Politik | cellulare e vaccino

Vaccino, identità e usabilità

Il portale delle prenotazioni per le vaccinazioni CoVID richiede obbligatoriamente un numero di cellulare. In paesi più evoluti fanno senza.
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vaccino, Covid
Foto: Pixabay

Questa mattina mi sono prenotato per la vaccinazione anti CoVID. Tutto perfetto, un portale progettato secondo criteri moderni di usabilità: caratteri leggibili e testi comprensibili anche a chi non è laureato in giurisprudenza. Per identificarsi è sufficiente il codice fiscale, d'altronde l'hanno inventato proprio per questo. Un minuto, questione risolta? Purtroppo no. Occorre indicare una possibilità di contatto, Email o cellulare. Scelgo Email. Il numero di cellulare resta però obbligatorio, senza non si procede. Provo a inserire tutti zeri. Non funziona, deve essere plausibile. Metto delle cifre a caso con un prefisso realistico. La conferma viene immediatamente inviata, come richiesto, per Email con un documento pdf, posso anche scaricarla dal sito. Mi resta il dubbio che se si fosse inserito un numero di cellulare straniero anche questo sarebbe stato rigettato. Ma non ho voglia di cancellare la prenotazione e scocciare amici all'estero per farmi dare i loro numeri. Lasciamo la cosa come è. Il problema è risolto.

Ma anche no. A cosa è dovuta questa invadenza forzata del telefono cellulare? E' una scelta politica, delle società di telefonia mobile o della politica sotto dettatura delle società di telefonia mobile? (Propendo per la terza opzione). Perché delle nove società che gestiscono SPID nessuna offre metodi di identificazione alternativi al codice inviato per SMS su un cellulare? Inviarlo per Email è meno sicuro? In Russia questa opzione è prevista, da noi no. A New York sul portale delle vaccinazioni è scritto "dato che siamo in una situazione di emergenza dobbiamo rinunciare ad applicare i consueti metodi di verifica dell'identità. E' sufficiente che ci comunichi (1) un telefono fisso, oppure (2) un cellulare, oppure (3) una email di contatto, oppure (4) un indirizzo stradale al quale puoi ricevere corrispondenza." Semplice, chiaro, comprensibile e di buon senso. Se gli Americani avessero UCAS saremmo noi a dominare il mondo. Ma UCAS è capitato da noi.

La Costituzione tra i doveri del cittadino non comprende quello di avere un telefono cellulare. Le leggi e i decreti sull'identità elettronica richiedono un c.d. "elemento secondario di identificazione" scelto tra Email e numero di cellulare (il primo elemento sono i dati anagrafici). Al momento dell'implementazione pratica la nostra Pubblica Amministrazione richiede però entrambi. A ulteriore sicurezza? Per evitare che un hacker del Vattelapescan faccia le nostre dichiarazioni fiscali o le domande INPS? Riuscisse a capirle, sarebbe molto bravo. A questo punto perché non richiedere anche il numero di targa dell'automobile o dell'abbonamento Netflix? I produttori di auto e i gestori di servizi Internet dopotutto sono società commerciali come quelle di telefonia mobile. Al limite potrebbe andare bene che il cittadino possa accedere ai portali pubblici online solo in quanto consumatore di servizi privati, ma allora niente ipocrisie, mettiamolo in chiaro.

Riguardo la sicurezza ricordiamo che i dati Facebook di mezzo miliardo di utenti nel mondo tra cui trentacinque milioni di italiani con identificativi anagrafici, cellulari ecc. sono stati trafugati e sono in vendita online.  Proprio questa mattina un grande giornale titola che un milione di ultra 80-enni non si è prenotato online per la vaccinazione, ma ci sono difficoltà nel raggiungerli per via della "privacy". Cioè, la ASL non può dare a se stessa l'elenco della popolazione registrata. Immaginiamo le risate che si faranno da Washington a Pechino.

