Umwelt | La classifica

Trento, la città più green

Il derby regionale sulla qualità urbana torna a privilegiare il capoluogo trentino: grazie alla lotta alle emissioni. Bolzano terza. Cosa dice l’indagine di Legambiente.
Trento
Foto: theyogiwanderer.com

Mentre Bolzano tentenna sull’Emergenza climatica la vicina Trento ottiene lo status di capoluogo “più green d’Italia”. Per la prima volta la città del Concilio vince la classifica di Ecosistema urbano, stilata da Legambiente e Ambiente Italia, che misura le performance dei 104 presidi di provincia del Belpaese. Il merito è soprattutto del miglioramento dei dati per la qualità dell’aria, che assieme agli altri indicatori portano il punteggio a 81,2 su 100. Il capoluogo altoatesino è invece terzo (dietro a Mantova, seconda), pur migliorando i punti (76,40%). Stabili le polveri sottili e la raccolta differenziata - al 66,5%, contro l’81,2% della numero uno, che però è calata rispetto al precedente 82,1%. Sempre per Bolzano risulta al contrario ottimo il dato circa l’uso efficiente del suolo, che da 8,5 arriva a 9,35 su 10.

 

Una regione, due podi

 

Il 26/esimo rapporto Ecosistema urbano fa il punto sulle buone pratiche adottate dalle città italiane, con un occhio ai temi sollevati dalle proteste contro il cambiamento climatico - tra cui i Fridaysforfuture che animano da più di un anno anche l’Alto Adige - e gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

 

Trento prima per l’aria pulita

 

La città di Trento deve “il suo balzo in testa - spiega il rapporto - alla graduatoria principalmente al miglioramento registrato nei tre parametri della qualità dell’aria, a una leggera crescita dei viaggi degli abitanti sul trasporto pubblico e all’aumento dell’attenzione alla mobilità ciclabile”. I superamenti della soglia massima di ozono a Trento, prosegue l’indagine, si ridimensionano dai 62 giorni dello scorso anno ai 38 di quest’anno migliora anche la concentrazione media delle polveri sottili (Pm10) e dell’NO2 che scendono rispettivamente da 24 a 21,5 μg/mc e da 41,50 a 39 per il biossido di azoto. Trento migliora anche nell’indice dedicato al consumo di suolo dove passa da un valore di 6,25/10 del 2017 a 7,40/10 nel 2018. 

 

 

C’è comunque un neo: “Al contempo si registra una lieve flessione nel comparto rifiuti dove aumenta la quantità prodotta dai residenti: dai 446 chili pro capite all’anno del 2017 ai 465 del 2018 cala leggermente la percentuale di raccolta differenziata: dall’82,1% del 2017 all’81,2% di quest’anno”.

 

Bolzano, meno balzi in avanti

 

Bolzano insegue ma non è staccata. “Il capoluogo altoatesino riesce a confermare la tradizione che la vede da tempo protagonista di performance buone e ottime - chiariscono Legambiente e Ambiente urbano -. Cala il biossido di azoto e si riducono sensibilmente i giorni di allarme ozono (da 39 del 2017 agli attuali 25). Stabili le concentrazioni delle polveri sottili, così come anche i consumi di acqua potabile pro capite e le perdite della rete idrica che oscillano sempre intorno al 30% dell’acqua immessa in rete (era il 32,4% nel 2017, è il 31,2% quest’anno)”. 

 

 

La differenziata “resta al 66,5%, come lo scorso anno, ma anche in questo caso aumenta la produzione pro capite che tocca i 512 chili per abitante annui (erano 503 nel 2017)”. Sempre a Bolzano migliora il trasporto pubblico, con 123 viaggi annui per abitante (erano 100 nel 2017) e il contributo dato dalle rinnovabili alla produzione di energia: si passa dai 3,50 kilowatt di potenza installata su edifici pubblici dello scorso anno agli attuali 3,92. Ecco infine il dato virtuoso sulla bassa cementificazione: “Il capoluogo altoatesino si conferma tra le migliori città in assoluto per quel che concerne l’uso efficiente del suolo rispetto ai residenti: lo scorso anno aveva 8,50 punti su 10, quest’anno arriva a 9,35/10”.