Cronaca | Sviluppi

Coronavirus, primo caso in Alto Adige

Si tratta di un uomo di 31 anni. Alle ore 20 la conferenza stampa nella sede dell'Agenzia per la protezione civile. Da domani attivo il numero verde: 800751751.
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Foto: Pixabay

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C’è un primo caso di positività al Coronavirus in Alto Adige. Alle 20 è stata indetta una conferenza stampa presso l’Agenzia della Protezione civile di Bolzano. Si tratta di un uomo di 31 anni che è risultato positivo al secondo test, dopo che il primo aveva dato esito negativo. I dettagli su salto.bz al termine della conferenza stampa.

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Sono salite a sette le vittime del Coronavirus nel nostro Paese. Il direttore generale dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom, si dice “profondamente preoccupato per l’improvviso aumento dei casi in Italia, Iran e Corea del Sud”. Non si può ancora parlare di pandemia, ma solo di epidemia, ha poi tuttavia puntualizzato Adhanom, perché anche se l’allerta è alta non c’è ancora una diffusione del Coronavirus su larga scala a livello mondiale. “Dobbiamo contrarci sul contenimento e allo stesso tempo fare ogni cosa possibile per prepararci ad una potenziale pandemia, ogni Paese deve fare le sue valutazioni a seconda del proprio contesto. Anche noi lo faremo, monitorando 24 ore la situazione”, ha aggiunto sottolineando che “c’è necessità di misure cautelative, ma non di paura”.

Intanto in Alto Adige alle 13 di oggi, 24 febbraio, il Centro operativo provinciale ha fatto il punto della situazione presso la sede dell’Agenzia per la protezione civile. “Stiamo seguendo con tutte le nostre strutture l’evolversi della situazione a stretto contatto con le autorità nazionali”, ha assicurato il presidente Arno Kompatscher, che stamattina ha partecipato a una videoconferenza con i governatori delle Regioni del Nord e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “L’obiettivo primario è quello di tutelare la salute della popolazione e minimizzare ogni possibile rischio di infezione. Faccio appello a tutti di attenersi ai suggerimenti e alle raccomandazioni”, così Kompatscher.

Non c’è motivo di lasciarsi andare ad allarmismi ingiustificati e a psicosi, stiamo affrontando la situazione con serietà e professionalità

Come noto ieri è stata emessa dallo stesso Landeshauptmann l’ordinanza che ha chiuso fino al 1° marzo le strutture di assistenza alla prima infanzia, l’Università, la scuola “Claudiana” e il Conservatorio “Monteverdi”, il monito è comunque quello di evitare, dove possibile, le manifestazioni in luoghi chiusi che coinvolgono un notevole numero di persone. “Non si tratta di un divieto, ma di un suggerimento - puntualizza Kompatscher - non c’è motivo di lasciarsi andare ad allarmismi ingiustificati e a psicosi, stiamo affrontando la situazione con serietà e professionalità”. Si accoda anche il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi: “C’è un allarme che a mio avviso fa eccedere nelle preoccupazioni e che conduce a comportamenti conseguenti come quello relativo all’accaparramento di cibo e di generi alimentari nei negozi tale, in alcuni casi, da poter tranquillamente mantenere una caserma per una settimana. Sono situazioni psicologiche all’eccesso. Il prefetto Vito Cusumano, i vertici della Provincia, dell'Asl del Comune e delle varie istituzioni, hanno invitato alla prudenza e alla calma - dice il primo cittadino -. Tutto quello che si poteva fare e si potrà fare, verrà fatto. Su questo non c'è alcun dubbio, ma dobbiamo stare attenti affinché non si diffonda la psicosi che può essere davvero pericolosa”.

