Politica | Autodeterminazione

A dar manforte

Stefan Zelger della Süd-Tiroler Freiheit sarà in Catalogna come osservatore all'infuocato referendum per l'indipendenza dalla Spagna: "Un esempio per i popoli europei".
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Foto: Sud-Tiroler Freiheit

Dopo aver tifato per l'indipendenza altrui al referendum del 2014 in Scozia, la Süd-Tiroler Freiheit non poteva mancare all' appuntamento referendario di domenica primo ottobre in Catalogna. Il voto per l'autodeterminazione della regione, promosso dal governo catalano ma "illegale" secondo Madrid, si terrà in un clima infuocato. Secondo un comunicato diffuso stamane dal partito separatista sudtirolese, non passa giorno senza che vi siano da parte spagnola "minacce, arresti, razzie e multe in denaro" contro i sostenitori dell'indipendenza, ma i catalani non si lasciano intimidire e sono pronti a tenere la consultazione anche per strada

"Il comportamento dei catalani rappresenta già da solo un segnale per tutti quei popoli europei costretti a vivere in uno stato straniero. Un sì della Catalogna all'indipendenza può cambiare l'intero panorama politico dell'Europa" spiega Stefan Zelger, esponente del direttivo di Süd-Tiroler Freiheit: "Il governo, i sindaci, la società civile della Catalogna dimostrano cosa significhi rappresentare gli interessi del proprio popolo e reclamare il diritto all'autodeterminazione. Un programma in totale contrasto coi fedelissimi a Roma delle nostre parti". La Süd-Tiroler Freiheit manderà a Barcellona un proprio osservatore, lo stesso Zelger, per raccogliere impressioni ed esperienze che siano d'esempio "per l'indipendenza del Sud-Tirolo dall'Italia". I catalani non vedono l'ora di ricambiare il favore.