Ambiente | trasporto pubblico

"Disinformatia" ibrida velinara

Presentazione dei 22 nuovi bus a gasolio-ibridi ("mild") e la realtà dei numeri: fra poco flotta Sasa all'86,6% con bus a gasolio. Con tanti "cari" saluti al Piano Clima.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Rai TGR

Su cosa penso dei bus ibridi-diesel l’ho già scritto tante volte e, almeno finora, non sono mai stato smentito. In breve, sono bus che non funzionano MAI in sola modalità elettrica.

Questa volta sono arrivato “lungo” su questa presentazione in via Buozzi, probabilmente non mi avrebbero fatto nemmeno entrare… l’avessi solo saputo, però… chissà che sollievo da parte di chi l’ha organizzata, e avevo voglia di soprassedere.

Poi però ho visto i vari servizi televisivi (1234 ) e letto i gli articoli e sono sbottato. Possibile una simile presa in giro? Possibile una tale “disinformatia” da velina?

Basta non dire che sono bus a gasolio-diesel

In una perfetta tattica comunicativa per confondere le idee attuata furbescamente da alcuni anni, il termine diesel e gasolio sono stati accuratamente evitati. Solo in un paio di casi li ho ritrovati. Non solo, ho sentito addirittura parlare di trazione diesel-elettrica, una cavolata tecnica bella e buona frutto della confusione creata ad arte, in poche parole è una balla colossale. Se fossero ibridi “veri” sarebbe corretto, ma, come scritto pure nei bandi di gara, la trazione solo elettrica NON è richiesta. Qualcuno lo ha fatto presente o ne ha chiesto spiegazioni alla conferenza stampa? Non mi sembra proprio.

Poi non ci siamo con i numeri. Flotta di 172 mezzi (è stato ribadito in alcuni servizi), ne sono stati e saranno comprati in tutto 110:

  • 2018/9: 42 (di cui 8 diesel “puri”)
  • 2019/20: 22
  • 2020/1: 32+6 (di cui 16 diesel “puri”)

Totale 102 nuovi bus a gasolio (pari al 59,3% della flotta).

Flotta elettrica

  • 5 bus + 8 in arrivo (2020/1) = 13

Flotta idrogeno

  • 5 bus (però verso il “fine vita operativa”) + 12 in arrivo (fine 2020 afferma Sasa, fine 2021 il costruttore...) = 17

Totale 30 mezzi ad emissioni zero su 172 (pari al 17,4%)

Siccome la restante flotta, con la sciagurata dismissione totale dei bus a metano (Sasa è una delle pochissime società di tpl a sostituire bus a metano vecchi con bus a gasolio… solitamente è il contrario!), è tutta a gasolio, dopo il carosello degli acquisti si comporrà di:

  • 86,6% di bus a gasolio (rientrano, infatti, i 42 "stupendi" bus a puzzolio acquistati nel 2011/12 più svariati minibus diesel)
  • 17,4% di bus a emissioni zero

Il tutto plausibilissimo perché fra il 2021 e il 2023 non sono previsti altri acquisti che sono programmati solo fra il 2024 e il 2026. Trazione? Sconosciuta, ma fra le righe del Piano Economico Finanziario si capisce che o la Provincia interverrà finanziariamente (“input esterno a carico dell’ente affidante”, pag. 7 del Pef allegato alla delibera in-house della G.P., ne ho scritto qui) altrimenti è chiaro che si andrà avanti con bus diesel-ibridi.

Dichiarazioni per aria…

Infine arriviamo alle dichiarazioni con numeri ad casum. L’assessore Alfreider afferma che nel 2022 “due terzi della flotta sarà rinnovato”. Giusto, anzi no: 59,3% + 17,4 %= 76,7%, equivale a tre quarti della flotta. La sparata galattica è stata però questa: “nel 2026 la flotta sarà per gran parte ad emissioni zero”è praticamente IMPOSSIBILE, perché, oltre al fatto che non si sa qualche trazione avranno i 50 bus che saranno acquistati nel triennio ‘24/’26, ben difficilmente saranno dismessi fra soli sei anni i bus acquistati ora quando nei bandi di gara c’è scritto che staranno per strada almeno 12 anni, quindi 2030 e oltre.

Questa data viene citata pure in un’altra intervista dal presidente Morandi, che di fatto in parte smentisce l’assessore provinciale, citando nuovamente il 2026, affermando che “nel 2025/26 la flotta sarà per quasi per metà ad emissioni zero a idrogeno o elettrico”. Ma la Provincia finanzierà i 50 bus a zero emissioni nel ‘24/’26? Bella domanda…

Della serie: parlatevi prima della conferenza stampa che magari fate una miglior figura.

Rimane il fatto che i media purtroppo si sono fatti intortare, per l’ennesima volta, sulla questione del rinnovo della flotta e facendo da megafono ai farloccanti “bus ibridi” provinciali di Sasa.

Acquisti in violazione del Piano Clima… machissenefrega!

Lo scrivo nuovamente: tutti gli autobus comprati da Sasa nell’ultimo decennio sono contro la direttiva del tanto osannato Piano Clima. Perché? Per il semplice motivo che dal 2025 era previsto che il tpl urbano avrebbe dovuto avere solo autobus a trazione elettrica, idrogeno e metano. Già oggi si sa che la flotta di Sasa nel 2025 avrà meno del 50% di autobus a emissioni zero, né autobus a metano, bannati per le paturnie cervellotiche e visioni distorte di talune "brillanti" teste pensanti, tuttora sconosciute (bel coraggio, eh!). Chi ha operato queste scelte vorrebbe finalmente prendere posizione fra i comparti ambiente e trasporti? Oppure si ha la “coda di paglia”? Dimostrata peraltro dalla circostanza che nelle ultime delibere di acquisto dei bus Sasa (bis a idrogeno ed elettrici esclusi) non c'é alcun accenno al Piano Clima.

Last but not least: i tre Comuni proprietari di Sasa a questa presentazione a gasolio mi pare non risultino pervenuti. Chissà mai perché… ma tanto i/le consiglieri/e si bevono ampiamente tutto.

Emissioni, i vantaggi ci sono contrariamente a quanto si è cercato di affermare

Alla fine concludo e pubblico una tabella della differenza delle emissioni fra mezzi Euro VI diesel e metano (è riferito ai camioni LNG, ma è equivalente per gli autobus), anche perché finora non è MAI stato dimostrato il contrario, salvo accennare ad una “parificazione” dei bus diesel ibridi a quelli a metano, una roba che non sta né in cielo né in terra e non c'è scritto da NESSUNA parte, con dati e fatti precisi come invece ho già fatto in passato:

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Peter Gasser Dom, 05/31/2020 - 14:00

condivido pienamente: einen 100% mit Diesel angetriebenen Bus als Innovation, als Nachhaltigkeit und als ökologisch zu verkaufen, ist wohl nur im guten alten Tirol möglich, nirgends sonst auf der Welt.

Dom, 05/31/2020 - 14:00 Collegamento permanente