sempre 19.

Non si apre quindi una crisi nella maggioranza.

Assolutamente no.

E questo presunto piano, rivelato da salto.bz, secondo cui Mattei e Bessone sarebbero pronti a lasciare la Lega per formare insieme a lei una fazione all’interno del consiglio provinciale, con conseguente rimpasto? 

Resta fantapolitica. Rispondo solo di me e io preferisco rischiare, con questa mia mossa, anche di fallire e di non essere compreso dal mio elettorato piuttosto che rimanere in un partito in cui non mi riconosco più. Detto questo non so cosa faranno i miei colleghi.

Ma non esclude uno scenario come quello prospettato.

Lasciamo che il futuro faccia il suo corso. Il mio di futuro politico è ancora da scrivere. 

Preferisco rischiare, con questa mia mossa, anche di fallire e di non essere compreso dal mio elettorato piuttosto che rimanere in un partito in cui non mi riconosco più

È vero che strizza l’occhio ai renziani di Italia Viva?

Anche questa è fantapolitica, non è che ora io diventi trasversale a qualsiasi forza politica. Quando venne Ettore Rosato a Bolzano per presentare Italia Viva io andai ad ascoltarlo per studiare i futuri possibili player delle prossime comunali. Ero lì solo in qualità di osservatore. 

Ha il rimpianto di non essersi fatto gli “amici giusti” all’interno del partito? Il deputato Filippo Maturi ha puntato su Andrea Crippa, vicesegretario del Carroccio e protégé di Salvini, e ne ha tratto profitto intromettendosi spesso negli affari della Lega altoatesina.

No, non ho rimpianti in questo senso, tutto quello che ho fatto l’ho fatto per passione politica. I colleghi e i parenti, si sa, non si scelgono, ironie a parte abbiamo sempre lavorato bene e la Lega lavorerà bene anche senza di me. Io e Filippo abbiamo iniziato la nostra carriera insieme e intrapreso percorsi diversi, abbiamo differenze caratteriali e di sensibilità politiche, ma non parlerò mai male di nessuno dei miei ex colleghi.

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Sepp.Bacher Mi., 27.11.2019 - 15:14

Bemerkung am Rande: Wenn man einzelne Textpassagen in den Google-Übersetzer eingibt, dann wird Lega einmal mit Liga übersetzt und das andere mal mit Völkerbund. Interessante Assoziation: Bund der verschiedenen Völker Südtirols plus das Wort Inklusion von Vettori, dann ergibt das eine schöne Vision.

Mi., 27.11.2019 - 15:14 Permalink