Una lista di tutte le incongruenze dell'identità digitale, privacy, diritti ai propri dati, invadenza dei social e abusi commerciali riempirebbe alcuni volumi della Treccani. Le direttive europee, come succede spesso, non risolvono problemi ma li complicano, vedi la GDPR che rende la vita impossibile al piccolo imprenditore mentre Facebook, Microsoft e Google possono scegliere se, quando e come applicarla, tanto sono soggetti alle leggi americane e si possono permettere schiere di giuristi. Eppoi adesso l'attenzione delle istituzioni europee non è indirizzata a strategie di sistema ma a sedie e divani. A livello di Comune e Provincia, iniziamo in piccolo, si potrebbe però provare a usare il buonsenso dimostrato da russi e americani e costruire portali semplici che non richiedano dati non direttamente necessari allo scopo primario, quali per l'appunto il numero di cellulare. Questa sarebbe vera usabiltà, non una app ma un complesso di soluzioni che comprendono la leggibilità dei testi, il mettersi dal punto di vista dell'utente, il non richiedere informazioni superflue, l'offrire diverse opzioni.

Se qualche decisore istituzionale avesse piacere di discutere in dettaglio la questione, resto volentieri a disposizione. Autorizzo in anticipo la redazione di Salto a segnalare a richiesta giustificata il mio indirizzo Email.

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Profil für Benutzer Franz Linter
Franz Linter Do., 15.04.2021 - 11:33

Danke für die Klarstellungen, die wirklich zu Denken anregen sollten.

Ob die falsche Angabe der Telefonnummer folgenlos bleiben wird, wird sich zeigen. Ich habe die Impfung bereits hinter mir, ich musste bei der Anmeldung auch meinen Ärger unterdrücken und erhielt fast eine Woche vor dem Termin einen Automatenanruf, der mich nicht erreichte. Ein Tag später klappte es dann. Die Botschaft: Termin nicht vergessen, wenn man sich nicht abmeldet und nicht zum Termin erscheint, muss man zahlen. Ich habe eigentlich ein SMS erwartet, vielleicht hätte die Angabe einer Festnetznummer auch gereicht.

Do., 15.04.2021 - 11:33 Permalink
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Profil für Benutzer Gianguido Piani
Gianguido Piani Do., 15.04.2021 - 12:15

Antwort auf von Franz Linter

Danke für die Erklärung!
Wenn es um eine automatische Ansage geht, dann warum eben nicht auch per Festnetztelefon? Aber auf der Webseite steht in Klartext "Handy". Und was soll man mit einer ausländischer Nummer tun? Wird die Plausibilität auch geprüft, und wie?
Es ist noch ein langer Weg zur vollen Nutzungsfreundlichkeit von IT-Systemen, vor allem derer, die für breite Bevölkerungsschichten gedacht sind.

Do., 15.04.2021 - 12:15 Permalink
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Profil für Benutzer Gianguido Piani
Gianguido Piani Do., 15.04.2021 - 13:18

Antwort auf von Manfred Klotz

Chris,
dal COVID al riscaldamento globale alla mancanza di strategie di ampio respiro e qualche altra dozzina di questioni certamente ci sono problemi piu' importanti. Non ho sentito il CUP per telefono, ma il portale rigetta richieste senza indicazione di cellulare (e allora la Bürgerkarte che cosa serve a fare?)
Riformuliamo la questione cosi'. Altri paesi hanno affrontato la questione dell'identita' e dei servizi pubblici digitali in modo pragmatico e in pochi anni hanno risolto il problema. In Italia parliamo di SPID da piu' di un decennio, le amministrazioni un po' dialogano tra di loro e un po' no, la gestione dell'identita' e' stata passata a societa' private, ma adesso con la CIE lo Stato sta riprendendo in mano la questione. Il cellulare da noi e' di fatto un obbligo mentre altrove e' un'opzione. Molto diffusa, ma pur sempre un'opzione. Perfino in Finlandia e in Estonia, con penentrazioni di tecnologie digitali oltre il 90%, il cittadino puo' recarsi di persona all'Agenzia delle entrate e all'INPS, chiedere chiarimenti, presentare domande. Da noi le porte sbarrate di questi istituti per chi manca di tecnologia e non ha il commercialista sono certamente piu' importanti di solo qualche capello nella minestra.
Curiosamente la residenza digitale estone, primo esempio di questo tipo al mondo, non viene gestita per SMS o app ma con una card e lettore dopo una verifica personale dell'identita' del richiedente. Per motivi di sicurezza.

