montecitorio_interior_01.jpg
Foto: w
Politica | Avvenne domani

I due collegi

Ecco come si voterà il 25 settembre per la Camera dei Deputati. Il ridisegno dei collegi cambia di molto le prospettive rispetto a 4 anni fa.

Ai tempi della cosiddetta Prima Repubblica, a lungo vituperata e della quale la memoria ci restituisce oggi dei tratti tutto sommato non disprezzabili, erano in auge, tra gli altri, i cosiddetti governi “balneari”, messi in piedi per transitare il sistema politico oltre il traguardo della pausa estiva, verso possibili soluzioni da inventare con il ritorno delle brume autunnali. L’inesauribile e macabra fantasia dell’attuale corpo politico/legislativo ha partorito invece la novità assoluta della campagna elettorale sotto il solleone d’agosto. Si parte già con questo fine settimana per la raccolta delle firme di tutte le formazioni politiche che ne avranno bisogno per poter presentare validamente le loro liste poco dopo la settimana di Ferragosto. Campagna elettorale effettiva, con i trenta giorni canonici prima del voto, a partire dal 25 agosto, ma è altrettanto chiaro che i partiti non aspetteranno il via ufficiale per ingaggiare una battaglia che, in questa più che in altre recenti occasioni, verrà condotta soprattutto sui social media.

Il precipitare convulso della situazione ha prodotto questo risultato del tutto inusitato, cancellando anche l’ipotesi, rimasta sospesa in aria fino a qualche settimana fa, dell’ennesimo rifacimento della legge elettorale. Era un impegno solenne preso all’indomani della drastica riduzione del numero dei parlamentari, ma disatteso per le furbizie tattiche di varie forze politiche. Si andrà dunque a votare domenica 25 settembre, con una legge elettorale vecchia ma con un numero di seggi a disposizione, sia alla Camera che al Senato, considerevolmente ridotto rispetto alle ultime politiche del 2018.

In questo quadro d’insieme va a inserirsi, con le sue perenni particolarità, la situazione altoatesina, che presenta anch’essa non pochi elementi nuovi rispetto a quanto avvenuto in passato. Vedremo di esaminarli, come del resto stanno facendo un po’ tutti i commentatori politici e come ha già fatto, in sintesi, Christoph Franceschini su Salto, con una serie di “pillole” dedicate ai vari aspetti della questione. Iniziamo con l’analisi dedicata a quanto gli elettori si troveranno di fronte quando dovranno esprimere, tra poco più di due mesi, il loro voto per la Camera.

La Camera

Si vota, come detto, ancora con il vecchio sistema elettorale, denominato “Rosatellum” dal nome del parlamentare, Ettore Rosato, che lo mise a punto per rimediare ai guai, sanzionati anche dalla Corte Costituzionale, del sistema precedente, a sua volta definito “Porcellum” e messo in piedi dal leghista Calderoli, che non si fece scrupolo di definire egli stesso una “porcata” il sistema che aveva inventato. Il Rosatellum è un sistema misto che prevede una quota di seggi assegnati con il sistema maggioritario in una serie di collegi uninominali (nei quali viene eletto il candidato che ottiene il maggior numero dei voti) e una quota restante di seggi attribuiti con il sistema proporzionale.

In provincia di Bolzano, ma ne parleremo più diffusamente in uno dei prossimi contributi, le ultime elezioni della primavera 2018, videro nei collegi uninominali, il “cappotto” della coalizione formata da Südtiroler Volkspartei e PD, quello guidato ancora da Matteo Renzi, che lasciarono a bocca asciutta tutti gli avversari.

A modificare sostanzialmente in quadro politico di riferimento che i partiti avranno davanti quando dovranno pianificare le loro strategie in vista di queste elezioni è arrivato, come detto, il drastico taglio del numero dei parlamentari voluto, come trionfo dell’antipolitica, dai furori anti-casta dei 5Stelle e graziosamente concesso, in uno dei non rari momenti di obnubilazione, dalle altre forze politiche Partito Democratico in testa.

In provincia di Bolzano, nel 2018, vennero assegnati con il sistema uninominale tre deputati. I collegi erano quelli di Bressanone con tutta la parte orientale della provincia, di Merano con la parte occidentale e la valle dell’Adige, di Bolzano con il capoluogo e il Comune di Laives.

La riduzione ha prodotto come effetto la scomparsa del terzo collegio, quello che garantiva, salvo clamorosissime sorprese l’elezione di un deputato italiano e l’accorpamento di Bolzano e Laives in un collegio la cui composizione, dal punto di vista etnico, è assai più frastagliata. Vediamo, tanto per essere precisi, l’elenco dei comuni inseriti nei due collegi restanti, così come pubblicato sulle tabelle ufficiali realizzate a Roma, all’indomani dell’approvazione della nuova configurazione dei due rami del Parlamento.

