Cronaca | Sviluppi

Adan e quegli ordini da eseguire

Per il gip il dipendente provinciale che non ha accolto il ragazzo iracheno non è perseguibile: ha applicato la circolare Critelli. Canestrini: “Diffidiamo la Provincia”.
Adan
Foto: upi

Ha obbedito agli ordini. Il dipendente provinciale reo di aver negato l’accoglienza ad Adan - il tredicenne curdo-iracheno malato di distrofia muscolare e deceduto all’ospedale di Bolzano il 7 ottobre 2017 per un’embolia polmonare gassosa - e alla sua famiglia non ha commesso reato, perché sebbene la condotta sia di fatto illegittima essendo stata riconosciuta la mancata assistenza in condizioni di vulnerabilità, il dolo non sussiste perché il funzionario non ha fatto altro che applicare la direttiva della Provincia risalente al 2016, meglio nota come circolare Critelli, dal nome del suo autore. Il giudice per le indagini preliminari, Emilio Schönsberg, ha quindi disposto l’archiviazione per il dipendente provinciale indagato per omissione d’atti d’ufficio. Queste le ultime novità sulla vicenda giudiziaria del piccolo migrante relative a uno dei due filoni d’inchiesta aperti, quello sulla mancata accoglienza (l’altro vede indagati per omicidio colposo dieci medici dell’ospedale di Bolzano che avevano curato Adan).

Tra la normativa nazionale la circolare in quesitone vi è una evidente discrasia che pone fondati dubbi sulla legittimità della seconda

Nel dicembre 2018 l’avvocato della famiglia di Adan, Nicola Canestrini, insieme ai colleghi Giovanni Guarini, Chiara Bongiorno e Amanda Cheneri, aveva depositato presso il Tribunale di Bolzano un atto di opposizione alla richiesta di archiviazione chiedendo di proseguire le indagini, affermando fra le altre cose che “non è possibile per il pubblico funzionario ‘nascondersi dietro lo schermo’ di una circolare manifestamente criminosa”. Come emerse da una e-mail inviata da una dipendente del Servizio Integrazione Sociale dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano al funzionario provinciale in questione e per conoscenza a Luca Critelli, l’allora direttore della Ripartizione Politiche sociali, la Provincia era a conoscenza - fatto confermato dal gip - della condizione di vulnerabilità del bambino ancora prima che questi entrasse in ospedale la prima volta. Canestrini chiese che anche Critelli venisse indagato per omissione d’atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro reato.

 

La circolare “incriminata”

 

Rilevante è in particolare un passaggio dell’ordinanza di archiviazione in cui il giudice sottolinea che “tra la normativa nazionale la circolare in quesitone vi è una evidente discrasia che, pone fondati dubbi sulla legittimità della seconda”. E ancora: “Mentre la normativa nazionale prevede che le misure di accoglienza da adottare in concreto tengano conto della situazione di disabilità, con ciò sottintendendo che per i soggetti disabili essa vada comunque garantita, la circolare in questione, applicata dall’odierno indagato con evidente avallo dello stesso Luca Critelli (come emerge dalla mail dallo stesso inviata in data 2 ottobre 2017 delle ore 17.52), limita l’accoglienza temporanea anche nei confronti dei soggetti disabili, qualora già presenti in altro Stato UE alla sussistenza di altri gravi motivi che lo rendano assolutamente necessario (per esempio pericolo di danni alla salute e per un periodo massimo di tre giorni)”. L’indagato, convinto di agire correttamente applicando la circolare in vigore, non è pertanto perseguibile, è la conclusione del gip. 

 

La diffida

 

Di fronte al pronunciamento del giudice la contromossa dell’avvocato Canestrini è quella di diffidare la Provincia a revocare la circolare Critelli. In una nota inviata al governatore Arno Kompatscher e all’assessora alle Politiche Sociali Waltraud Deeg il legale scrive che essendo stato riconosciuto anche dal gip che la circolare Critelli contrasta con la normativa europea e nazionale e che “nel negare l’accoglienza nei confronti di un minore disabile è integrata la condotta della omissione di atti d’ufficio, pur ritenendo l’azione del dipendente che in concreto ha applicato la circolare non punibile per mancanza di dolo” viene richiesta l’immediata revoca della circolare illegittima.

 

 

“Posto che da Norimberga in poi il sottoposto possa sindacare l’ordine impartitogli dal proprio superiore, ogni qualvolta la disposizione emessa appaia palesemente illegittima, e che quindi il funzionario avrebbe dovuto fare le necessarie valutazioni sulla circolare in questione e semmai disapplicarla”, argomenta Canestrini interpellato da salto.bz, “come ci comportiamo con l’istigatore dell’acclarata condotta illegittima, ovvero l’autore della circolare, su cui il gip glissa? Quello di Adan è l’unico caso che mi è capitato in cui siano stati acquisiti i tabulati delle vittime per capire da quanto tempo queste fossero in Italia, invece di acquisire quelli dei dipendenti provinciali, si è cercata forse una scusa per coprire la Provincia?”. Gli avvocati della famiglia di Adan valuteranno ora se intraprendere un’azione giudiziaria risarcitoria per la mancata accoglienza e depositare denuncia contro l’ex direttore della Ripartizione Politiche sociali della Provincia. “In un sistema che funziona - sottolinea infine Canestrini - non dovrebbe essere la vittima a prendere questa iniziativa ma la Procura, visto che anche l’autorità giudiziaria ha riconosciuto che la circolare è illegittima”.

 
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gorgias Lun, 10/07/2019 - 15:04

Trotz allem Fakten sind:
1. Die Familie hat sich auf dem Weg durch halb Europa gemacht und es gesundheitlich für ihren Sohn in Kauf genommen.
2. Der Sohn ist aus dem Rollstuhl gefallen, als dieser vom Vater geschoben wurde. Dies hätte zu jeder Zeit passieren können, unabhängig wo der Sohn untergebracht ist.
3. Der Asylantrag der Familie wurde bereits in einem anderen EU-Land abgelehnt und sollte abgeschoben werden. Dass man das Urteil nicht akzeptiert und sich in ein anderes EU-Land bewegt, um es dort erneut zu versuchen zeigt, dass man kein Respekt vor den Regeln des Landes hat in dem man aufgenommen werden möchte. Es grenzt an Asylmißbrauch und Verschwendung Ressourcen die Personen zustehen würden, die potentiell Anrecht auf Asyl hätten.

Lun, 10/07/2019 - 15:04 Collegamento permanente