Do., 15.04.2021 - 13:18 Permalink
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Resoli Roberto Do., 15.04.2021 - 19:19

Antwort auf von Gianguido Piani

Concordo. Dire che il problema è di poco conto (ma è davvero così?) rispetto ad altri non aiuta a focalizzare la questione. Gianguido ha esposto in modo breve ma efficace una questione fondamentale: la minimizzazione nella raccolta dati da parte di chi eroga un servizio o una prestazione. E soprattutto da parte di chi non ha alcun interesse (anzi!) a raccogliere dati che non servono. Riporto qui una parte di quanto ho scritto altrove ( https://www.freelists.org/post/linuxtrent/Identita-digitale-articolo-su… ) commentando il bell'articolo di Gianguido:
«
...
non sono d'accordo (o solo molto parzialmente) quando affermi:
"Le direttive europee, come succede spesso, non risolvono problemi ma li complicano, vedi la GDPR che rende la vita impossibile al piccolo imprenditore mentre Facebook, Microsoft e Google possono scegliere se, quando e come applicarla, tanto sono soggetti alle leggi americane e si possono permettere schiere di giuristi."

E' ben vero che i GAFAM violano sistematicamente GDPR, ma appunto, violano la legge, ed esistono mezzi per farla applicare.

E' appunto quello che fa noyb.eu, l'organizzazione fondata da Max Schrems che sostengo come molti altri dalla sua nascita. La sentenza Schrems II nasce dall'attività di noyb.eu, e dall'applicazione dei principi (in base alle quali è nato GDPR) che l'UE si è data; il diritto alla riservatezza è fondamentale, scritto in costituzione, e la sentenza
della Corte di Giustizia lo ha ribadito.

Credo che il problema, come tu stesso illustri efficacemente nell'articolo, sia molto più profondo e generale.

La policy cookies di salto.bz, ad esempio, viola il GDPR, perchè non distingue tra cookie indispensabili ad espletare il servizio e quelli che non lo sono, e non dà la possibilità di scegliere.

Adducendo giustificazioni assurde, visto che è sua facoltà decidere se ammettere o no cookie di terze parti sul proprio sito:

"Siti di terze parti:
I siti di terze parti a cui è possibile accedere tramite questo sito web non sono coperti dalla presente informativa.
Salto.bz declina ogni responsabilità in merito ad essi. Le categorie di cookie utilizzate e il tipo di
trattamento di dati personali da parte di queste aziende sono regolati in conformità all'informativa rese da queste aziende.
Le terze parti che principalmente operano tramite salto.bz, come tramite ogni altro sito, son GooglePlus/GoogleAnalytics, Facebook, Twitter e Addthis."

Naturalmente salto è in buona compagnia, il 99% dei siti delle amministrazioni pubbliche sono in violazione del GDPR. I siti commerciali o di informazione invece si stanno lentamente adeguando.

Paradossalmente, gli esempi di rispetto migliori vengono da siti di informazione americani, come the Atlantic, il cui popup è semplice ed esemplare: https://www.resolutions.it/nextcloud/index.php/s/qiFC894Ho64eR94

Io esercito la scelta *sempre* e se non mi è data la possibilità spesso non accedo al sito.
E' GDPR che mi ha dato la possibilità di scegliere.
»

Aggiungo solo che per scrivere questo commento ho dovuto:

1) Acconsentire a una privacy policy che non menziona GDPR, ma solo la vecchia legge nazionale del 2003 non più in vigore:
https://www.salto.bz/it/privacy

2) Accettare unitamente ad 1) la policy riguardante ai cookie citata in precedenza.

3) Sottopormi al Captcha di Google tramite il quale ho lavorato (gratis) per addestrare il suo motore di riconoscimento immagini (Strisce pedonali, nel caso specifico).

