Politik | Il manifesto

Tutte le strade portano a Roma

l’Heimatbund vince il ricorso al TAR: revocato il divieto di affissione di 1000 manifesti “Il Sudtirolo non è Italia” nella Capitale. Lang: “Il messaggio sarà capito”.
lang.jpg
Foto: Facebook/Roland Lang

Roland ritenta, sarai più fortunato. Ebbene la Lega Patria dei separatisti sudtirolesi Heimatbund alla fine l’ha avuta vinta: potrà affiggere 1000 manifesti recanti la frase “Il Sudtirolo non è Italia” sui muri della Capitale (altra storia sarà constatare se i romani ci faranno caso o meno). Il via libera è arrivato, il 21 dicembre, dal TAR del Lazio che si è pronunciato sul ricorso presentato dall’avvocato bolzanino Ewald Rottensteiner per conto di Roland Lang, Obmann dell’Heimatbund, relativo alla richiesta di affissione respinta dal Comune di Roma lo scorso agosto. Un divieto, commenta Lang, emesso “con motivazioni palesemente infondate”. Il TAR, prosegue il portavoce dei separatisti sudtirolesi, ha dichiarato che “lo slogan ‘Il Sudtirolo non è Italia’ non ha carattere ingiurioso né si appalesa in alcun modo lesivo della Costituzione italiana. Inoltre, il TAR Lazio ha dichiarato che tale slogan è pienamente tutelato dalla libertà di espressione costituzionalmente garantita”.

Stupito della celerità con il quale è stato trattato il caso nel far west burocratico romano, Lang afferma infine: “Non si può dire che il Comune di Roma sia particolarmente noto per la sua efficienza e speditezza. Ma nel nostro caso non ci si può lamentare: l’ordinanza è stata pubblicata il 21 dicembre 2016. Il 22 dicembre 2016 ci è già stato notificato da parte del Comune di Roma il preventivo per le spese di affissione. Tra l’altro colpisce il fatto che tale preventivo è stato firmato dalla stessa dirigente che ha firmato il divieto di affissione”. E ancora: “Considerato che i parlamentari sudtirolesi si lamentano sempre che a Roma i politici non sono informati sulla situazione reale in Sudtirolo e che questo fatto ostacoli notevolmente ogni trattativa, saremo molto lieti ad offrire il nostro aiuto. Sono fiducioso che il messaggio ‘Il Sudtirolo non è Italia’ sarà ben capito a Roma”. Ipse dixit.

 

Bild
Profil für Benutzer alfred frei
alfred frei Di., 27.12.2016 - 16:43

La notizia di allora: sono pronti i mille manifesti che verranno affissi a Roma tra qualche mese. Il Südtiroler Heimatbund, il movimento secessionista sudtirolese, agli inizi di novembre riempirà la capitale di immagini con la scritta „Il Sudtirolo non è Italia“.
La mia proposta del 19.08.16, rinnovata dopo la sentenza del TAR Lazio:
invece di affiggere manifesti viene noleggiato l'aereo SVA del poeta e patriota D'Annunzio, conservato intatto al Vittoriale di Gardone, e vengono lanciati su Roma 50 000 copie di un manifestino in italiano che potrebbe recitare: il destino ci dice "Il Sudtirolo non e Italia". Sarebbe più spettacolare e con una forte valenza storica. O no?

Immagine incorporata 1

Di., 27.12.2016 - 16:43 Permalink
Bild
Profil für Benutzer alfred frei
alfred frei Mi., 28.12.2016 - 09:20

Letzte Nachricht: die römische Stadtregierung antwortet mit einer flyer promotion: "auch Rom ist als caput mundi nicht Italien" anche Roma non è Italia > è caput mundi ! firmato Virginia Raggi

Mi., 28.12.2016 - 09:20 Permalink
Bild
Profil für Benutzer Paolo Carbone
Paolo Carbone Mi., 28.12.2016 - 09:28

Che assurdità!!!
Ma questa gente ha presente com’è la situazione delle affissioni a Roma? Credono davvero che qualcuno noti questi manifesti? Pensano di essere a Terlano o a Malles?

Mi., 28.12.2016 - 09:28 Permalink