Ambiente | Trasporto pubblico

Sasa, fra dati e continue contraddizioni

I dati dell’Ispra? Ci sono ma non come annunciato in Consiglio Comunale a Bolzano mentre si continuerà a comprare indefessamente diesel… alcune brevi riflessioni.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Michele De Luca

Quanto era stato dichiarato in Consiglio Comunale a Bolzano l’11 settembre 2018 dalla direttrice generale di Sasa, che preferiva non commentare i dati diffusi dal consigliere comunale Davide Costa (quelli che avevo ribadito più volte in interventi qui su salto.bz e alla conferenza stampa di metà agosto 2018) e che preferiva i dati Ispra, non mi aveva convinto per nulla, non fosse altro che poi a trovarli ‘sti dati…

Alla fine mi sono imbattuto per caso nella pagina Ispra dedicata a “La banca dati dei fattori di emissione medi del trasporto stradale in Italia”. Ho riassunto i dati degli inquinanti e delle emissioni di CO2. Eccoli:

Ammesso e non concesso che siano questi i dati cui ci si è riferiti, dicono cose giusto un po’ difformi da quanto si è affermato o fatto intendere in Consiglio Comunale a Bolzano.

Obiettivo Sasa “senza emissioni nel 2025”… oppure no?

Ne approfitto per un piccolo inciso relativo al mio intervento qui su salto.bz su quanto riferito di recente nella commissione consiliare mobilità a Bolzano, in particolare sulla dichiarazione del presidente di Sasa che affermò che “L’obiettivo aziendale è quello di arrivare entro il 2025 ad una flotta ad “emissioni zero” (composta solo da autobus elettrici o ad idrogeno).” Ho dimostrato che, dati alla mano, tale obiettivo è in concreto impossibile da raggiungere.

Flotta a emissioni zero: presidente e direttrice generale affermano due cose diverse?

Anche questo dato della “flotta a emissioni zero entro il 2025” appare un dato che contrasta con quanto relazionato dalla direttrice generale di Sasa nella richiesta di finanziamento del progetto europeo Life di cui alla delibera della Giunta Provinciale 1335/2018. Infatti, nell’allegato alla delibera del 3.12.2018 stilato da Sasa, si legge che

... Il parco autobus di SASA deve, così la proposta della normativa UE, avere il 50% di veicoli a zero o basse emissioni a partire dal 2025. ...

Insomma, sono due cose diverse quelle dette dai vertici di Sasa. Non può che sorprendere che siano forniti dati così discordanti. Da una parte “emissioni zero entro il 2025”, dall’altra metà flotta senza o (attenzione, o!) a basse emissioni a partire dal 2025.

Domanda: al vertice di Sasa ci si scambia qualche informazione oppure…? Le affermazioni sono, infatti, diverse.

La violazione del Piano Clima, un fatto acclarato ma si continua e si continuerà a comprare bus diesel

Dopodiché rimane sempre in piedi la questione della direttiva del Piano Clima (punto 3.5.5.2) sul trasporto pubblico locale visto che si continua a comprare bus a gasolio, taluni con “spinitna elettrica” ma questa è ormai una faccenda acclarata e mai spiegata, ma è ovvio che non si possa dare spiegazione ad una violazione tanto palese. E, giusto per chiarirci le idee, qui sotto un grafico che riporta le emissioni reali su strada fra un bus diesel e due a metano, uno con motore grande (12,8 L) e l’altro con cilindrata ridotta (7,7 L).

Affermare insomma, come spesso si è fatto e si continua a fare, che le emissioni fra bus a trazione convenzionale Euro VI diesel e metano siano uguali vuol dire non essere al corrente dei fatti.

Bus ibridi ma pur sempre diesel

I tanto decantati bus ibridi diesel, per i quali si afferma una riduzione dell’8,5% dei consumi e quindi si può presumere delle emissioni inquinanti, non arriveranno mai ad avere le emissioni ridotte dei bus a metano. Quindi quella dei bus ibridi appare, di fatto, una vera e propria “patacca tecnica” rifilata agli azionisti di Sasa. Da chi? Sarebbe interessante saperlo.

Perché, oltretutto, si sarebbero potuti comprare mezzi non ibridi, risparmiando pure un bel po’ di soldini o, ancor meglio, comprando più bus, vera necessità di Sasa per risolvere lo stato museale di buona parte della flotta. Fra l’altro il costruttore vincitore del bando ne costruisce pure di low-cost CNG che avrebbero fatto al caso proprio di Sasa per sostituirne ben di più di quello che si è deciso.

Undici anni ricchi di scelte discutibili

In sintesi, si è sempre qui a “piangere sul latte versato” e si continua imperterriti a versarlo facendo incredibili “frittate”. Sono quasi undici anni che si continuano a fare scelte irrazionali, per quanto ancora si continuerà?

Per tacere del trasporto interurbano, oggi 100% a gasolio (escludendo qualche bus a metano in servizio fra Bolzano e Merano), ma quello è per davvero un altro tema… tabù?