4) Accettare un ulteriore cosiddetta "Netiquette"
https://www.salto.bz/it/netiquette
Con una serie di punti estremamente opinabili, (tra cui l'accettazione ex-ante di qualsiasi modifica successiva della stessa)

Non vi nascondo che la tentazione di andarmene è stata forte!

Do., 15.04.2021 - 19:19 Permalink
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Alessandro Stenico Do., 15.04.2021 - 14:48

In questo caso devo dare ragione ai due commentatori precedenti Manfred Klotz e Chris Mair, si cerca il pelo nel uovo. Il sistema di prenotazione funziona egregiamente, io mi sono prenotato online e dopo due giorni mi hanno vaccinato, mentre un mio amico che si è rivolto al numero unico dal fisso di casa ha subito ricevuto una prenotazione addiritura in giornata. I problemi con la pandemia sono altri, non quelli di chi decide di vivere senza cellulare. Credo che la tessera sanitaria abilitata come carta servizi, non risponda ai criteri di sicurezza, anche per questo oramai molte richieste come quella del servizio mensa per i figli, deve essere inoltrata tramite spid. Da quello che mi ricordo, i dati sensibili devono essere comunicati in forma criptata e le due possibilità: SMS + Email assolvono questo criterio, l'importante è raggiungere in breve tempo i destinatari. Trovo che il servizio di avviso prima di una visita medica prenotata sia un ottima iniziativa, oramai il telefono fisso a casa c'è l'hanno in pochi e anche avendolo, quando mai uno è raggiungibile ?

Do., 15.04.2021 - 14:48 Permalink
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Martin Aufderklamm Do., 15.04.2021 - 22:08

Intanto da noi si inserisce codice fiscale, email e numero di cellulare ed e' fatta.
In Lombardia serve il numero seriale della tessera sanitaria.
Spid non è il massimo, anzi, ma Spid e prenotazioni vaccini covid sono due paia distinte, almeno per ora.
Articolo in nuce con un fondo di verità, ma troppo spaccacapello.

Do., 15.04.2021 - 22:08 Permalink
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m s Fr., 16.04.2021 - 03:59

Ich finde den Artikel völlig zutreffend. Die Zugangshürden solcher Anmeldesysteme sind für viele zu hoch und zu kompliziert, das konnte ich zuletzt ein paar mal gut bei Bekannten beobachten. Es wird viel zu wenig auf Einfachheit, eine klare und leicht verständliche Sprache Wert gelegt und viele Ältere haben nun mal nur eine Kontaktmöglichkeit und nicht Handy UND Email z.B. Wichtige Informationen (Links) finden sich irgendwo im Text ohne klare Hervorhebung.

Fr., 16.04.2021 - 03:59 Permalink
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Profil für Benutzer Alessandro Stenico
Alessandro Stenico Fr., 16.04.2021 - 06:09

Antwort auf von m s

Da appartentene alla cosidetta fascia della „terza età“, posso affermare per esperienza che l'uso del cellulare negli ultimi anni si è diffuso celermente tra questa generazione, per vari motivi: un contratto con un operatore di telefonia mobile è più conveniente rispetto al fisso, non tutti hanno anche un pc o altro strumento informatico sul quale leggere le email, si è sempre raggiungibili in caso di problemi di salute, anche nel tempo libero come in montagna, e qui la possibilità di attivare il soccorso, nonostante l'insufficienza copertura, ha salvato molte vite umane.

L'utilizzo dello spid, che io trovo un'ottima opzione, (in famiglia c'è lo abbiamo tutti e da quello che ho letto più del 30% della popolazione italiana ne è in possesso) trova però scarso utilizzo tra gli anziani, troppo complicato per loro, meglio il cellulare e al massimo anche una email

Ieri dopo aver ricevuto il vaccino, mi sono fermato all'aperto prima di rientrare a casa e una signora settancinquenne raccontava al suo conoscente, di aver prenotato l'appuntamento online tramite cellulare, senza aiuto altrui, sarà probabilmente una delle poche in questa fascia d'età (quarta età) , la gran parte o si serve dell'aiuto di un parente oppure prenota l'appuntamento tramite telefono.

