Chronik | Urbanistica

“Ateneo e città devono integrarsi”

I giovani del Pd criticano l’idea dello studentato a Bolzano sud: “Troppa distanza, meglio le aree dismesse come l’ex cantina Lageder o lo stabile Telecom”.
Noi Techpark
Foto: IDM/Marco Parisi

Nessuno studentato a Bolzano sud. I giovani del Partito democratico rimandano al mittente il progetto accarezzato da alcuni privati, con una prima apertura dalla Provincia, nell’ambito dello sviluppo dell’università in particolare al di là dell’Isarco. La zona interessata è quella attorno al Noi Techpark, dove è prevista la nuova facoltà di ingegneria: è il parco tecnologico, interessato dai progetti di espansione della ricerca altoatesina, visitato lo scorso 16 aprile dalla giunta provinciale accompagnata dal rettore Paolo Lugli. 

Il documento porta cinque firme. Alex Castellano, che è anche presidente della circoscrizione Don Bosco ed era intervenuto sul tema, Daniele Moretti, Marco Alberto, Ivan Gufler e Diego Laratta intervengono sul tema che riguarda i progetti per lo sviluppo futuro dell’ateneo, di cui ha dato conto nelle settimane scorse il quotidiano Alto Adige. I giovani dem si dicono “scettici riguardo agli orizzonti aperti da parte della Provincia e di alcuni privati” sulla struttura pensata a sud: “L’area sulla quale pare essersi avviato il confronto, sembra infatti far presagire ad un nuovo isolamento dell’ateneo di Bolzano, dei suoi studenti e delle sue studentesse dal resto della città”. 

L’area sulla quale pare essersi avviato il confronto, sembra infatti far presagire ad un nuovo isolamento dell’ateneo di Bolzano, dei suoi studenti e delle sue studentesse dal resto della città

 

 

“Se da una parte - proseguono - apprendiamo con favore il fatto che si sia tornati a discutere dell’emergenza abitativa che l’università di Bolzano e gli studenti denunciano ormai da anni, non possiamo certo elogiare le valutazioni fatte finora. Relegare gli studenti in zona industriale significherebbe rimarcare ancora la distanza tra l’ateneo e il tessuto urbano della città. Noi proponiamo invece di favorire l’incontro tra l’università e la cittadinanza di Bolzano”. 

Noi proponiamo invece di favorire l’incontro tra l’università e la cittadinanza di Bolzano. Puntando sulle aree dismesse dentro il tessuto urbano cittadino, come l’ex cantina Lageder di via Sorrento o l’area dell’edificio Telecom di via Ortles

Seguono quindi le proposte alternative pensare per meglio connettere accademia e città. “Lo sforzo si può perseguire concentrando gli sforzi sulle aree dismesse all’interno del tessuto urbano cittadino, come l’ex cantina Lageder di via Sorrento, l’ex scuola di polizia di viale Druso o, ancora, l’area a ridosso dell’edificio Telecom di via Ortles. Ciò verrebbe a vantaggio - concludono i cinque firmatari - dell’università e della città stessa che, ricordiamo, non possono continuare ad essere due corpi estranei”.