Iniziamo con il collegio di Bolzano: Aldino/Aldein, Andriano/Andrian, Anterivo/Altrei, Appiano sulla strada del vino/Eppan an der Weinstraße, Avelengo/Hafling, Bolzano/Bozen, Bronzolo/Branzoll, Caldaro sulla strada del vino/Kaltern an der Weinstraße, Cermes/Tscherms, Cornedo all'Isarco/Karneid, Cortaccia sulla strada del vino/Kurtatsch an der Weinstraße, Cortina sulla strada del vino/Kurtinig an der Weinstraße, Egna/Neumarkt, Gargazzone/Gargazon, Lagundo/Algund, Laives/Leifers, Lana/Lana, Lauregno/Laurein, Magrè sulla strada del vino/Margreid an der Weinstraße, Marlengo/Marling, Meltina/Mölten, Merano/Meran, Montagna/Montan, Nalles/Nals, Nova Levante/Welschnofen, Nova Ponente/Deutschnofen, Ora/Auer, Postal/Burgstall, Proves/Proveis, Salorno sulla strada del vino/Salurn an der Weinstraße, San Genesio Atesino/Jenesien, San Pancrazio/St. Pankraz, Scena/Schenna, Senale-San Felice/Unsere Liebe Frau im Walde-St. Felix, Terlano/Terlan, Termeno sulla strada del vino/Tramin an der Weinstraße, Tesimo/Tisens, Trodena nel parco naturale/Truden im Naturpark, Ultimo/Ulten, Vadena/Pfatten, Verano/Vöran.

Come si vede il nuovo collegio comprende in pratica tutta la valle dell’Adige a partire da Merano e sino a Salorno con l’aggiunta di alcuni comuni situati nelle zone immediatamente limitrofe. È abbastanza chiaro che la composizione etnica del collegio non garantisce affatto l’elezione di un rappresentante di lingua italiana e che tutto è affidato alle alleanze con le quali i partiti si presenteranno davanti all’elettorato. Di primo acchito, se la concorrenza nel campo di lingua tedesca non dovesse essere particolarmente agguerrita, come del resto avviene tradizionalmente quando si vota per le politiche, la Südtiroler Volkspartei potrebbe conquistare il seggio senza troppe difficoltà, ma ovviamente un’analisi più precisa andrà fatta all’indomani della presentazione delle liste.

Per la SVP dovrebbe essere ancora più agevole conquistare per il proprio candidato il seggio da Deputato nell’altro collegio, quello di Bressanone, che sarà composto da questi comuni: Badia/Abtei, Barbiano/Barbian, Braies/Prags, Brennero/Brenner, Bressanone/Brixen, Brunico/Bruneck, Caines/Kuens,Campo di Trens/Freienfeld, Campo Tures/Sand in Taufers, Castelbello-Ciardes/Kastelbell-Tschars, Castelrotto/Kastelruth, Chienes/Kiens, Chiusa/Klausen, Corvara in Badia/Corvara, Curon Venosta/Graun im Vinschgau, Dobbiaco/Toblach, Falzes/Pfalzen, Fiè allo Sciliar/Völs am Schlern, Fortezza/Franzensfeste, Funes/Villnöß, Gais/Gais, Glorenza/Glurns, La Valle/Wengen, Laces/Latsch, Laion/Lajen, Lasa/Laas, Luson/Lüsen, Malles Venosta/Mals, Marebbe/Enneberg, Martello/Martell, Monguelfo-Tesido/Welsberg-Taisten, Moso in Passiria/Moos in Passeier, Naturno/Naturns, Naz-Sciaves/Natz-Schabs, Ortisei/St. Ulrich, Parcines/Partschins, Perca/Percha, Plaus/Plaus, Ponte Gardena/Waidbruck, Prato allo Stelvio/Prad am Stilfserjoch, Predoi/Prettau, Racines/Ratschings, Rasun-Anterselva/Rasen-Antholz, Renon/Ritten, Rifiano/Riffian, Rio di Pusteria/Mühlbach, Rodengo/Rodeneck, San Candido/Innichen, San Leonardo in Passiria/St. Leonhard in Passeier, San Lorenzo di Sebato/St. Lorenzen,San Martino in Badia/St. Martin in Thurn, San Martino in Passiria/St. Martin in Passeier,Santa Cristina Valgardena/St. Christina in Gröden, Sarentino/Sarntal, Selva dei Molini/Mühlwald, Selva di Val Gardena/Wolkenstein in Gröden, Senales/Schnals, Sesto/Sexten, Silandro/Schlanders, Sluderno/Schluderns, Stelvio/Stilfs, Terento/Terenten, Tires/Tiers, Tirolo/Tirol, Tubre/Taufers im Münstertal, Val di Vizze/Pfitsch, Valdaora/Olang, Valle Aurina/Ahrntal, Valle di Casies/Gsies, Vandoies/Vintl, Varna/Vahrn, Velturno/Feldthurns, Villabassa/Niederdorf, Villandro/Villanders, Vipiteno/Sterzing.

Questo per quanto riguarda i collegi uninominali che, come abbiamo visto, saranno due in Alto Adige e due nel Trentino. A completare il quadro, sempre per quanto riguarda solo la Camera, i tre seggi che verranno assegnati con il sistema proporzionale su base regionale. In totale dunque nell’intera regione verranno eletti sette deputati. In passato erano sempre stati almeno undici, con qualche variazione verso l’alto dovuta al ricalcolo del sistema proporzionale a livello nazionale. Questa volta si scende drasticamente e, per quanto riguarda la provincia di Bolzano il risultato sarà quello di lasciare senza rappresentanti a Montecitorio una parte non indifferente dell’intera comunità provinciale. Una situazione solo parzialmente mitigata da quanto potrebbe avvenire nelle elezioni per il Senato, ma di questo tratteremo nel prossimo articolo di questa serie.