Non ho niente in contrario per chi decide di viver disconnesso oppure senza cellulare, ma in questo caso deve accettare anche gli inconvenienti.

Fr., 16.04.2021 - 06:09 Permalink
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Gianguido Piani Fr., 16.04.2021 - 07:37

Antwort auf von Alessandro Stenico

Egregio Sandro,
grazie per i dettagliati commenti, ma temo di avere causato fraintendimenti. La comunicazione digitale cittadino-amministrazione e' una soluzione a meta', molto perfettibile, dove anche piccoli dettagli pesano. Dettagli ai quali l'amministrazione presta troppo poca attenzione. Gli esempi sono tanti, il vaccino e' stato lo spunto di discussione.
Per prenotarsi occorre compilare e stampare in proprio alcuni moduli. Quindi occorrono PC e stampante, in quanti ce l'hanno? I moduli pdf compilabili sono meglio di quelli da stampare e riempire a mano. Ma allora si potrebbe fare tutto direttamente a schermo con caselle e menu a tendina. Un click e l'informazione raggiunge il medico responsabile della vaccinazione. Non e' un problema di carta e alberi, e' che con le stampe in proprio le schede andranno lette e reinserite manualmente e che il medico non le puo' visionare in anticipo. Questione di privacy? Dal punto di vista informatico, resta una soluzione incompleta.
Non stiamo parlando di fisica nucleare, sono soluzioni che esistono da decenni, ampiamente conosciute. Societa' come Amazon l'hanno capito e portano direttamente al carrello offrendo una dozzina di opzioni di pagamento. Ogni obbligo, ogni forzatura fa perdere quote di mercato. Cara Amministrazione pubblica, offri opzioni e semplifica al massimo, cosi' ci prendi certamente.
Visto che il cittadino per prenotarsi deve avere in ogni caso a disposizione PC, stampante e connessione Internet, perche' bisogna aggiungerci anche il cellulare?
Una nota riguardo SPID. 30% di penetrazione, dopo parecchi anni. Servizio pubblico gestito da societa' commerciali (!) Controesempio Estonia, il migliore del mondo occidentale. Ogni cittadino ha una casella di posta fornita dallo Stato, chiamiamola "PEC", collegata al codice fiscale. Poi e' libero di usarla o meno. Puoi fare tutto per cellulare. O per desktop. O recandoti di persona agli uffici pubblici, che esistono e funzionano. Niente commercialisti o patronati a sostituirsi a INPS e AE. La differenza non e' nella tecnologia, e' che l'usabilita' da parte del cittadino comune pesa di piu' rispetto alle esigenze dell'amministrazione e quelle dei fornitori di servizi IT.

Fr., 16.04.2021 - 07:37 Permalink
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Alessandro Stenico Fr., 16.04.2021 - 09:29

Antwort auf von Gianguido Piani

Egregio Gianguido
la sua proposto di una „PEC“ la trovo ottima, però forse non collegata al codice fiscale. Non so come tale codice sia formato in Estonia, da noi conoscendo i dati anagrafici di una persona è semplice generarlo. I dati anagrafici luogo e data di nascita si possono ricevere legalmente in vari modi. In questo settore c'è ancora tanta strada da percorrere, ma di progressi se ne sono giá fatti molti. Rimando comunque dell'idea che l'uso del cellulare, dal quale oramai si possono fare molte operazioni da quelle con la banca a molte altre, è un grosso aiuto specialmente per la mia fascia di età.

Fr., 16.04.2021 - 09:29 Permalink
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Gianguido Piani Fr., 16.04.2021 - 10:11

Antwort auf von Alessandro Stenico

La PEC estone e' usata esclusivamente dalla PA, se anche terzi la conoscono, non ci possono fare nulla. Quasi tutti mettono l'inoltro automatico verso il cell. o la mail che usano normalmente. Lo stato sa dove trovare il cittadino e il cittadino come comunicare con l'amministrazione. Piu' semplice di cosi'...
Fa benissimo a usare il cellulare! Il mio intervento non e' "contro" il cellulare ma "per" la molteplicita' di canali, in particolare quando questo e' tecnicamente possibile e giustificato.
In questo senso sono piu' onesti i cinesi. Niente ipocrisie. Ognuno DEVE avere uno smartphone con le app decise dal potere. Non ce l'hai? Resti a casa. Pero' sono anche in grado di fabbricarseli da soli e non devono importare hardware e licenze software. Meglio evitare confronti con Italia ed Europa.