 

Il numero verde

 

Florian Zerzer, direttore generale della Azienda sanitaria altoatesina, ha informato che tutti i gestori di strutture ricettive sono invitati a informare l’Asl sulla “presenza di persone provenienti dagli 11 comuni di Lombardia e Veneto dove si sono registrati focolai di Coronavirus. Il nostro personale interverrà per valutare la presenza o meno di sintomi infettivi”. A fargli eco l’assessore alla Salute, Thomas Widmann: “Abbiamo definito ogni tipo di procedura per qualsiasi tipo di eventualità: i servizi operano in maniera coordinata per ridurre al minimo tutti i possibili fattori di rischio”. Il Centro operativo provinciale verrà convocato ogni qualvolta ci sia la necessità di prendere delle decisioni circa questo tipo di emergenza sanitaria, ma la situazione sarà monitorata costantemente dal Centro situazioni, attivo 24 ore su 24, aggiunge l’assessore Arnold Schuler

 

Per essere considerati “sospetti”, i pazienti devono presentare sintomi influenzali e devono provenire o essere entrati in contatto con persone provenienti dalle zone dei focolai di infezioni. Attualmente Azienda sanitaria e Protezione civile stanno valutando la disponibilità di strutture in grado di dare ospitalità ad eventuali casi sospetti o accertati (ma non gravi) e poterli isolare al di fuori delle strutture ospedaliere. A partire da domani mattina sarà inoltre attivo il numero verde Covid-19, dove gli operatori risponderanno al numero 800751751 dalle ore 8 alle ore 20. L’appello alla popolazione è quello di utilizzare questo riferimento telefonico per non intasare le linee del numero di emergenza 112, che sarà a disposizione solo per chi presenta sintomi influenzali con febbre oltre i 39° e gravi problemi respiratori. Per domani mattina intanto è stato fissato un incontro a Bolzano fra i governatori dell’Alto Adige e del Trentino, Kompatscher e Maurizio Fugatti, e il capitano del Tirolo Günther Platter al fine di rafforzare ulteriormente il flusso di informazioni dalle autorità sanitarie delle tre province riguardo gli sviluppi della questione legata al Coronavirus e coordinare le misure da adottare all’interno dell’Euregio. 

 

Imprese inquiete

 

Sul fronte dell’economia si fa sentire la CNA Trentino Alto Adige che, unendosi alla posizione espressa dall’associazione nazionale, si dice preoccupata per gli “effetti dei provvedimenti, che saranno assunti dal governo e dalle regioni per contenere il contagio, sull’economia e sulle imprese e ribadisce l’esigenza di prevedere la sospensione dei versamenti contributivi e di disporre misure straordinarie di supporto al reddito dei lavoratori dipendenti e indennità per artigiani e lavoratori autonomi danneggiati dalla crisi come sta avvenendo in Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia Romagna”.

Il presidente della CNA regionale Claudio Corrarati auspica che vengano attivati, così come già accade a livello nazionale, tavoli di confronto anche nelle Province di Trento e Bolzano “per preparare, se sarà necessario, un piano di intervento e di sostegno all’economia utilizzando i margini dell’Autonomia, tenendo conto che se anche la nostra regione rimanesse fuori dal contagio, come auspichiamo, ci sarebbe comunque un contraccolpo per gli scambi e i lavori nei territori in stato di isolamento”. In tensione, in particolare, la sezione turismo della CNA: “Il divieto di eventi pubblici e delle gite scolastiche sta già producendo numerose cancellazioni. È urgente l’assunzione di misure per alleviare il pesante impatto economico prevedendo la sospensione dei versamenti contributivi e di disporre misure straordinarie di supporto al reddito dei lavoratori dipendenti e indennità per artigiani e lavoratori autonomi danneggiati dalla crisi”. Tutti gli eventi organizzati presso la sede nazionale, fa sapere infine CNA, sono annullati fino al 1° marzo. 

Nel frattempo si mobilita Assoimprenditori Alto Adige che, attraverso la specifica task-force costituita presso Confindustria a Roma, è in costante contatto con le autorità per rispondere alle numerose richieste delle imprese associate, “continueremo a monitorare la situazione” scrive in una nota il direttore dell’associazione altoatesina degli imprenditori Josef Negri. La raccomandazione, al momento, è di attenersi alle comunicazioni ufficiali e alle regole di buon senso, come evitare gli spostamenti inutili e favorire lo smart working dei lavoratori. A tutela dell’incolumità degli stessi espositori e visitatori, dei loro collaboratori e delle loro famiglie, Confindustria ha deciso di riprogrammare a nuova data l’edizione 2020 di Connext prevista per il 27 e 28 febbraio prossimi a Milano a cui avrebbe dovuto prendere parte anche una delegazione del sistema dell’innovazione regionale.