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Politik | Vorausgespuckt

So intrigiert Südtirol

Un libro ha servito sulle tavole dei sudtirolesi il piatto dello scandalo che potrebbe cambiare tutto. Oppure no?

Confesso che io, al libro “Freunde im Edelweiss”, non avevo pronosticato il dirompente successo che sta avendo. Non riuscivo proprio a figurarmelo: Quasi 500 pagine, capaci di terremotare l'immarcescibile panorama politico sudtirolese? Avevo previsto un discreto interesse, questo sì, dato che il contenuto solleticava gli istinti dissacratori di un popolo di “sudditi”, ma una roba così, una roba capace di scatenare una ridda di conferenze stampa (senza possibilità neppure di fare domande...), con le faccione tirate dei capi-popolo (anzi: capi senza quasi più popolo), le minacce in codice e fuori dall'Ehrencodex, e su tutto – anziché la poiana di kaseriana memoria – a librarsi lo spettro di una crisi di giunta (addirittura), previa spaccatura (addirittura) del partito che ha nel motto l'indistruttibile unità di chi è quasi condannato a stare unito (Zomholtn!), davvero una roba così non credevo mica fosse possibile.

O tempora, o mores!

Intendiamoci, ancora non è accaduto nulla di veramente serio. Rotola qualche testa, è vero, ma è ancora possibile che si fermi da qualche parte sul medesimo tavolo da gioco, o poco più in là. E anche se qualche monumento appare ammaccato – il vecchio Durnwalder, per non far nomi –, il piedistallo sicuramente reggerà, alacri scultori già lavorano di creta o scalpello a rappresentarci l'omone sorridente con le carte in mano: icona gaudente del potere un po' losco e intrallazzone (il potere è sempre un po' losco e intrallazzone), ma dopo tutto a fin di bene, perché mir san immer mir oschtia madoia. Certo, poi ci sarebbe il “Sittenbild der Südtiroler Politik” a uscirne complessivamente malconcio. Ma guardiamoci nelle palle degli occhi, senza troppi infingimenti: possibile che la celeberrima locuzione ciceroniana (O tempora, o mores!) trovi applicazione solo a sud di Salorno? Suvvia. Lo sapevano, lo sapevamo tutti, quindi cosa volete che sia avercelo adesso anche nero su bianco? Che la Svp, da partito dedito alla causa della salvaguardia etnica (e marginalmente territoriale), si sia via via sempre più trasformato in un colossale comitato d'affari era cosa nota e arcinota. Qualcuno confida che altri (ne avessero la possibilità) verrebbero a darci esempi migliori?

Gente scafata, avvezza al peggio, quindi pronta a ignorarlo

Prendete i leghisti. Lo scandalo Sad (come passerà di certo alla storia) in realtà non solo lambirebbe, ma coinvolgerebbe anche i consacrati dall'unto di Salvini. Ovvio, in un posto dove tutto è proporzionale, le loro misfatte appaiono di dimensioni ridotte. Eppure a brigare per ottenere potere, a scalciarsi gli uni con gli altri, c'erano anche loro. Ma dalle parti di via Resia o di Viale Europa (dove qualcuno li avrà pur votati) sentite forse levarsi grida di sdegno, c'è qualcuno che si sta stracciando le vesti perché a Giuliano Vettorato furono promesse “quattro bottiglie” e un corso a presa rapida per diventare assessore alla mobilità, mentre al buon Bessone venne strappata dal sedere la poltrona di vice-presidente della Provincia? Sarebbe da ridere. A parte il fatto che gli italiani di via Resia o di Viale Europa hanno saputo tutto in ritardo, giacché il loro quotidiano di riferimento aveva deciso di trattenersi il più possibile, quasi di non toccare la vicenda (“non parliamo di libri scritti in tedesco”, così lo “spaesato” direttore del foglio che porta il nome inventato da Tolomei pur essendo editato dagli eredi spirituali, e soprattutto materiali, del Kanonikus Gamper), a parte questo, dicevo, a nessuno importa un fico secco di sapere che fine ha fatto Daniele Amadei o che l'elegantone Filippo Maturi non passa esattamente tutto il suo tempo a pettinare Carletto (è il nome del cane dell'onorevole animalista). È gente scafata, avvezza al peggio, quindi pronta a ignorarlo.

Scenari futuri

Ma forse quei pochi che mi leggono, a questo punto, vorranno sapere un mio pronostico, vorranno sbirciare gli scenari futuri. Ecco qui: il libro di Franceschini e Oberhofer venderà 250.000 copie, i diritti verranno acquistati da Athesia (che lo ristamperà col titolo “So intrigiert Südtirol” per venderlo ai turisti dei mercatini delle vacche) e otterrà l'ambito premio “Marco Travaglio”; la legislatura durerà ovviamente fino alla fine, avremo ulteriori spargimenti di veleno, ma stavolta appena accennati, e comunque l'aspro liquore verrà diluito con succo di mirtilli; qualcuno parlerà (più per noia che per convinzione) di una ipotetica scissione tra l'ala conservatrice e quella liberale della Svp, ma in modo talmente confuso e inintelligibile che a capo della prima si accrediterà Arno Kompatscher, nel frattempo convertito alla Volksmusik, mentre Pippo Achammer si calerà una parrucca rasta sulla testa e improvviserà cover Reggae dell'Andreas Hofer's Lied con uno spinello posizionato all'angolo della bocca; infine i mesti leghisti di governo resteranno nascosti come lo sono adesso, infrattati in abiti sobri, resi inappariscenti dalle mansioni dei comprimari, finché poi anche la stella del Carroccio tramonterà all'orizzonte portandosi definitivamente via la scia di voti che, intanto, qualche altro partito tricolore andrà raccogliendo con la promessa di centrare i soliti obiettivi che, si sa, mai saranno raggiunti.