Fr., 16.04.2021 - 10:11 Permalink
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Profil für Benutzer rotaderga
rotaderga Fr., 16.04.2021 - 07:54

Vor Wahlen flatterten immer wieder Werbungen ins Haus, korrekte Adresse. Nun bekomme ich Kurznachrichten auf mein Handy, Anrufe von Energie und Telefonanbietern. Auch die Zeitungen enthalten viele Werbeflyer. Die Sanität schaltet Werbeanzeigen zum Tragen von Masken, fürs Impfen - von den Steuerzahlern finanziert.
Früher war es das Telefonbuch, der Pfarrer, die Bank, der Frisör usw, heute fragt man das Netz oder alle anderen öffentlichen und privaten Einrichtungen. Man bekommt nach wie vor fast jede Information.
Obige Neuauflage zur sogenannten Privacy ergibt für mich nicht wirklich Sinn.

Fr., 16.04.2021 - 07:54 Permalink
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Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Fr., 16.04.2021 - 08:26

Lo spunto è davvero molto interessante. A mio avviso va fatta un'analisi globale del problema. E personalmente, da espero IT (e non dal punto di vista giuridico) mi sono permesso anni fa di fare una proposta (QUI: https://www.salto.bz/it/article/24012016/il-cloud-eliminera-la-burocraz… ). Bisogna partire dalla struttura del mantenimento e gestione del dato per poi arrivare a creare un'interfaccia standardizzata. Definita la struttura di base va studiato ogni aspetto per permettere a chiunque (e per chiunque intendo non solo le persone anziane ma anche quelle diversamente abili) di poter interagire con qualsiasi istituzione per fare qualsiasi richiesta. E qui sta il senso dello sportello (ma anche portale, app, canale di comunicazione) UNICO. Questo ragionamente deve comprendere tutte la pubblica istituzione. Tra l'altro questo è uno dei peggiori mali del paese Italia. Come provincia autonoma (luogo ottimale, a mio avviso, per la gestione pubblica) avremmo davvero una bella opportunità per diventare esempio e modello a livello mondiale. Manca solo la sensibilità e il merito di chi sta ai posti di comando.

Fr., 16.04.2021 - 08:26 Permalink
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Profil für Benutzer Gianguido Piani
Gianguido Piani Fr., 16.04.2021 - 08:38

Antwort auf von Massimo Mollica

Massimo,
grazie per l'interessantissimo contributo e il link all'articolo precedente. Concordo al 100% vorrei solo aggiungere (ma mi sembra implicito nella discussione)
- la tecnologia non deve essere prefissata, ma flessibile, ogni utente deve potere scegliere il canale hardware/ software preferito
- la soluzione non deve essere solo tecnologica ma comprendere aspetti immateriali quali, in primo luogo, l'uso di una lingua e terminologia comprensibili. Niente interfacce utente in burocratese ed evitiamo quindici schermate quando ne bastano due.
Dove posso firmare? ;)

Fr., 16.04.2021 - 08:38 Permalink
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Profil für Benutzer Massimo Mollica
Massimo Mollica Fr., 16.04.2021 - 09:04

Antwort auf von Gianguido Piani

Grazie a te per il contributo! E sottoscrivo in toto i punti aggiunti. Io parto dalla struttura di base, ma è chiaro che il senso è dare un servizio. Quindi si parte dall'esigenza delle persone e poi da lì si crea la migliore risposta. L'importante è che questa rientri in un criterio e in una visione rispondente alla best practices lato informatico.
Non saprei dove potresti firmare, io purtroppo non conto nulla. In passato ho provato tramite la politica a portare avanti questi temi (cercando di cambiare la politica stessa) ma ho preso 8 voti, fallendo. Non smetterò di proporre, anche se ti confesso che ne ho perso il senso. Non farlo nemmeno tu! (e buona giornata)

