Politica | La vicenda

Lo Sgarbi-show tra mascherine e omofobia

Non si arrestano le polemiche sulla visita in Alto Adige del deputato e presidente del Mart. Tra interrogazioni, richieste di dimissioni e il punto di vista medico.
Vittorio Sgarbi
Foto: facebook/V.Sgarbi

La visita del deputato al Parlamento Vittorio Sgarbi a Bolzano non è di certo passata inosservata. Il blocco della mobilità fra regioni è tuttora in vigore, salvo per poche eccezioni, ma non per il critico. Abituato a farsi aprire i musei anche a tarda notte e solo per vedere un’opera qualche minuto, con lo stesso spirito decide di raggiungere la provincia di Bolzano e in particolare, seguendo il percorso sul profilo dell’accompagnatore Massimo Bessone, l’abbazia di Novacella e altri luoghi di culto a Vipiteno. 

Il motivo? lo spiega direttamente lui stesso dalla propria pagina Facebook attraverso un video che lo vede ritratto assieme ad altre persone, Bessone compreso, nei pressi di un locale bolzanino.

“Non vorrei fare polemiche ma sappiamo che l’Italia è una ma ci sono alcune italie più italie di altre. Ha tentato di essere più Italia la Calabria ma è stata bloccata dal Governo, Invece l’Alto Adige, così come il Trentino, ha uno statuto di autonomia, per cui con grande forza Arno Kompatscher ha dichiarato che indipendentemente da quello che dichiarava il governo, l’Alto Adige riapriva e allora sono venuto in Alto Adige”.

A suo dire, la visita lo ha lasciato interdetto, evidentemente deluso da alcune restrizioni messe in atto per il contenimento dell’epidemia in particolare del capoluogo altoatesino: “Nel luogo dell’autonomia ho visto due ristoranti: Italia&Amore con persone a tavoli e distanze di un metro che consentono la convivialità e poi la Forst con un vetro del cazzo, che faceva sì che una coppia dovesse parlare dietro un vetro a buco di culo con tutta l’​aria intorno, come in carcereMi dovete spiegare se ci sono due Bolzano e due autonomie. Italia&Amore è libera e Forst si sente di rispettare le leggi del mio amico assessore alle fondamenta e al patrimonio, che è un grande chiavatore. Mettete degli scafandri, anzi mettiamo un preservativo per le teste di cazzo che è una garanzia migliore per non avere problemi, preservativi per tutti e non mascherine”.

E proprio sulle mascherine il parlamentare, sempre con un divertito Bessone alle spalle che si era accorto di essersi dimenticato di indossare la propria, si scaglia parlando di delitto (tirando in ballo Borrelli, l’articolo 85 del Tulps che ha letto così “sapete cosa fare”, e di presunti pericoli per la salute a causa dell’anidride carbonica inspirata) e sostenendo che basti rispettare le distanze di almeno un metro l’uno dall’altro.
 

Conclude con la sua personale nota di amarezza e l’attacco al governo con l’ausilio di epiteti omofobi. Occorre capire se prevale la legge della sicurezza o della eventuale sanità. C'è una mancanza di unità e indicazioni precisa che porta a una grande confusione. Pensavo di essere libero in Alto Adige e anche qui sono nella confusione di questi mesi. Confusione causata dal governo ovviamente, che è composto da criptochecche, che essendo checche  vorrebbero inculare tutti noi, cosa che spero non avvenga.

Se la maggior parte delle critiche vertono sulle usciti volgari e omofobe di Sgarbi, le polemiche non risparmiano neanche l’assessore leghista che lo ha accompagnato

“Ci chiediamo - denuncia l’Associazione Bozen Solidale - come sia possibile che un assessore provinciale, Massimo Bessone, sia ‘onorato’, come lui stesso dichiara, di accompagnare in giro per l’Alto Adige una persona che, al di là delle opinioni riguardo le misure di protezione seguite dopo la pandemia di Covid 19, si esprime in maniera volgare e sessista anche nei confronti dell'assessore stesso definito “un chiavatore” il quale, visibilmente divertito, non trova niente di meglio da fare che ridere. Massimo Bessone, in quanto assessore provinciale, come figura figura istituzionale dovrebbe condannare parole e atteggiamenti del genere invece di dirsi "onorato" di aver accompagnato in giro per l'Alto Adige una persona senza mascherina che ha rilasciato dichiarazioni così agghiaccianti. Per questo ci sembra il minimo chiedere le immediate dimissioni di Massimo Bessone”.

