Gesellschaft | Jahresrückblick

La forza della #Community

Il 2020 nei contributi su salto: ecco gli articoli più cliccati dei nostri blogger, i temi che hanno segnato questi difficili - ma intensi - 12 mesi. Vissuti insieme.
community, covid
Foto: Kristoffer Trolle/flickr

Il passaggio dell’anno è avvenuto e il 2020 con tutte le sue sorprese, amare, sgradite ma che ci hanno portato anche la riscoperta dell’autenticità, è alle spalle. Siamo già nel 2021, un nuovo anno tutto da vivere e da scrivere. Ecco allora l’occasione per uno sguardo su ciò che sono stati questi 12 mesi - lunghi, corti a seconda della percezione, sicuramente molto, ma molto intensi - appena trascorsi. Uno sguardo su un’esperienza collettiva che non può che essere corale: allora sfogliamo assieme i contributi della Community di salto.bz più cliccati, letti e commentati nella fatidica data VentiVenti.

Non è un caso che l’articolo in assoluto più cliccato e condiviso anche all’esterno di salto tocchi forse il tema nevralgico affrontato nel 2020, il rapporto tra libertà personali e misure collettive di tutela della salute. Un argomento controverso, in cui la diversità di opinione è ampia, ma attorno al quale non deve mai mancare la chiarezza sull’obiettivo: proteggere la salute di tutti, compresi i più deboli. Il contesto fa riferimento naturalmente alla pandemia da coronavirus, ai test e alle corrispondenti misure di quarantena.

“PCR-Test nicht zuverlässig” si intitola il Beitrag di Sabine Holzknecht (19 novembre 2020), dedicato alla portata della decisione di un tribunale portoghese sull’affidabilità del test PCR per determinare l’isolamento obbligatorio dei pazienti. L’11 novembre 2020, scrive Holzknecht, la Corte d’appello di Lisbona in Portogallo ha stabilito che la quarantena di quattro cittadini portoghesi era illegale. L’affidabilità della prova tramite PCR, scrive la Corte, “dipende dal numero di cicli utilizzati e dalla carica virale presente”. Non basta dunque un esame di laboratorio - questo il principio annunciato - per dichiarare malata una persona. Può farlo solo il medico.

Ci fa tornare al primo lockdown di primavera Hört auf, uns mit Strafen zu drohen di Rudolf Gruber (5 aprile 2020). Nel periodo della carenza di dispositivi individuali per fronteggiare la pandemia, e dello scandalo per l’acquisto in Cina da parte dell’Azienda sanitaria altoatesina, si parla dell’annuncio sulle sanzioni per chi non indossa correttamente la mascherina. Secondo l’autore, il dovere civico deve essere preceduto da un’adeguata comunicazione da parte delle istituzioni.

Sabine Holzknecht torna al terzo posto di questa top ten ancora in aprile. In Hat Gänsbacher sich geirrt? (17 aprile 2020) parla della lettera aperta inviata al governo provinciale per criticare la strategia di risposta al coronavirus in Alto Adige, una vicenda raccontata da Christoph Franceschini su salto. Si parla della critica alla lettera da parte di Bernd Gänsbacher, professore emerito di oncologia sperimentale Technische Universität München, che nello stesso tempo ha anche ammesso come sia “necessaria una discussione sulle misure”. “È importante mettere tutto in discussione”, rimarca. Ancora, l’autrice si ripresenta al settimo posto della top ten. Il tema è Warum tragen wir die Maske? (29 novembre 2020), sulle dichiarazioni di Gänsbacher alla trasmissione “Pro & Contra” della Rai il 24 novembre 2020.

Arriviamo ai primi di maggio, quando arriva la ripartenza dal primo lockdown e l’Alto Adige anticipa il resto d’Italia. Oliver Renzler prende di mira Arno Kompatscher per le misure locali considerate troppo restrittive, in particolare l’obbligo della distanza interpersonale di tre metri per l’attività sportiva sotto il quale si deve utilizzare la mascherina.

Die Hotelblase und der Virus (22 marzo 2020) di Alex Favalli affronta il tema del turismo altoatesino, della “bolla degli hotel” scoppiata per la pandemia, con cause però che vanno oltre il virus. Cambiamo ancora argomento con Obstbauern sind keine Mörder! (17 novembre 2020) di Alexander Schiebel sul processo per i pesticidi a Bolzano. Il regista austriaco denunciato per l’opera “Das Wunder von Mals” si rivolge ai contadini che lo hanno denunciato: “Risolviamo la controversia”.

Social media e Alto Adige nel Beitrag di Alex Guglielmo Social-Media-Guerilla Südtirol (6 maggio 2020). Cosa si nasconde dietro a Telegram? Chi c’è dietro? Ecco le risposte.

La scuola, cenerentola della pandemia, con le numerose chiusure decretate, e la scarsa attenzione al ruolo degli insegnanti rispetto alle famiglie sono un altro dei temi chiave del 2020. Al contributo di Cinzia Martorelli, Wo bleiben Respekt und Wertschätzung? (11 novembre 2020), il merito di parlarne. “Scuola - che include gli insegnanti e il personale non docente! Dove sono il rispetto e l’apprezzamento?” chiede l’autrice.

Se la top ten è conclusa (la classifica ovviamente ha un valore relativo) ricordiamo ancora alcuni contributi in ordine sparso. Luca Fazzi, docente universitario di sociologia a Trento ed ex candidato del Team K alle comunali del capoluogo, parla del Triste tramonto di Bolzano (17 luglio 2020). Come poi non ricordare lo scandalo dei “furbetti” dell’Inps, i consiglieri provinciali beccati a prendere i sussidi per i lavoratori autonomi colpiti dalla crisi da Covid-19? Die INPS und das liebe Geld scrive Manfred Gasser (3 giugno 2020).

Per l’ultimo pezzo della nostra rassegna torniamo alla scuola e allo sguardo sul futuro, particolarmente importante ora che siamo nel 2021. Eine neue Schule per un nuovo Alto Adige (12 giugno 2020). “Desideriamo che l’Alto Adige riparta? Ci serve una grande innovazione: Welche Sprache, welche Kultur soll den jungen Menschen vermittelt werden? Warum nicht beide?” affermano a metà 2020 Andrea Dalla Serra & Ivan Gufler. Lo spunto è sempre attuale: “Al sistema scolastico locale serve una grande innovazione, è necessaria una novità forte, radicale e concreta”. Think about it.

Come vedete e leggete, un anno difficile ma ricco, vissuto assieme, lontani però vicini. Grazie quindi a voi, lettori e autori, lettori-autori, in una parola #Community.