Fr., 16.04.2021 - 09:04 Permalink
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Profil für Benutzer Christian P.
Christian P. Mo., 19.04.2021 - 11:59

Antwort auf von Gianguido Piani

Signor Gianguido,
sono parzialmente in accordo con il suo pensiero generale, ma mi permetto solo di fare un osservazione personale su questa sua affermazione:
"- la tecnologia non deve essere prefissata, ma flessibile, ogni utente deve potere scegliere il canale hardware/ software preferito"

personalmente, se non altro applicata nel mondo "reale" e non quello dei colossi informatici che si contano sulle dita di una mano, non la posso condividere: nel momento in cui si idealizza e permette "troppa" libertà (informatica) ad un utente, sorgono a mio avviso tante delle problematiche attuali: sistemi e piattaforme non uniformi, metodi di accesso quanto meno discutibili (pec, spid, carta del cittadino, firma elettronica certificata, per poi finire al sempre amato quanto assurdo fax per spedire la copia della carta di identità), transazioni che finiscono nel nirvana.

un sistema informatico non deve sicuramente essere immobile e imperituro, ma a mio avviso l' anarchia (informatica) si conclude con un sistema che non funziona. Meglio un sistema, magari non bellissimo, magari non compatibile con le migliaia di combinazioni di devices, os, browser ecc, ma che funzioni, e che permetta in modo semplice e veramente "smart" di accedere, fare richieste e ricevere i dati desiderati senza ogni volta dover abilitare un nuovo servizio, una nuova identità, un nuovo metodo di autenticazione e poi scoprire che non si arriva comunque al servizio richiesto, ecc ecc.

Mo., 19.04.2021 - 11:59 Permalink
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Gianguido Piani Mo., 19.04.2021 - 12:41

Antwort auf von Christian P.

Caro Christian,
sul FAX siamo certamente d'accordo. Per il resto una descrizione molto chiara l'ha data Massimo Mollica nel suo contributo con link al suo articolo. Occorre certamente un sistema standardizzato all'interno della Pubblica amministrazione proprio per evitare i problemi che Lei descrive, ma poi diverse interfacce dove l'utente sceglie la preferita in base a proprie considerazioni. Se Lei vuole usare uno smartphone va benissimo, e una mail di conferma sarebbe una scocciatura, la richiesta di SPID o PEC un abuso. Al contrario se io o chiunque altro, per nostri motivi, non vogliamo usare lo smartphone l'amministrazione non deve obbligarci a farlo. A maggior ragione considerato che la tecnologia e' tutta extraeuropea (hardware: Asia, licenze software: USA) e nel caso concreto preso a oggetto si tratta di dati medici personali. Google (proprietario di Android) o Apple non devono proprio sapere quando vado a vaccinarmi, sono fatti miei e dell'Azienda sanitaria, non loro.
Dopo avere pubblicato il mio pezzo iniziale ho fatto alcuni confronti tra regioni italiane. In numerose regioni, tra cui Emilia Romagna e Lombardia, e' gia' attivo il Fascicolo Sanitario Elettronico con tutta la storia medica del paziente. L'accesso e' previsto su diversi canali, se uno entra con Carta Servizi o SPID o altre credenziali locali non ha bisogno di indicare anche il numero di cellulare. Se entra con la app il numero di cellulare e' implicito e non deve usare anche un desktop. La prenotazione del vaccino Covid puo' essere richiesta dalla propria pagina utente, problema risolto. Anzi, non si sarebbe proprio proposto.

Mo., 19.04.2021 - 12:41 Permalink
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Profil für Benutzer Christian P.
Christian P. Mo., 19.04.2021 - 15:01

Antwort auf von Gianguido Piani

Si, diciamo che, volendo, molte soluzioni sarebbero possibili, proprio come nelle ipotesi formulate nel link del signor Mollica. E correttamente, una volta razionalizzata la "banca dati", i sistemi di accesso sarebbero probabilmente implementabili in maniera molto semplice e flessibile

Mo., 19.04.2021 - 15:01 Permalink