Ma arrivano critiche anche dal mondo medico, ecco un assaggio: “Le convinzioni di Sgarbi non mi sorpendono, seppur deprecabili e condannabili specie dal punto di vista omofobo e discriminatorio. e’ vero ci siamo abituati ma l’abitudine è la cosa peggiore che ci possa capitare in certi casi”, dice Tommaso Gavioli, professionista che lavora nella medicina territoriale di Bolzano. “Ho visto il video incriminato, a prescindere dalle dichiarazioni folkloristiche e abbastanza sconnesse del parlamentare - che già in passato ha minimizzato l’epidemia in corso - quello che mi sento di dire è che esistono delle disposizioni che vanno rispettate. Da un punto di vista medico e pratico è difficile pensare che sia sempre possibile garantire le distanze di sicurezza, la mascherina è pertanto un dispositivo essenziale per proteggere se stessi e gli altri. Ricordiamo che molte persone asintomatiche sono risultate positive, è difficile capire se una persona sia stata positiva o no come non è sicuro dal punto di vista scientifico che questo virus dia l’immunità”.

E sulla questione del presunto pericolo salute causato dall’anidride carbonica, ricorda che a meno che una persona non soffra già in partenza di grave insufficienza respiratoria (cosa che implicherebbe una totale disincentivazione alle passeggiate in centro) non sussistono rischi di ipossia. “Credo che Sgarbi sia in malafede, ma io credo da medico, che alcuni accorgimenti siano necessari”. Infine, su un possibile pericolo emulazione sottolinea: “Ho visto grande responsabilità sia da parte dei pazienti sia da parte della popolazione in generale ma mi sento di dire che quelle persone che si ritrovano a ricoprire ruoli istituzionali, senatore o assessore che sia, dovrebbero dare un esempio virtuoso, indipendentemente dalle proprie convinzioni personali”.

Attacchi anche da parte dell’opposizione. Il Partito Democratico dai propri canali social rilancia: “Pensavamo fosse finita con il disastro Vettorato e la Mattei che dice che i presidi sono del PD. E invece cosa ci tocca vedere? Ora ci chiediamo se l’assessore Massimo Bessone, leghista nostrano, semplicemente non capisse cosa diceva Sgarbi o se condividesse gli epiteti dati. Preghiamo l’SVP che richiami all’ordine la Lega, per non far sembrare la Giunta provinciale, la discoteca dove Salvini beveva troppi mojito”.

 

L’assessore alla sanità Thomas Widmann invece, sembra non essersi accorto di nulla. A salto.bz racconta di non avere visto nè video nè foto a riguardo, limitandosi però a dire che le regole volte al contenimento, quali distanziamento sociale e utilizzo della mascherina, vanno rispettate al fine di non ritrovarsi nuovamente al punto di partenza. E sull’atteggiamento dell’assessore ha preferito non rispondere, sottolineando che le parole di Sgarbi non sono quelle del collega e che eventualmente bisognerebbe chiedere conto direttamente a Bessone stesso che però ha dichiarato che “le critiche arrivano sempre da giornali di parte, nani della politica, in cerca di visibilità, e frustrati dalla vita che non vedono l’ora di sfogare tutta la loro invidia, la loro rabbia per avere così poco. Ma io non mi abbasso neppure a rispondere”.

A dover rispondere invece sarà il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Il consigliere d’opposizione Sandro Repetto ha infatti presentato un’interrogazione sulla vicenda in cui chiede al governatore, alla luce dei vari appelli della giunta sull’importanza di indossare la mascherina, se non ritenga che “il comportamento tenuto dall’assessore Bessone sia da stigmatizzare e non rischi di vanificare i richiami alla responsabilità fatti alla popolazione”.

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Francesco Zuffa Sab, 05/23/2020 - 13:22

La grande vergogna di quel umanoide leghista che ride senza protezioni (e quindi scherza sulla povera gente che è morta per il virus) e quel trasformista pagliaccio cosiddetto "critico d'arte" a carico dei contribuenti italiani da anni. Provo pena verso chi li ha votati e voluti nei nostri organi, perché solo il nulla ideologico e intellettuale può essere rappresentato da questi esseri.

Sab, 05/23/2020 - 13:22 Collegamento permanente
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Karl Gudauner Sab, 05/23/2020 - 14:20

Con il suo decostruzionismo Sgarbi cerca di tenere vivo l'ostruzionismo al concetto di democrazia e di coscienza istituzionale di berlusconiana memoria. Il gusto di travalicare i limiti del decoro e l'ossessiva ricerca di visibilità lo spronano a fornirci regolarmente esternazioni esasperanti. Ormai è costretto a rincorrere il suo ruolo mediatico sintetizzato negli sgarbi quotidiani. Se per uno scultore creare un'opera d'arte richiede di togliere il superfluo per farla emergere, la logorrea scomposta del critico d'arte riesce a cancellare qualsiasi senso e significato.

Sab, 05/23/2020 - 14:20 Collegamento permanente